The Chair – Stagione 1


The Chair - Stagione 1The Chair è la nuova serie dramedy targata Netflix, disponibile dal 20 agosto sulla piattaforma. Lo show ha come cornice la Pembroke University e si concentra sulle vicende del corpo docenti del dipartimento di anglistica. La protagonista è la professoressa Ji-Yoon Kim, docente di origini sudcoreane nominata a capo del dipartimento in un momento di crisi, alla quale è affidato l’ingrato compito di cercare di salvarlo da una fine preannunciata.

Composto da sei puntate da circa 30 minuti ciascuna, The Chair si distingue per una narrazione leggera, che tratta però anche una serie di tematiche attuali e rilevanti, attraverso un punto di vista unico: quello di un gruppo di professori. È una novità nel panorama televisivo, perché tra decine di storie che narrano i medesimi temi dal punto di vista degli studenti, The Chair mostra come razzismo, bullismo e sessismo non siano problematiche esclusive delle realtà giovanili, bensì radicate anche in un ambiente che dovrebbe essere tra i più intellettualmente evoluti, nonché imparziale e inclusivo. Questa chiave di lettura è uno degli elementi più caratterizzanti della serie, insieme alla sua capacità di unire dramma e ironia, regalando una trama variegata.

La protagonista Ji-Yoon Kim è interpretata da Sandra Oh – nota per il suo ruolo in Grey’s Anatomy e soprattutto negli ultimi anni per quello di Eve Polastri in Killing Eve -, che con The Chair fornisce l’ennesima prova del suo talento, restituendo un quadro completo del vortice di emozioni che il suo personaggio attraversa. Infatti, dopo un iniziale e corale entusiasmo per la sua nomina, Ji-Yoon viene letteralmente investita da una cascata di eventi che la portano a mettere in dubbio le sue stesse capacità e a cedere a fin troppi compromessi in virtù della sua carica. Oltre al drastico calo delle iscrizioni si affiancano la crisi interna e le proteste scatenate da un gesto di matrice nazista del collega Bill Dobson (Jay Duplass), con il quale la protagonista ha un forte legame. La trama di The Chair arricchisce infatti gli accadimenti del dipartimento affiancando le storie personali di Ji-Yoon e Bill, entrambi alle prese con una vita personale travagliata. Come prevedibile i due finiscono per essere l’uno la spalla dell’altro, ma tra loro non è tutto rose e fiori.

The Chair - Stagione 1Sia nelle vicende personali che in quelle accademiche vengono trattati i già citati temi di razzismo e sessismo, ed è sicuramente da apprezzare la scelta di portarli alla luce, ma è altrettanto degna di nota la decisione di affiancarne altri meno “popolari”. In particolare è davvero interessante l’accenno a tradizioni culturali messicane e sudcoreane – che oltre a caratterizzare fortemente i personaggi evidenziano la bellezza della diversità e si pongono in contrasto con il razzismo -, ma anche il focus sull’adozione, una tematica spesso riservata a prodotti dedicati e costruiti ad hoc. Questo elemento dà valore aggiunto alla narrazione, aiutando a contestualizzare la serie in una realtà sì multiculturale, ma con riserva.

Si alternano dunque molti temi, forse troppi. Troviamo infatti un ulteriore focus, ossia quello sul gioco di potere esercitato da alcuni docenti: è doloroso ma realistico vedere Ji-Yoon che – oltre a cercare di gestire la sua vita tra figlia e carriera – viene pian piano schiacciata da colleghi che incarnano il classico cliché di professori uomini bianchi, che prendono tutte le decisioni, costringendola in un modo o nell’altro a piegarsi al loro volere. Solo a metà della quinta puntata la protagonista – ormai esausta – riesce a liberarsi dal peso dato dal continuo sottostare a imposizioni in contrasto con il suo pensiero. Il momento di cambiamento per Ji-Yoon avviene a casa di David Duchovny (interprete di se stesso): davanti ai suoi discorsi egoistici la direttrice ha una presa di coscienza improvvisa, per cui diviene insopportabile l’idea di accettare inerme la scelta del preside di dare all’attore una cattedra onoraria che non merita. Da quel momento la protagonista non si ferma e riesce finalmente a uscire dal suo stato di frustrazione e impotenza.

The Chair - Stagione 1

Questo porta al finale di stagione, che lascia un po’ con l’amaro in bocca per la sorte di diversi personaggi: a tratti negativa, ma che scongiura la presa di una piega banale. La mozione di sfiducia del corpo docenti a Ji-Yoon determina una sconfitta della protagonista e del suo desiderio di rivalsa: certo la sua presa di posizione è arrivata in ritardo rispetto a quello che ci si poteva aspettare, ma è arrivata, e la scelta narrativa di rimuoverla dalla carica lascia a bocca asciutta perché sarebbe stato interessante vederla muoversi nel nuovo ruolo tenendo maggior fede alla sua personalità. Manca poi chiarezza sulla vicenda di Bill: è sicuramente vero che dal canto suo non abbia tenuto un comportamento particolarmente corretto, ma c’è da chiedersi se proprio a causa di un saluto nazista – e non di altre decine di condotte discutibili – debba perdere il suo lavoro. Va considerato infatti che il licenziamento non è di fatto legato alle motivazioni discriminatorie del gesto, quanto più alla cattiva pubblicità che ne è derivata per la scuola, e al desiderio di tenere a bada un gruppo di studenti desideroso di cambiare realmente le cose. Come dice la professoressa Kim “Se sperate che sbarazzandovi di lui fermerete quello che sta succedendo… loro non si faranno ingannare“, riferendosi proprio agli studenti, consapevole di aver a sua volta perso credibilità davanti ai ragazzi. A questo proposito si deve necessariamente menzionare il contrasto creato dall’esempio positivo della professoressa Yazmin McKay (Nana Mensah), che è forse il personaggio più genuino dello show: una vera guida, per studenti e professori, vittima di discriminazioni per il suo essere giovane, donna e nera. Per lei non manca uno sviluppo positivo: la si vede insegnare ancora alla Pembroke, tenendo la classe come docente principale, in un clima nuovo in cui la determinata professoressa Joan Hambling (Holland Taylor) ottiene la direzione del dipartimento, riuscendo a imprimere una svolta femminista, e in un certo senso rivoluzionaria, nonostante l’età.

The Chair - Stagione 1A questa prima stagione di The Chair dovrebbe seguire una seconda, di cui si vocifera la realizzazione. Lo show non poteva che destare curiosità: infatti la sceneggiatura è di Annie Julia Wyman e della più nota Amanda Peet, alle quali si affiancano i nomi di spicco di David Benioff (marito di Peet) e D. B. Weiss., già ideatori e sceneggiatori di Game of Thrones. La grandezza dei nomi coinvolti tuttavia non è sufficiente a rendere la serie totalmente riuscita. Durante la visione ci si rende conto del fatto che il tempo è il fattore “croce e delizia” dello show (più croce che delizia). Se da un lato la breve durata assume una valenza positiva perché non appesantisce e non annoia, rendendola una serie leggera, dall’altro manca il tempo per riuscire a ritagliare lo spazio necessario per approfondire molti dei temi citati, che avrebbero meritato più attenzione.

The Chair è comunque un buon prodotto, con la capacità di intrecciare i generi drammatico e commedia, in un contrasto che ne sostiene la leggerezza e che ne rende la visione piacevole. La trama è abbastanza lineare ma non eccessivamente scontata, è divertente e ironica ma questo non esclude aspetti più profondi. Riesce tutto sommato nell’intento di far riflettere il pubblico su alcuni dei temi proposti, ma non su tutti, e questo è davvero un peccato. La soluzione poteva arrivare attraverso due tipologie di compromesso: qualche puntata in più per trattare tutto con maggiore calma, o qualche focalizzazione in meno, con il tempo effettivamente impiegato. C’è da chiedersi se con la probabile seconda stagione si andranno ad approfondire alcuni aspetti e si arricchirà la narrazione o meno, ma per saperlo sarà necessario attendere almeno la fine del 2022.

Voto: 7 

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