Locke & Key – Stagione 2 1


Locke & Key - Stagione 2Dopo una prima stagione segnata da premesse sufficientemente buone e una trama nel complesso godibile, Locke & Key torna su Netflix con 10 episodi che ne sviluppano la narrazione, attraverso una bilanciata alternanza di ampliamenti e chiusure dei principali filoni narrativi. La seconda stagione della serie creata da Joe Hill – nome d’arte del figlio del più celebre Stephen King – mantiene il suo stile fantasy-drama con qualche punta di horror, e prepara il terreno per l’inevitabile e già confermato terzo capitolo.

A fronte di una parte drammatica senza dubbio presente spicca la natura fantasy dello show, che è ciò con cui l’autore riesce a conferirgli una caratterizzazione ben precisa. È doveroso citare come uno degli aspetti più riusciti sia il racconto del potere affascinante quanto distruttivo delle chiavi magiche, che sono il vero elemento distintivo di Locke & Key, grazie al quale si differenzia da altri prodotti simili. Accanto a questo si sottolineano ulteriori aspetti positivi, già presenti nella prima stagione e riconfermati nella seconda, come le ambientazioni ben curate e un’attenta fotografia. Questi elementi riescono nell’intento di sostenere la storia, offrendo un’ulteriore spinta e un aiuto a non cadere nel baratro delle serie TV banali e approssimative.

Analizzando la trama principale della stagione vediamo – come nella prima – i tre i fratelli Locke impegnati in una costante lotta contro il mondo dei demoni. Oltre al già presente Gabe (Griffin Gluck) si aggiunge la figura di Eden: i due, inizialmente non identificati come spiriti malvagi dai Locke, conducono esperimenti per creare una chiave in grado di “fabbricare” nuovi demoni, con l’obiettivo di ottenere il controllo del mondo umano.

Locke & Key - Stagione 2Nel corso degli episodi si alterna il focus tra la famiglia Locke e i demoni,  generando delle sequenze che mantengono un buon ritmo narrativo. Continua invece a riproporsi la problematica della mancanza di Rendell, che rimane presente sempre e solo a livello marginale. Il suo ruolo non è troppo chiaro e sarebbe invece molto utile approfondirne la personalità, conferendo valore aggiunto alla storia: l’auspicio è che questo avvenga nel corso delle puntate della terza stagione. Se è chiaro che non si vedranno più alcuni personaggi cardine – su tutti Gabe/Dodge, giunto alla chiusura della sua linea narrativa –, gli episodi di questa seconda stagione consentono di presentare e affermare nuovi protagonisti. Si assiste per esempio a un ruolo crescente di zio Duncan (Aaron Ashmore), che, dopo aver riconquistato i suoi ricordi e la memoria della magia, si pone in una posizione di rilievo. Si scopre che oltre ad avere ampia padronanza nell’utilizzo delle chiavi, è anche in grado di forgiarne di nuove, un potere riservato a pochi membri della famiglia Locke e che si rivela essere una qualità quantomeno controversa.

Altra personalità a cui viene dedicato maggiore spazio è Nina Locke, che finora ha avuto ben poca giustizia: questo è stato in gran parte giustificato dalla decisione dei figli e di Duncan di tenerla all’oscuro della magia, ponendola di fatto più volte in pericolo (fisico e mentale). Solo grazie al piccolo Bode (Jackson Robert Scott) – e alla chiave Memoria – Nina verrà finalmente resa partecipe della movimentata e atipica vita familiare, togliendola da una situazione di emarginazione ormai del tutto insensata. Il suo personaggio non può che destare compassione e l’attrice (Darby Stanchfield, Scandal) è molto brava nel trasmettere e far percepire il senso di inadeguatezza di questa madre. Nonostante Locke & Key abbia una connotazione più improntata al teen drama, trovare un approfondimento – per quanto imperfetto e frammentato – sulla condizione mentale e sulle emozioni percepite da un adulto è un fattore positivo, che è doveroso citare.

Locke & Key - Stagione 2Anche il personaggio di Kinsey (Emilia Jones) permette di entrare nel merito di una riflessione sulla mente: di sicuro l’elemento della Paura, prima tolta e poi rimessa al suo posto, fa pensare all’importanza della ponderazione delle emozioni e del pieno controllo della propria interiorità, una tematica interessante e trattata in modo particolare. Risulta infatti azzeccata la focalizzazione sulla chiave Testa, che è decisamente una delle più controverse, e che aiuta a mostrare le chiavi come strumenti potenti e dalla doppia anima, positiva quanto negativa. Tyler (Connor Jessup, American Crime) e Kinsey comprendono appieno questo sdoppiamento e grazie alle loro storyline si può affermare che l’aspetto del teen drama sia più riuscito rispetto alla prima stagione: questo sia in relazione alle modalità con cui viene affrontato, sia per come permette di far leva su diversi temi. Tra questi si evidenziano la memoria della magia, l’amore che offusca la visione chiara della realtà – motivo per cui Bode di fatto è spesso il più lucido dei tre fratelli – ma anche una riflessione sull’impossibilità di avere sempre un lieto fine, attraverso il sacrificio di diversi personaggi.

Osservando l’andamento degli ultimi episodi pare però che la serie voglia allontanarsi da questa piega, infatti si ipotizza che i fratelli maggiori avranno un ruolo meno incisivo nella prossima stagione, mentre è più probabile che saranno elevati a protagonisti Bode e Jaime, che andranno a rappresentare il fulcro della narrazione. Legata alla figura di Jaime – che potrebbe essere interessante ma che finora è emersa poco – c’è quella del padre, il professor Bennett, un personaggio poco trasparente di cui si ha la percezione di non potersi fidare al 100%.

Locke & Key - Stagione 2La sua ossessione per Matheson e i Locke (poco giustificabile con il mero discorso del voler approfondire la vita del suo antenato) e alcuni comportamenti ridicoli come seguire Eden nelle grotte non fanno altro che creare una percezione negativa e sospettosa nei suoi confronti. Josh Bennett permette di agganciare la trama a un passato più remoto, mostrando il decisivo momento di apertura del portale con il mondo dei demoni, ma anche aiutando a far emergere Frederick Gideon, che riprende vita dopo essere stato invocato attraverso la chiave Eco. Proprio il capitano Gideon sarà il villain principale della terza stagione, probabilmente molto più temibile di Dodge.

Nel complesso, seppure questa seconda stagione di Locke & Key  sia discretamente riuscita, ci sono delle note negative che non si possono ignorare. Tra queste, buchi di trama e risvolti a dir poco improbabili, tra i quali svetta l’uscita di Ellie dal mondo dei demoni, dopo esservi stata intrappolata. Questo è l’errore più grossolano della stagione, perché il ritorno della donna è stato totalmente inspiegabile. Di certo è stata apprezzata la scelta di riportarla nel suo mondo originale, ma andava studiato meglio questo ritorno perché per come è stato rappresentato è inevitabile chiedersi come sia stato possibile. Oltre all’atto materiale dell’uscita dal portale – già di per sé poco plausibile per quanto sia tutto “fattibile” in un mondo fantasy, se ben giustificato – viene da chiedersi come mai tutti gli umani colpiti da demoni sotto forma di pallottole infuocate vengano posseduti all’istante e lei, immersa nel loro mondo, non venga toccata.

La speranza è che le note dolenti della seconda stagione vengano recuperate con la prossima, andando a fornire alcune spiegazioni mancanti e riempiendo così i buchi nella narrazione. Per la terza annata sarà tuttavia necessario aspettare il 2022; non è ancora chiaro se sarà l’ultima o meno, ma visto il trend delle serie TV tirate in lungo senza reali ragioni è auspicabile che possa essere la degna conclusione della storia.

Voto: 6/7

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