Outer Range – 1×01/02 The Void & The Land


Outer Range – 1x01/02 The Void & The LandTra tutti i generi cinematografici conosciuti uno di quelli che può contare su una serie di caratteristiche ben riconoscibili e ancora oggi iconiche è certamente il western: tralasciando il legame con il contesto storico dell’espansionismo verso ovest dei coloni americani, infatti, un western è fatto di paesaggi naturali sconfinati e incontaminati, personaggi con uno scarso livello di istruzione che vivono lontani dalle grandi città e che hanno un legame fortissimo con la natura, individui che rifiutano il progresso e che rimangono fortemente attaccati alle loro tradizioni.

Da questo punto di vista Outer Range, nuova serie di Amazon Prime Video creata da Brian Watkins, attinge all’immaginario western a piene mani, ricordando un’altra serie di successo degli ultimi anni anch’essa incentrata su vicissitudini familiari e con un divo di Hollywood come protagonista: Yellowstone. Nel tentativo però di distanziarsi dalla serie con Kevin Costner, Outer Range aggiunge alla sua trama un elemento mystery/fantasy e sceglie un tono decisamente più drammatico e serioso, con un alone di catastrofe imminente che si traduce anche in una fotografia molto cupa e in interpretazioni decisamente sopra le righe.

La storia di Outer Range è incentrata sulla famiglia Abbott, proprietaria di un ranch nel Wyoming e formata da Royal (Josh Brolin), capofamiglia e colui che gestisce effettivamente le attività sul suo terreno, la moglie Cecilia (Lili Taylor), i due figli Rhett e Perry e la figlia di quest’ultimo, Amy. La scomparsa recente della moglie di Perry ha sconvolto gli equilibri familiari, travolti anche dalla scoperta da parte di Royal di un gigantesco “buco nero” all’interno della sua proprietà, un oggetto misterioso che dall’aspetto non sembra di questo mondo. Ad aggiungersi alle problematiche della famiglia Abbott – alle quali si sommeranno dei problemi con la giustizia – c’è la famiglia rivale che vuole prendersi la loro terra, i Tillerson, e una strana ed enigmatica ragazza che si è accampata sul loro terreno. Tutti questi elementi si fondono in quello che sembra un drama familiare molto legato all’ambientazione e al genere a cui si ispira, con delle incursioni legate all’esoterismo e al soprannaturale.

Outer Range – 1x01/02 The Void & The LandPartendo dal primo aspetto, il lato della narrazione che si concentra sull’esplorazione dei rapporti familiari tra i protagonisti appare da subito un po’ debole. Dopo aver caratterizzato Royal come il classico capofamiglia dei racconti western, ruvido, introverso e autoritario, non rimane molto spazio in questi primi due episodi per conoscere davvero gli altri personaggi. Questo vale soprattutto per la moglie Cecilia, della quale scopriamo semplicemente che, sebbene venga accantonata dal marito quando si tratta di prendere decisioni che riguardano il ranch, è ben capace e disposta a mettersi in gioco e a far valere il suo ruolo nell’economia domestica. I due giovani figli ricevono di certo un miglior trattamento, anche se in particolar modo per quanto riguarda Perry la sua caratterizzazione è unicamente dipendente dal trauma dell’assenza della moglie e dal ruolo di padre che fatica a ricoprire nei confronti di Amy. Si evince che anche un approfondimento del personaggio di Rhett, il fratello, sarà previsto nel corso della stagione, perlomeno a giudicare dalle scene di cui è protagonista e dal suo ruolo nella “crisi” che la famiglia Abbott dovrà affrontare; per il momento, però, anche lui rimane abbastanza marginale e la linea sulla quale viene scritto è basata sull’ambizione che ha di diventare un ranchero abile come il padre e sull’obiettivo di diventare un campione di rodeo – ovvero la disciplina di montare e cavalcare i tori – per ottenere la sua approvazione.

L’idea che sembra sottendere la scrittura del personaggio di Josh Brolin, e in generale quella di tutto Outer Range, è quella di rappresentare a livello macroscopico la crisi del machismo tipico del mondo western: Royal è un uomo decadente che cammina sul filo sospeso di un mondo superato dagli eventi che lo circondano. La crisi di Royal è una crisi interiore che si riflette all’esterno e il grande buco nero con il quale si confronta è una voragine aperta nelle sue credenze e nei suoi valori; non per niente una delle linee di dialogo più esplicative di questi due episodi è proprio un suo discorso sul fatto che persino Dio, il loro Dio – “loro” inteso come della tradizione di coloni americani bianchi e protestanti – li abbia abbandonati. Questa metafora è il grande contenitore tematico nel quale si sviluppa la serie, anche se viene troppo spesso urlata e sbattuta in faccia allo spettatore con le interpretazioni quasi sempre in overacting dei suoi protagonisti: senza fare spoiler, ne troviamo esempi dal già citato discorso di Josh Brolin a tavola agli scatti d’ira che travolgono improvvisamente alcuni personaggi, per non parlare di certi dialoghi che vorrebbero sottolineare l’enigmaticità delle parole in essi contenute ma che spesso fanno sì che i personaggi risultino ridicoli – in tal senso si fa riferimento soprattutto al personaggio di Autumn e in particolare ad alcuni frammenti del secondo episodio.

Outer Range – 1x01/02 The Void & The LandLa parte più interessante e con più potenzialità sul resto della stagione è certamente la rivalità con la famiglia Tillerson, il cui patriarca Wayne è ben interpretato da Will Patton – che tra l’altro ha recitato anche in Yellowstone, giusto per non far mancare un altro legame tra i due show. Oltre a vedere le conseguenze dell’evento chiave che coinvolge direttamente le due famiglie, sarà interessante osservare se gli autori svilupperanno al meglio il confronto tra i due capifamiglia che, a giudicare dalle loro prime interazioni in questi episodi, è un confronto tra due diverse visioni del mondo. Royal e Wayne sono così diversi quanto simili, due facce della stessa medaglia, figli della stessa cultura e delle stesse tradizioni.

Molti hanno sottolineato come Outer Range faccia discendere la sua parte mystery da capisaldi della televisione come Lost – e chi non la cita quando si parla di mistero – e Dark – dal quale effettivamente recupera un certo virtuosismo visivo e un tono molto cupo –, ma in realtà si potrebbero citare decine di show dalle quali la serie di Brian Watkins va a pescare qualcosa. La realtà è che si tratta di una serie molto derivativa, che tuttavia riesce a risultare intrigante e a catturare l’attenzione dello spettatore grazie ad alcuni colpi di scena ben piazzati e a un comparto tecnico di alto livello. Difficile dire se gli otto episodi da cui è composta la stagione – distribuiti da Amazon settimanalmente due a due – costruiranno una trama solida e in grado di distinguersi dalle grandi serie a cui si ispira: al momento “The Void” e “The Land”, al netto dei loro difetti, risultano una buona introduzione a una storia che potrebbe spiccare il volo così come accartocciarsi su se stessa.

Voto 1×01: 6½
Voto 1×02: 6

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Informazioni su Davide Tuccella

Tutto quello che c'è da sapere su di lui sta nella frase: "Man of science, Man of Faith". Ed è per risolvere questo dubbio d'identità che divora storie su storie: da libri e fumetti a serie tv e film.

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