The Twilight Zone – 1×01-02 The Comedian & Nightmare at 30,000 Feet


The Twilight Zone - 1x01-02 The Comedian & Nightmare at 30,000 FeetEsattamente sessant’anni fa debuttava in televisione The Twilight Zone – in Italia conosciuta come Ai Confini della Realtà –, la fortunata serie originale creata da Rod Serling che ha conquistato un successo così grande da poter essere definita una pioniera del genere fantascientifico/horror in campo televisivo. Tale risonanza mediatica ha fatto sì che lo show, nel corso degli anni, sia stato oggetto di alcuni revival più o meno riusciti.

 

Sulla scia della fama del prodotto originale, Jordan Peele accoglie adesso la sfida di riportare The Twilight Zone nuovamente sui nostri schermi, assumendosi il difficile compito di riconquistare quella peculiare dimensione che ha reso celebre la serie originale e, al tempo stesso, adattandola ai tempi e alle dinamiche moderne. L’esperimento in sé è molto affascinante, nonostante il pericolo di poter incappare in una rappresentazione sbiadita dello show messo in onda sessant’anni fa. Ma la particolare natura della serie – che, oltre ad essere antologica, si presta a delle dinamiche surreali e sovrannaturali capaci di aprire la strada a un grandissimo numero di possibilità narrative e visive – trova proprio nel concetto di “twilight zone” la chiave per riuscire a re-inventarsi e per rinnovare le sue caratteristiche. Ma cos’è questa twilight zone?

Si tratta di una sorta di regione o, meglio, di dimensione di mezzo in cui si fa labile il confine fra il reale e l’irreale, in cui i limiti cessano di esistere e la logica cede il passo all’immaginazione; un posto sospeso “tra l’oscuro baratro dell’ignoto e le vette luminose del sapere” dove, insomma, l’impossibile può diventare possibile attraverso le dinamiche più imprevedibili. Nonostante la serie originale di Serling sia spesso ricordata per i suoi elementi fantascientifici, il suo creatore è stato in grado di declinare il concetto di twilight zone in più soluzioni che, spesso e volentieri, utilizzavano l’elemento sovrannaturale per gettare uno sguardo e una riflessione critica sugli argomenti politici e sociali dell’epoca (si pensi, ad esempio, alle conseguenze della Guerra Fredda, all’insorgere di un capitalismo sempre più insistente e alla questione razziale), ma non solo: quella che, a una prima occhiata, potrebbe sembrare soltanto una zona in cui è possibile scorgere il sovrannaturale, si traduce spesso nella rappresentazione di una dimensione squisitamente umana. I due episodi che hanno iniziato il nuovo e moderno percorso di The Twilight Zone sembrano infatti indicare che Jordan Peele abbia tutta l’intenzione di indagare questa particolare ramificazione della serie.

The Twilight Zone - 1x01-02 The Comedian & Nightmare at 30,000 FeetEntrambe le puntate giocano sui desideri e sulle paure più profonde dei propri protagonisti, riversando i loro demoni interiori nel mondo esterno e mostrando le imprevedibili conseguenze dei loro pensieri e delle loro azioni: demoni che sono liberi di muoversi nelle infinite possibilità aperte dalla twilight zone che, dunque, si rivela molto più interiore di quanto potesse sembrare inizialmente, capace com’è di liberare e di far riaffiorare ciò che è relegato sotto la superficie dei propri personaggi.
“The Comedian” lo fa attraverso la vita e la carriera di un comico, Samir, (interpretato da un validissimo Kumail Nanjiani) che fatica a farsi apprezzare dal pubblico e che, grazie alle possibilità aperte dall’incontro con la twilight zone, scoprirà il segreto per divertire gli spettatori e per far decollare finalmente la sua carriera. Ovviamente, tutto questo avrà un prezzo molto caro da pagare e l’ambizione di Samir sarà messa a dura prova da un patto quasi faustiano che, ben presto, darà all’episodio un’intensa carica tragica che si rivelerà essere l’elemento più affascinante e riuscito della premiere. Anche “Nightmare at 30,000 Feet” gioca sulle paure e sulle paranoie del suo protagonista Justin (interpretato da Adam Scott), alle prese con l’ascolto di un misterioso podcast che racconta nei minimi dettagli in che modo l’aereo su cui si trova Justin sparirà a breve da tutti i radar. L’uomo dovrà quindi decidere in pochissimo tempo se fidarsi o no del podcast, decidendo se ascoltare la razionalità oppure gettarsi fra le braccia dell’ignoto.

La struttura narrativa degli episodi è in entrambi i casi ben costruita: si ha tutta l’impressione che il nuovo esperimento di Jordan Peele miri a donare al suo prodotto uno spessore che evita alla serie di diventare una blanda imitazione del passato. Questo non solo perché la sceneggiatura delle puntate appare per ora abbastanza solida e capace di intrattenere, ma anche perché è ben presente quel carattere tragico e introspettivo di cui si parlava prima, capace di donare agli episodi una notevole carica drammatica.
Anche la regia concorre alla creazione di queste atmosfere peculiari: se, generalmente, la parte iniziale degli episodi colpisce e incuriosisce nel mettere in scena le modalità d’azione surreali della twilight zone, il resto è dedicato alle ripercussioni soprattutto psicologiche di quest’ultima sui nostri protagonisti, accentuate dalla scelta (presente in entrambi gli episodi) di soffermarsi più volte sul primo piano degli attori per permettere una lettura quanto più empatica possibile delle loro emozioni e dei loro pensieri. Grazie ad espedienti simili, la twilight zone si rivela tragica proprio perché, oltre ad essere un elemento sovrannaturale, si traduce spesso e volentieri in una dimensione alienante per i personaggi. Nella twilight zone questi ultimi hanno forse più potere e più possibilità nelle loro mani (non a caso, in “The Comedian” Samir sembra acquisire proprio una sorta di macabro super-potere), ma l’entrata stessa in questa dimensione li condanna a una situazione di irriducibile solitudine, ed è proprio quest’aspetto a risultare il più promettente in vista dei prossimi episodi.

The Twilight Zone - 1x01-02 The Comedian & Nightmare at 30,000 FeetTuttavia, nonostante un inizio positivo, il debutto di The Twilight Zone non è privo di difetti. “The Comedian”, in particolare, rende ben chiaro che il problema più rischioso dello show potrebbe risiedere nel suo minutaggio. Con i suoi 55 minuti, l’episodio – dopo aver ben chiarito il modo in cui Samir viene investito dalla twilight zone – si scontra con il calo di interesse ed attenzione da parte degli spettatori di fronte all’ennesima ripetizione delle stesse dinamiche; e questo è un vero peccato, specialmente per un episodio come questo che presenta tanti aspetti positivi. Inoltre, questi primi episodi d’avvio del revival, anche se possono dirsi più che riusciti, non sembrano possedere un’originalità tale da far competere The Twilight Zone con le altre serie antologiche con cui ha diversi punti in comune  (per citarne un paio, la celebre Black Mirror e la creativissima Inside No. 9). L’impressione è che per ora non si sia osato abbastanza per dare giustizia alle infinite possibilità che offre un progetto del genere, ma è ovviamente ancora troppo presto per dare un giudizio complessivo su questo.

In definitiva, l’avvio di The Twilight Zone, nonostante la presenza di qualche difetto, può dirsi più che positivo: Jordan Peele è riuscito a mettere in scena due episodi solidi e ben costruiti che non solo riescono a coinvolgere gli spettatori, ma mantengono vivo lo spirito della serie originale nell’evidente (ma forse non spinto abbastanza) tentativo di declinarlo attraverso le ambientazioni e le tematiche del contemporaneo. Il resto delle puntate saprà dirci presto se questo revival sarà in grado di reggere il confronto con la grande eredità lasciataci dal prodotto originale. Per adesso, il quadro sembra promettente.

Voto 1×01: 7
Voto 1×02: 7

 

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