[Recuperi Seriali 2020] Home Before Dark – La forza della verità 5


[Recuperi Seriali 2020] Home Before Dark – La forza della verità“Bisogna essere in due perché la verità nasca: uno per dirla e l’altro per ascoltarla” scriveva Henry David Thoreau, e non c’è frase più adatta per introdurre una serie come Home Before Dark. Uscito quasi in sordina su Apple TV+ durante i mesi di lockdown, lo show di Dana Fox e Dara Resnik (I Love Dick, Daredevil) ha saputo distinguersi nel catalogo del servizio streaming della mela più famosa del mondo grazie ad una detection story avvincente e un punto di vista tutto particolare.

La trama è direttamente ispirata a una vicenda reale: nel 2016 la giovanissima Hilde Lysiak (otto anni) si trasferisce con la sua famiglia nel paesino di Selinsgrove in Pennsylvania dove, grazie alla sua passione per il giornalismo, indaga e aiuta le autorità a risolvere un caso di omicidio. Le indagini della giovane reporter erano trascritte sull’Orange Street News, un giornale artigianale scritto e disegnato dalla stessa Hilde sotto la supervisione di suo padre, ex cronista del New York Times. La storia ha avuto una forte eco internazionale, a tal punto che la ragazza è diventata il più giovane membro della Society of Professional Journalists.

Home Before Dark prende dalla storia reale moltissimi di questi elementi e ne distorce degli altri: quello che salta più all’occhio è certamente la trasformazione del cognome della famiglia protagonista, da “Lisiak” a “Lisko”. Il nome del giornale di Hilde diventa The Magic Hour – che inizialmente doveva anche essere il nome della serie, poi utilizzato come titolo del primo episodio – e la città viene plasmata sulla falsariga del prototipo di quei paesi medio-piccoli americani che sono stati il setting di tantissime altre serie mystery di successo, da Twin Peaks a Broadchurch. Gli elementi che richiamano questo trope televisivo – ma anche letterario e cinematografico – si trovano in primis nei personaggi, tutti molto legati al territorio e ben riconoscibili nelle interconnessioni relazionali che li legano, e successivamente anche nella costruzione di ambienti ricorrenti, come la scuola, la prigione, il bosco e così via.

[Recuperi Seriali 2020] Home Before Dark – La forza della veritàUno dei punti di forza di Home Before Dark, però, è sicuramente il cast: Hilde è interpretata da una straordinaria Brooklyn Prince – già ammirata in The Florida Project di Sean Baker, uscito come Un sogno chiamato Florida in Italia – mentre i genitori, forse tra gli attori più conosciuti del gruppo, sono Jim Sturgess (Across The Universe, 21) e Bridget Jensen (Justified). Al loro fianco si segnalano le buone performance di Micheal Weston (House M.D., Six Feet Under) e Joelle Carter (anche lei nota per il suo ruolo in Justified).

Ma cos’ha quindi di diverso Home Before Dark rispetto a tutte le serie mystery alle quali si ispira e con le quali condivide gran parte dell’idea narrativa che ne sta alla base?
Come prima cosa la prospettiva è decisamente diversa dal solito: l’idea che lo sguardo di Hilde, una bambina, possa andare a svelare dei misteri che sono rimasti sotterrati – convenientemente – nella memoria di una comunità per anni è un tema decisamente forte, rafforzato dalla consapevolezza che si tratta in gran parte di una storia vera. La determinazione e la caparbietà della giovane giornalista riescono dove lo sguardo adulto fallisce; l’indagine di Hilde è un segnale importante di come la ricerca della verità debba essere davvero una crociata portata avanti nonostante le difficoltà, nonostante la paura di andare incontro a sofferenza, delusioni o alla possibilità di dover fare delle scelte difficili. È quello che è successo a Matthew, padre di Hilde, che si trova sul punto di gettare la spugna dopo una brutta esperienza durante il suo lavoro per il Times.

A rendere appassionante la serie sono anche la scrittura e le tematiche trattate, certamente merito di una writers’ room variegata e molto brava; la detection story è appassionante e mai banale nelle svolte di trama e i personaggi si evolvono in modo coerente con la narrazione principale. Certo, qualcuno rimane più centrale nel prosieguo della storia, qualcuno più di contorno, ma sono tutti funzionali allo sviluppo di una storia ricca di misteri e che tiene con il fiato sospeso fino alla fine.

[Recuperi Seriali 2020] Home Before Dark – La forza della veritàHome Before Dark non è una serie che brilla per stile o per originalità del plot, ma riesce a raccontare una storia che abbiamo già visto mille volte in un modo finalmente diverso e ricco di freschezza. Gli attori bambini, si è già detto, sono strepitosi e l’aria che si respira guardando la serie ricorda moltissimo i film di Spielberg degli anni ’80: la sensazione è sempre quella di un mondo nascosto, diverso da quello complicato e pieno di problemi degli adulti, nel quale si muovono i bambini che, attraverso i loro occhi, riescono a vedere cose che agli altri sono precluse. L’innocenza e l’idillio in cui si svolge l’indagine di Hilde e i suoi amici è una dimensione altra, nella quale le difficoltà esistono certo – non sarebbe realistico se così non fosse – ma sono superabili grazie alla tenacia e al coraggio nel perseguire la verità ad ogni costo.

Nel catalogo ancora non ricchissimo di originali di Apple Tv+, la serie di Dana Fox e Dara Resnik è oggi sicuramente tra i prodotti più interessanti, e il fatto che sia già stata rinnovata per una seconda stagione significa che è anche stata apprezzata dal pubblico.

NOTA:
Questo articolo fa parte della rubrica estiva “Recuperi Seriali 2020“: durante il mese di agosto parleremo, con articoli senza spoiler, di alcune delle serie 2020 di cui non abbiamo avuto l’occasione di parlare e che secondo noi andrebbero assolutamente recuperate!


Informazioni su Davide Tuccella

Tutto quello che c'è da sapere su di lui sta nella frase: "Man of science, Man of Faith". Ed è per risolvere questo dubbio d'identità che divora storie su storie: da libri e fumetti a serie tv e film.


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5 commenti su “[Recuperi Seriali 2020] Home Before Dark – La forza della verità

    • Davide Tuccella L'autore dell'articolo

      Ciao Daniela!
      Sì, assolutamente! Quella di 12 anni può guardarlo anche da sola, quella di 10 consiglierei di affiancarla nella visione più che altro per capire al meglio la trama, ma per il resto non ci sono problemi. 🙂

       
  • Mirko De Gasperis

    Troppo infantile per un pubblico adulto, troppo “maturo” per un pubblico di bambini. Una serie di Nickelodeon con qualche sottotrama più adulta, per darsi un tono. Ne vengono fuori dei personaggi bambini che parlano come gli adulti e degli adulti infantili come neanche nei peggiori prodotti Disney. Scene telefonate, dialoghi irritanti. Faccio fatica a capire come abbiano potuto rinnovarlo per una seconda stagione, ancora meno a comprendere le votazioni così alte nei vari siti di critica.

     
    • Hugo Drodemberg (A. Molducci)

      Toh, qualcuno che la pensi come me! 🙂 Aggiungo: la colonna sonora è qualcosa di talmente zuccheroso da istigarmi ai conati. E’ un dettaglio a cui di solito non presto attenzione, ma qui arriviamo a livelli di imbarazzo insopportabili… Però non faccio fatica a capire il motivo del successo: in fondo, quasi tutti i bambini vorrebbero essere svegli come la protagonista e quasi tutti i genitori vorrebbero una figlia del genere. E, musicalmente, tanta gente ascolta pattume, o non “ascolta” proprio…