Pieces of Her – 1×01 Episode 1


Pieces of Her - 1x01 Episode 1Annunciato come uno dei prodotti di punta di questa annata di Netflix, Pieces of her è l’adattamento dell’omonimo bestseller di Karin Slaughter, uscito nel 2018 e nel giro di breve tempo finito nelle mani della piattaforma streaming, che ne ha immediatamente acquistato i diritti per poterne fare una miniserie.

Laura (Toni Collette) e Andy (Bella Heathcote) sono una madre e una figlia con un legame molto forte, apparentemente caratterizzato da quelle incomprensioni e dal quel conflitto generazionale tipico dei rapporti tra genitori e figli. Il loro sembra un rapporto problematico ma ben saldo, almeno fino a quando una tragedia irrompe nella loro routine e non solo riapre ferite del passato, ma porta Andy ad investigare sulla famiglia e a mettere in discussione l’identità stessa della madre.

Difficile non fare spoiler, visto che la serie si fonda principalmente sul mistero intorno al personaggio di Toni Collette e l’effetto sorpresa dei suoi vari twist narrativi, ma tutto di questo pilot lascia sostanzialmente pensare a una versione al femminile di A History of Violence, film di David Cronenberg che vedeva Viggo Mortensen nei panni di un tranquillo uomo di famiglia che scopriamo essere tutt’altro che “tranquillo” nel momento in cui sventa una rapina reagendo fin troppo a sangue freddo. L’incidente scatenante, l’intrigo, il coinvolgimento di una famiglia apparentemente normale, e l’identità misteriosa dell’antagonista, sembrano ricalcare fin troppo la struttura narrativa di quel film, a tal punto che diventa davvero difficile non fare paragoni.

Pieces of Her - 1x01 Episode 1A questo episodio, però, manca la regia ferrea, esperta e granitica di Cronenberg, ed è un peccato perché il talento di Minkie Spiro (regista al timone di altri pilot come The Plot Against America e Fosse/Verdon) sparisce completamente dietro la necessità di adattarsi alle formule standard e le esigenze di un tipico prodotto Netflix. Pieces of Her, infatti, è una serie che rischia poco, anzi pochissimo, configurandosi in tutto e per tutto come un prodotto medio destinato a rimanere tra le hit della piattaforma per un paio di settimane e poi perdersi in quel suo oceanico catalogo che potremmo ormai considerare la versione moderna di quello che una volta definivamo il dimenticatoio.

Terminata infatti la scena più “dark” che dà il via alla storia, e che è puramente un momento pulp che la serie si concede probabilmente per far finta di essere un prodotto più serioso e scioccante di quello che appare, questo tormentato racconto di un complicato rapporto tra due donne, in cui la figlia non sa nemmeno chi sia davvero la madre, non viene esplorato nei suoi aspetti più cupi e tragici come un thriller degno di tale nome vorrebbe. Viene invece immediatamente rinchiuso in una formuletta rassicurante che vede Andy essere una piagnucolante trentenne ancora bambina e un po’ viziata che deve imparare ad essere adulta, e Laura essere il classico personaggio femminile larger than life, con una serie infinita di traumi nel passato, e che rischia di sembrare cattiva, ma solo perché lotta contro tutto e contro tutti da tutta la sua vita.

La confezione ha tutto quello che deve avere per attrarre il grande pubblico: un’attrice di grido come Toni Collette al timone, un mistero intricato (ma non troppo) da investigare per tutti gli otto episodi, una protagonista femminile eroica in cerca di se stessa, e una regia e una fotografia da thriller standard (non troppo cupa e sempre rassicurante). Non c’è un particolare guizzo, non c’è alcun dettaglio che rimane particolarmente impresso, ma tutto sembra uscir fuori come un compitino svolto alla perfezione che, però, si dimentica con la stessa velocità con cui si divora il primo episodio.

Il difetto principale rimane però nella scrittura, ridondante, impegnata a sottolineare ogni pensiero, ogni dinamica (il dialogo al ristorante è estenuante nel rimarcare lo stesso concetto più e più volte). Cosi facendo, non si riesce bene a inquadrare il rapporto madre/figlia, troppo marcato, poco realistico, con i due personaggi che funzionano poco anche individualmente perché la storia fin dall’inizio viene costruita intorno al sensazionalismo del mistero principale piuttosto che ai personaggi.

Pieces of Her - 1x01 Episode 1E’ un peccato vedere perdersi così il talento di Toni Collette, che gia aveva brillato in Unbelievable (sempre di Netflix) e che qui prova da sola a reggere sulle sue spalle l’intera baracca (l’istante in cui cambia espressione nella scena al ristorante vale da solo la fatica di finire il pilot). Si sa, però, che soprattutto in una serie sono tutti  gli elementi a dover funzionare insieme, e proprio per questo il coinvolgimento di un’attrice come lei diventa più un’occasione sprecata che una risorsa.

Per di piu l’episodio sembra dilungarsi fin troppo per cercare di coprire appena 45 minuti, e l’impressione (sempre piu frequente di questi tempi con Netflix) è che il romanzo da cui è tratto potesse essere tranquillamente adattato in un film di due ore, e che non necessitasse lo sforzo per farlo rientrare nella formula di una miniserie in 8 parti. La prima puntata si lascia vedere e serve a presentare una serie che svolge fin troppo bene il suo scopo di puro e semplice intrattenimento. Il peccato è che ne sarebbe potuta uscire potenzialmente una serie molto interessante, ma rimane un prodotto usa e getta per una serata davanti alla tv che sicuramente non rientrera tra le vostre più memorabili.

Voto: 5

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