The Mandalorian – 1×04 Sanctuary


The Mandalorian - 1x04 SanctuaryDopo essere sfuggiti alla gilda dei cacciatori di taglie grazie all’intervento dei mandaloriani, baby Yoda e Mando cominciano il loro viaggio attraverso la galassia per trovare un luogo sicuro dove nascondersi dai loro inseguitori. The Mandalorian prende così una pausa dalla criminalità e dagli imperiali per aprire una piccola finestra su un angolo tranquillo dove lo scontro tra Ribellione e Impero sembra non essere mai arrivato. 


“Sanctuary” parte senza Mando e ci mostra un interessante contrasto con quello che abbiamo visto finora: il villaggio su Sorgan è pacifico, tecnologicamente limitato, con dei bambini che giocano con un pallone fatto di rami, nella prima apparizione del calcio in
Star Wars. È una pace che dura poco, perché gli abitanti vengono attaccati da un gruppo di klatooiniani – apparsi per la prima volta ne Il Ritorno dello Jedi – che ricordano un’orda di orchi della Terra di Mezzo (uno di loro è Sala Baker, stuntman neozelandese che ha interpretato Sauron nella trilogia de Il Signore degli Anelli) . Il tutto dal punto di vista di una madre, Omera – Julia Jones – che cerca di proteggere la figlia. Una scelta non casuale in un cold open che in pochi istanti riassume perfettamente la tematica principale della puntata e della serie: essere un genitore.

La saga di Star Wars ha sempre ruotato attorno ai figli e all’eredità – positiva o meno – dei loro padri. Il Luke di Episodio IV è dopotutto il George Lucas adolescente che non voleva lavorare nel negozio del padre a Modesto in California per poter inseguire i propri sogni. The Mandalorian, però, ha un nuovo narratore, Jon Favreau, che cambia prospettiva e racconta la storia di chi deve crescere qualcuno. Nella nuova trilogia Han e Leia sono sì i genitori di Ben/Kylo, ma il rapporto viene esplorato dopo la rottura, quando entrambi devono confrontarsi con il loro fallimento.

The Mandalorian - 1x04 SanctuaryBaby Yoda e Mando sono la prima rappresentazione positiva di un rapporto familiare, con il secondo disposto a fare qualsiasi cosa pur di offrire una vita tranquilla al primo. Con il passare degli episodi, Mando rivela sempre più strati di umanità che si nascondono sotto l’armatura di Beskar. Se in molti, quando la serie era stata annunciata, avevano ipotizzato che il protagonista sarebbe stato Boba Fett, ora è sempre più chiaro che la decisione di Favreau di non raccontare la storia del figlio di Jango sia uno dei punti di forza della serie. Certo, sarebbe stato un grande colpo di scena, ma a livello narrativo ci avrebbe dato poco perché Mando sta dimostrando una complessità superiore a quella che si sarebbe potuta ottenere con Boba. 

Da fan di Star Wars è quasi naturale cercare di collegare qualcosa di nuovo a personaggi del passato, ma come si è visto nel caso di The Last Jedi questo può anche avere degli effetti negativi. I fan hanno passato due anni a chiedersi chi fossero Snoke o i genitori di Rey, e nel momento in cui le loro teorie non si sono rivelate vere hanno ingiustamente criticato l’ottimo lavoro di Rian Johnson, che ha invece saputo ribaltare queste aspettative e non per il semplice gusto di farlo, ma perché era il modo migliore per far crescere i personaggi. The Mandalorian è la dimostrazione che Star Wars può e deve distaccarsi dalla sua comfort zone per lasciare spazio a nuove voci.

The Mandalorian - 1x04 SanctuaryParlando di novità, “Chapter 4” introduce finalmente il personaggio interpretato da Gina Carano, Cara Dune, ex shock trooper della Ribellione e disertrice in fuga come Mando e baby Yoda. Con poche frasi e un’altra ottima scena di combattimento – dove vediamo le abilità di Gina Corano messe già in mostra in Haywire di Soderbergh – viene tracciato un profilo preciso di Cara, una che ha visto in prima fila la battaglia di Endor ma che a un certo punto ha capito che questa vita non faceva più per lei. The Mandalorian ci dà la possibilità di vedere la galassia e i suoi abitanti dopo la vittoria contro l’Impero, in una fase di transizione quando ci si confronta con i traumi della guerra e si prova a trovare un nuovo ruolo in una galassia in cambiamento. 

Se fino a questo episodio The Mandalorian è stato un western nello spazio, nella quarta puntata la serie omaggia i film Kurosawa. “Sanctuary” ricorda infatti I Sette Samurai, dove un gruppo di samurai viene assoldato per difendere un villaggio. Non è la prima volta che una struttura del genere appare in Star Wars; già nella seconda stagione di The Clone Wars nell’episodio “Bounty Hunters”, Anakin, Obi-Wan e Ahsoka facevano la stessa cosa. La battaglia contro i klaitooniani ricorda molto Il Ritorno dello Jedi, una lotta tra chi impugna un bastone e chi ha invece dalla sua il prodigio tecnologico imperiale dell’AT-ST, che ha le sue origini nella guerra in Vietnam, e che Lucas ha più volte citato come fonte d’ispirazione per lo scontro di Episodio VI. Bryce Dallas Howard riprende l’AT-ST come se fosse un mostro della foresta, una scelta che rappresenta il punto di vista degli abitanti del villaggio che non avevano idea di che diavolo fosse il bipede imperiale. 

The Mandalorian - 1x04 SanctuaryLa sosta su Sorgan offre dei piccoli dettagli sul passato del protagonista; scopriamo finalmente che non è un natio di Mandalore e che è stato adottato subito dopo la battaglia vista nei brevi flashback. Da allora non si è mai tolto il casco, un gesto di riconoscenza e rispetto verso chi lo ha accolto e gli ha offerto una seconda possibilità. Toglierlo di fronte a qualcun altro vorrebbe dire non poterlo indossare mai più. Non si sa se questo obbligo sia riservato solo ai trovatelli, ma spiegherebbe perché altri mandaloriani visti nelle serie animate appaiono più volte senza indossare il casco. Quello che è chiaro è che nel momento in cui vedremo Mando toglierselo, il gesto avrà un peso enorme, ed è probabile che la stagione ci stia portando in questa direzione. 

Il mandaloriano è pronto a tutto pur di dare a baby Yoda quell’infanzia che lui non ha mai potuto vivere a causa della guerra. Quando Omera gli dice, “He could be a child for a while. Wouldn’t that be nice?”, la risposta di Mando è un “It would” con voce roca, spezzata, che rivela tutte le emozioni di qualcuno che sta sempre più rivedendo sé stesso in baby Yoda. È un momento molto toccante, che funziona grazie alla somma di tutti quei piccoli momenti sparsi nei precedenti episodi che ci hanno lentamente rivelato chi è Mando. È chiaro che questa pace non può durare in eterno, e l’arrivo del cacciatore di taglie nel finale è una brusca interruzione che ricorda a Mando che baby Yoda non potrà mai essere al sicuro, e che il loro cammino è destinato a proseguire insieme

In un’epoca di prestige TV dove spesso si sente la frase “un film di dieci ore”, The Mandalorian fa un passo indietro e accetta in tutto e per tutto il formato televisivo. Sembra quasi un ritorno a serie come Flash Gordon che hanno ispirato il primo Star Wars, con qualche strizzatina d’occhio al mondo videoludico. “Sanctuary” è la calma prima della tempesta, l’ultimo momento di pace per Mando e baby Yoda che anticipa una seconda metà di stagione in cui gli attacchi di Imperiali e dei cacciatori di taglie si faranno più frequenti e la posta in gioco sarà sempre più alta. 

Voto: 8

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