Raised by Wolves – Stagione 1 Episodi 1-3 1


Raised by Wolves - Stagione 1 Episodi 1-3Fra le novità seriali di settembre, spicca senza dubbio Raised by Wolves, il nuovo drama fantascientifico presentato su HBO Max e creato da Aaron Guzikowski (The Red Road, Prisoners). Un prodotto che si preannuncia – e si conferma in queste prime tre puntate – come il frutto di un progetto molto ambizioso, la cui audacia viene sottolineata anche da alcuni nomi che hanno partecipato alla creazione della serie, fra cui ovviamente spicca quello di Ridley Scott, alla regia dei primi due episodi. Raised by Wolves esordisce in un’atmosfera che rimanda molto, infatti, alle tipiche atmosfere create dal regista.

Questo vale non solo per quanto riguarda la messa in scena estetica dello show, ma soprattutto per i numerosi e complessi quesiti filosofici che accompagnano le opere di Scott, in una perenne indagine che mischia gli elementi più esistenziali, complessi e radicati dell’animo umano con un sistema futuristico e automatizzato, costellato da androidi e da luoghi post-apocalittici che si fanno teatro di una complessa commistione fra natura e tecnologia, con tutte le potenzialità e i problemi che quest’unione può provocare.

We were the first. The pioneers. But we weren’t scared. 

Raised by Wolves - Stagione 1 Episodi 1-3Raised by Wolves accoglie felicemente gli elementi di questa mitologia sci-fi catapultandoci in un momento tragico per l’umanità: la Terra è stata, infatti, distrutta a causa di una feroce guerra di natura religiosa combattuta fra credenti e atei che ha portato gli umani a rischio estinzione. Per questo motivo, gli atei decidono di mandare sul pianeta Kepler-22b una coppia di androidi, chiamati semplicemente Father (Abubakar Salim) e Mother (Amanda Collin), progettati per far nascere e per proteggere dei bambini umani.

Lo scopo è quello di creare una nuova colonia e permettere all’umanità di continuare ad esistere sotto il segno della più fervida razionalità, libera da dogmi e da superstizioni religiose. È chiaro fin da subito che non si tratta di un compito facile: il pianeta alieno, anche se abitabile, non è di certo ospitale. I colori freddi e grigi scelti per la rappresentazione di Kepler-22b colpiscono nel segno, creando un’ambientazione che, invece di presentarsi come il luogo adatto per una rinascita, ricorda invece un enorme cimitero a cielo aperto, con le grandi ossa delle creature vissute in passato a bella vista e con i suoi paesaggi alieni, spogli e inospitali, che sembrano poter nascondere pericoli e minacce in ogni dove. Ed effettivamente, la resistenza su questo nuovo pianeta è un compito molto più difficile del previsto: di tutti i bambini riesce a sopravviverne solo uno, Campion (Winta McGrath), e i due androidi, nonostante il loro comportamento perfetto e attento, devono vedersela con pericoli e con problemi che vanno spesso al di là della loro progettazione.

Gli androidi e il loro comportamento sono forse gli elementi più interessanti e riusciti di queste prime puntate. Nonostante siano progettati per lo stesso scopo, entrambi sono caratterialmente molto diversi fra di loro e, soprattutto, sono molto diversi dal tipo di robot presente negli show fantascientifici degli ultimi anni, che presenta in genere la tendenza a comportarsi e a emozionarsi in un modo sempre più simile a quello degli umani (si pensi a Westworld o a Humans). Gli androidi di Raised by Wolves, invece, non hanno alcuna tendenza del genere: sanno di essere robot e non hanno intenzione di avvicinarsi alla sfera umana se non nella misura che prevede la loro stessa programmazione. Anche l’intensità delle loro emozioni, che siano sincere o simulate, dipende esclusivamente dalla riuscita o meno dei compiti che sono stati loro affidati e tutti i loro desideri girano attorno a questi ultimi. In questo modo, il range di emozioni provate dagli androidi assomiglia a quello degli umani soltanto in superficie, ma si rivelano ben presto profondamente diversi proprio per l’intrinseca differenza che c’è fra creature naturali ed artificiali. Molto del merito di questo è dovuto anche alle ottime interpretazioni attoriali dei due e, in particolare, di una strepitosa e terrificante Amanda Collin, che offre alla sua Mother una complessità e un’intensità incredibili, sottolineando in ogni piccola variazione di espressione e di voce tutta l’ambiguità del suo personaggio che, ad ora, è di gran lunga il più riuscito dello show.

Belief in the unreal can comfort the human mind, but it also weakens it.

Raised by Wolves - Stagione 1 Episodi 1-3Nella decisione di mantenere questa differenza fondamentale fra natura umana e artificiale c’è molto del potenziale della serie, per ora soltanto accennato, ma già di grande interesse. Il rapporto che lega Mother e Father al piccolo Campion assume tinte sempre meno prevedibili mano a mano che il giovane cresce e inizia a piantare i semi di una coscienza profondamente diversa da quella dei suoi genitori artificiali, meno settaria, più vulnerabile, forse, ma soprattutto più complessa.

Queste differenze sono destinate ad accrescersi nel momento in cui un gruppo di credenti, i Mitraici, approda sul pianeta e rompe i già delicati equilibri con cui i tre vivevano, scombussolando la loro quotidianità e aprendo la strada a numerose vicissitudini. In questi primi episodi si scopre poco della guerra feroce che ha coinvolto credenti e atei e causato la quasi estinzione degli umani, ma è ben chiaro che lo scontro tra scienza e fede sarà uno degli elementi portanti dell’intera serie. L’arrivo dei Mitraici apre squarci fisici e morali, aprendo la strada allo svelamento di nature nascoste del pianeta, di Campion – che ha in questo modo la possibilità di sfuggire alla perenne solitudine per avere i primi approcci con i suoi simili umani e con le loro credenze –, ma anche di Mother, che scopre nuove e sanguinarie funzioni “protettive” che non sapeva di avere, aprendo così la strada a scene action mozzafiato che ben si alternano ai momenti più introspettivi dello show.

Ogni elemento di Raised by Wolves sembra nascondere molto più di quanto possa apparire ad una prima occhiata e ogni personaggio, umano e non, sembra essere pervaso da un’ambiguità intrinseca che accresce di molto la complessità della serie, portandola su strade potenzialmente molto fertili. Anche la schiera dei Mitraici non sfugge a questo processo grazie alla presenza di personaggi come Marcus, interpretato da Travis Fimmel (Vikings). Molta di quell’enigmaticità con cui l’attore ha reso celebre il suo Ragnar è presente anche in questa serie, e si sposa benissimo con il mood generale dello show e con quell’ambiguità sotterranea di cui si parlava in precedenza. La scelta di Travis Fimmel si rivela oltretutto azzeccata anche per la storyline particolare del personaggio stesso, che si rivela fra le più interessanti perché si posiziona in un territorio intermedio fra la pura razionalità degli androidi e la cieca fede dei Mitraici.

We must rescue our stolen children.

Raised by Wolves - Stagione 1 Episodi 1-3In un universo in cui gli estremi si scontrano fino alle conseguenze più tragiche, forse è proprio questo territorio intermedio che Raised by Wolves ha intenzione di indagare nel corso delle sue puntate. Il punto di incontro/scontro fra i poli opposti, la messa in dubbio delle proprie certezze, lo svelamento del diverso e l’eterna guerra fra razionalità e intuitività: sono solo alcune delle piste su cui si sono mosse queste prime tre puntate dello show. Non c’è da stupirsi, allora, che il colore dominante presentato dagli episodi della serie è proprio il grigio, il colore intermedio per eccellenza.

La sua perenne presenza tende a sottolineare ancora di più la commistione fra gli estremi più assoluti e l’inevitabile eliminazione della linea di demarcazione che li divide appena questi si trovano faccia a faccia. Raised by Wolves, insomma, apre la strada a un gran numero di elementi e sembra avere tutte le carte in gioco per distinguersi nel panorama sci-fi e per alzare ulteriormente l’asticella della qualità. La grande ambizione di questo prodotto lo rende, inevitabilmente, rischioso: il grandissimo numero di elementi, sia dal punto di vista tecnico che dal punto di vista filosofico, richiede una cura impeccabile per permettere di sviluppare al meglio ogni potenzialità dello show.

I primi tre episodi della stagione, però, colpiscono nel segno, delineando un universo di grande interesse e permettendo alla serie di imporsi come uno degli show più intriganti di quest’anno seriale. L’ottima resa tecnica, che vanta una regia capace di destreggiarsi con abilità fra scene più introspettive e scene di pura azione, riesce per ora a reggere la grande ambizione di questa serie, ulteriormente avvantaggiata dalla bravura magnetica dei suoi attori e dalla splendida resa estetica. Raised by Wolves, per ora, soddisfa le grandi aspettative: bisogna sperare, insomma, che continui così.

Voto 1×01 “Raised by Wolves”: 8+
Voto 1×02 “Pentagram”: 8
Voto 1×03 “Virtual Faith”: 8

 

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Un commento su “Raised by Wolves – Stagione 1 Episodi 1-3

  • fabrizio

    Bellissima recensione. Primi tre episodi grandiosi, che promettevano tantissimo. Purtroppo episodio dopo episodio la serie va in vacca, l’orizzonte si riduce (anche logisticamente, al villaggio) al solito psicodramma americano della famiglia ambita-rotta-ricomposta-rimodulata, per finire in un fanta-horror da b-movie, con sangue che cola e gravidanze alien-anti. Un vero peccato. : (