I Am Not Okay With This – Stagione 1 1


I Am Not Okay With This – Stagione 1Sulla scia del successo di The End of the F***ing World, terminata dopo due stagioni, Jonathan Entwistle torna a collaborare con Netflix per l’adattamento di un’altra graphic novel di Charles Forman. È stato inoltre confermato che le due serie sono ambientate nello stesso universo, aprendo le porte a futuri cross-over o episodi speciali – ottime occasioni, da sempre apprezzate dai fan, per rilanciare degli show che hanno perso di interesse. Sono solo speculazioni per ora, ma sappiamo bene che Netflix non è estranea a questo genere di strategie commerciali.

Fin dal primo minuto, guardando I Am Not Okay With This, l’impressione è proprio quella di trovarsi ad osservare dei personaggi che potrebbero tranquillamente essere dei compagni di classe di James e Alyssa; questo perché lo stile narrativo e visivo di Entwistle è particolarmente riconoscibile e immediato. Una qualità che pochissimi registi a livello televisivo possono vantare. Al centro del racconto ci sono ancora una volta due adolescenti: Sydney, che si definisce “una noiosa diciassettenne britannica”, e Stan, un ragazzo eccentrico ma non molto popolare a scuola. Tra i due giovani attori (Sophia Lillis e Wyatt Oleff) si nota da subito una grande intesa, probabilmente dovuta al fatto di aver già lavorato insieme alla recente trasposizione cinematografica di It. Purtroppo la durata molto breve degli episodi (e dell’intera stagione) limita, per forza di cose, il lavoro degli sceneggiatori per quanto riguarda la profondità dei personaggi, e se la protagonista Syd viene ugualmente ben caratterizzata, non possiamo dire lo stesso di Stan, su cui ci si sarebbe potuti concentrare maggiormente, dato l’enorme potenziale dell’attore che lo interpreta.

Lo stile di Entwistle si nota però soprattutto a livello visivo e sonoro, e i suoi due principali tratti sono il montaggio frenetico e la massiccia presenza di tracce musicali che compongono la colonna sonora. Queste due caratteristiche, che si intrecciano di continuo (basti pensare alla fantastica scena in cui Stan si prepara prima di uscire di casa), consentono alla serie di avere pochissimi punti morti e riescono a mantenere il ritmo narrativo sempre alto, anche nelle necessarie scene di transizione. Quello che forse è il maggiore punto di forza di I Am Not Okay With This, che rende questa prima stagione godibile e perfetta per il binge watching, sarà per contro l’elemento che più infastidirà gli spettatori che già con la seconda stagione di The End of the F***ing World si erano detti stanchi di questa eccessiva lavorazione dell’immagine e delle scene, che a lungo andare può rendere un po’ pesante e stancante la visione.

Let’s just say that tonight is gonna be fuckin’ mindblowing

I Am Not Okay With This – Stagione 1L’espediente narrativo usato dai creatori della serie (derivato ovviamente dal fumetto) per discostare questo show dagli altri prodotti simili è quello di dare alla protagonista una sorta di superpotere. Di certo questa non è una scelta originale o minimamente interessante, vista la mole di serie dedicate a supereroi che saturano il panorama televisivo di oggi; eppure il significato metaforico dell’esplosione di rabbia, del “non essere d’accordo con tutto ciò”, legato al potere di Syd – sebbene anche questo non sia certamente la prima volta che viene utilizzato – giustifica la componente sovrannaturale e la inserisce bene all’interno della narrazione. Lo si nota soprattutto grazie alla tensione che si accumula tra lo spocchioso Brad e la stessa Syd nel corso degli episodi, e che culmina nel climax finale, che rappresenta forse la scena più riuscita di tutta la stagione, tanto inaspettata e sorprendentemente splatter, quanto ben costruita e anticipata fin dalla prima scena del pilot: per tutta la durata degli episodi lo spettatore si interroga su come Syd sia potuta finire ricoperta di sangue (la citazione al film Carrie di Brian De Palma è evidente), e nonostante ciò rimane scioccato quando finalmente lo scopre.

La narrazione come detto procede spedita per tutto l’arco dei sette episodi e descrive il disagio sociale provato da Syd nei confronti dei suoi coetanei, contrapposta alla sua migliore amica Dina (interpretata da Sophia Bryant), la quale invece è estremamente popolare a scuola. Il loro rapporto è molto simile a quello visto l’anno scorso tra le protagoniste di Euphoria: un’amicizia che diventa sempre più stretta, finché una delle due ragazze non esterna i propri veri sentimenti, con conseguente iniziale allontanamento e poi il riavvicinarsi verso la fine della stagione. Per scoprire come evolverà la loro relazione si dovrà attendere un’eventuale seconda stagione (per il momento non ancora confermata), ma per quanto visto non possiamo affermare di essere totalmente soddisfatti, sia per le dinamiche poco originali, sia soprattutto per il poco interesse dimostrato nel voler approfondire il personaggio di Dina, che vediamo solo attraverso gli occhi di Syd (e attraverso il voice-over, anche questo elemento tipico delle serie create da Entwistle), senza riuscire mai a capire i suoi pensieri e il suo punto di vista.

I Am Not Okay With This – Stagione 1Un altro degli aspetti fondamentali che caratterizzano Syd è il suo rapporto con il padre, morto poco tempo prima, ma che comunque resta una presenza tangibile nella vita della ragazza. Oltre all’elaborazione del lutto, gli autori hanno voluto anche dare molto spazio ai litigi tra madre e figlia, arrivando nel finale a fare un intelligente riflessione sull’idea che abbiamo delle persone a noi care e che non sono più in vita; un’immagine spesso ben lontana dalla realtà e che tende a idealizzare il defunto. I Am Not Okay With This ci mostra come il padre della protagonista avesse dei segreti, ma soprattutto ci fa capire che non per forza questo porta alla distruzione dell’immagine perfetta nella mente di Syd, anzi fa sì che la loro connessione diventi ancora più forte attraverso la scoperta dell’origine dei suoi superpoteri, fino ad arrivare all’epilogo con il cliffhanger che scombussola le certezze della protagonista.

La prima stagione di I Am Not Okay With This è tutto sommato un buon prodotto, che sa inserirsi alla perfezione all’interno di quella fascia media di serie che riempiono il panorama televisivo odierno. Intrattiene, diverte e riesce anche ad emozionare, senza mai osare più del dovuto ma risultando comunque un esperimento riuscito, nonostante sia forse un po’ troppo simile a tanti altri teen drama che l’hanno preceduta.

Voto stagione: 6½

 

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Un commento su “I Am Not Okay With This – Stagione 1

  • terst

    Ho da poco visto la seconda stagione di TEOTFW (un po’ deludente) e Wayne, quindi mi sa che per un po’ ho fatto il pieno di serie con episodi da 20/30 minuti su coppie di adolescenti impopolari e disagiati.