The Last Days of Ptolemy Grey – 1×01/02 Reggie & Robyn


The Last Days of Ptolemy Grey – 1x01/02 Reggie & RobynSe esiste un attore che tutti, ma proprio tutti, hanno visto in almeno una pellicola, quello è sicuramente Samuel Leroy Jackson; la sua infinita carriera costellata da ogni tipo di produzione – da cult famosissimi a film semisconosciuti, da racconti iperviolenti e adrenalinici a commedie e film per famiglie – attraversa quasi quattro decenni di cinema e pone l’interprete americano in quello speciale Olimpo di stelle di Hollywood che aumentano il valore di una produzione solo con la propria presenza.

È questo il caso di The Last Days of Ptolemy Grey, miniserie drammatica in sei episodi di AppleTV+ tratta dal romanzo omonimo di Walter Mosley, qui anche creatore e sceneggiatore dello show. Lo scrittore settantenne è già una penna esperta negli ambienti della televisione: recentemente ha infatti scritto diversi episodi di Snowfall, di cui è anche produttore, oltre ad aver curato alcuni film per la tv e visto portare alla luce diversi film tratti da altre sue opere – tra cui uno dei più famosi Devil in a Blue Dress con Denzel Washington. Come si diceva, nel caso della serie Apple, Mosley sceglie un attore esperto e iconografico come Samuel L. Jackson per interpretare il suo protagonista e offrire un’ottima copertina allo show; se in tantissime produzioni recenti, tuttavia, Jackson era solito mettere in scena personaggi più giovani, a parte qualche eccezione, qui lo vediamo addirittura nel ruolo di un uomo quasi vent’anni più vecchio.

La storia è quella, appunto, del novantatreenne Ptolemy Grey, un uomo che vive da solo in un disordinato appartamento di Atlanta e che deve lottare con la demenza senile; la malattia lo porta ad avere allucinazioni, paranoie e, in generale, a non essere autosufficiente in molte cose. A prendersi cura di lui c’è il nipote Reggie che, a cadenza settimanale, va a trovarlo e lo aiuta a sbrigare le commissioni e lo supporta in tutte quelle faccende di cui lo zio non può occuparsi da solo; questa cura porta l’anziano Ptolemy a creare un legame profondo con il nipote che, nel frattempo deve affrontare dei non meglio specificati problemi personali. Il mondo di “Papa Grey” – così lo chiamano in famiglia – viene sconvolto quando viene a sapere dell’assassinio improvviso di Reggie; questo evento innesca una serie di vicende che porteranno l’anziano Ptolemy a voler fare luce sull’omicidio, approfittando dell’aiuto di una nuova caretaker – la giovane Robyn – e di una cura sperimentale che gli permette di recuperare i ricordi e tornare lucido per brevi periodi di tempo.

The Last Days of Ptolemy Grey – 1x01/02 Reggie & RobynI primi due episodi di The Last Days of Ptolemy Grey sono praticamente indissolubili tra loro poiché fanno da grande introduzione al corpus centrale della trama che, da quello che lasciano intendere, sarà l’investigazione. Il primo episodio, diretto da Ramin Bahrani – noto soprattutto per The White Tiger, per il quale ha ricevuto una nomination agli Oscar per la sceneggiatura – si concentra sul presentare il personaggio interpretato da Jackson, mostrando i lati più spaventosi della sua condizione: dalle allucinazioni che si presentano sotto forma di personaggi della sua vita passata, principalmente la moglie ma non solo, alle paranoie che iniziano fin dal suo appartamento con la porta costantemente chiusa a chiave e la necessità di identificare il visitatore prima di aprirla. Da questi passaggi si capiscono subito due cose: la prima è che Samuel L. Jackson fa un ottimo lavoro sul personaggio, senza mai esagerare con i tic e le faccette ma riuscendo comunque a trasmettere la sensazione di trovarsi di fronte ad una persona in lotta con la sua stessa mente; la seconda, che riguarda la narrazione, è che il passato di Ptolemy Grey è decisamente ricco di segreti e di dettagli ai quali gli spettatori sono costantemente sfidati a credere, come per esempio l’esistenza di un tesoro nascosto da portare alla luce.

Il tono della serie è ovviamente sempre molto drammatico, anche se non mancano gli episodi involontariamente – o meglio dire tristemente – comici legati alle conseguenze della demenza di Ptolemy e alla sconvenienza di molti dei suoi gesti o delle sue parole confuse. In generale si respira la volontà di raccontare la difficoltà dell’invecchiamento e, soprattutto, del doverlo fare praticamente da soli. Non sono molti i prodotti televisivi che hanno posto questioni di questo genere al centro della loro narrazione: recentemente lo ha fatto The Kominsky Method, anche se in quel caso la cosiddetta “terza età” veniva affrontata con una sferzante ironia e con una buona dose di ottimismo; la vecchiaia era un terreno fertile sul quale poter far crescere una nuova possibilità di vita. In The Last Days of Ptolemy Grey la vecchiaia del protagonista è costellata di ricordi e di sguardi malinconici al passato, una visione pessimistica anche legata al deterioramento della memoria e, quindi, alla perdita di tutti i momenti felici vissuti.

The Last Days of Ptolemy Grey – 1x01/02 Reggie & RobynSe “Reggie” è un episodio altamente introduttivo, praticamente una sorta di premessa alla serie visto che lo svelamento della morte del ragazzo avviene alla fine, ma non è certo una sorpresa visto che fa parte della sinossi dello show, “Robyn” è quello che completa questa sorta di doppio pilot portando gli spettatori dritti al cuore della vicenda. Nel secondo atto, diretto stavolta da Debbie Allen – nota ai più per aver interpretato ruoli di successo in Fame e in Grey’s AnatomyPtolemy si confronta con la possibilità di poter accedere ai propri ricordi e recuperare, almeno in parte e per poco tempo, quella lucidità che sembrava sempre più lontana nel tempo. L’episodio è quasi uno specchio del precedente, raccontando sapientemente la nascita e la crescita del rapporto tra il protagonista e Robyn, interpretata magistralmente da Dominique Fishback (Judas and the Black Messiah, The Deuce) – laddove il pilot raccontava il rapporto con Reggie. È in questo episodio che si comincia a intravedere la sottotrama mistery, con i primi tentativi di Ptolemy di indagare sulla morte di Reggie; in tal senso sarà interessante capire quale parte giocherà la malattia e, legata ad essa, quale sarà il ruolo del Dottor Rubin, un sempre bravo Walton Goggins.

I primi due episodi di The Last Days of Ptolemy Grey sono, come si è detto, molto introduttivi, ma dicono in realtà già moltissimo sullo show; tutto considerato, in effetti, siamo già a un terzo della durata complessiva della serie. L’impressione è quella di trovarci di fronte ad una miniserie drammatica molto solida che si fonda in primis sulla grande performance del suo protagonista, ma anche su una narrazione che è chiaramente ispirata a quella di un romanzo, che cioè non si adatta ai tempi classici delle serie tv ma si distende lungo tutta la durata degli episodi, dimenticandosi di voler continuamente sorprendere lo spettatore con colpi di scena o cambi di ritmo improvvisi e, anzi, accompagnandolo lentamente a scoprire i personaggi e i loro rapporti. Se il resto della miniserie si dovesse mantenere su questi ottimi livelli avremo tra le mani una piccola gemma incastonata nel catalogo di AppleTV+.

Voto 1×01: 8
Voto 1×02: 8 ½

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Informazioni su Davide Tuccella

Tutto quello che c'è da sapere su di lui sta nella frase: "Man of science, Man of Faith". Ed è per risolvere questo dubbio d'identità che divora storie su storie: da libri e fumetti a serie tv e film.

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