A più di un anno dalla fine della seconda stagione, torna su AppleTV+ con una premiere di due puntate una delle sue serie migliori, Mythic Quest. “Across the Universe” e “Partners” dimostrano come lo show – che non gode purtroppo della stessa fama ottenuta da Ted Lasso, la colonna portante del servizio di streaming di Cupertino – sia ancora tra i prodotti più interessanti nell’ampio panorama delle workplace comedy che costellano la televisione di oggi.
La scorsa stagione aveva fatto un ottimo lavoro nel raccontare la necessità dei vari personaggi di uscire da una certa fase di stasi per potersi reinventare e cambiare direzione – un bisogno, ovviamente, che si può ricondurre anche a quello necessario per una serie per restare in vita in un settore estremamente competitivo. Questa tematica aveva trovato il suo riscontro migliore nel rapporto tra Poppy e Ian che, negli ultimi istanti di “TBD”, avevano deciso di abbandonare definitivamente lo studio di Mythic Quest per intraprendere una nuova avventura insieme.
Era però difficile immaginarsi che questo nuovo connubio tra i due sarebbe stato solo rose e fiori, e la doppia premiere non perde tempo nel mostrarci come il conflitto sia ancora al centro della loro relazione. Poppy con la tastiera in mano è un genio, ma il lavoro di squadra è lungi dall’essere il suo punto di forza, e ogni decisione – prendere o no i 50 milioni che le vengono offerti? – diventa un altro pretesto per proseguire lo scontro tra il suo ego e quello di Ian. Quest’ultimo, invece, sta provando a cambiare, a dare maggiore supporto a Poppy e alla sua creatività, ma la strada verso un’effettiva sincronia tra i due è ancora lunga.
Si potrebbe quasi dire che il rapporto tra Poppy e Ian segua le dinamiche tipiche delle rom-com, con il classico Will they? Won’t they? che si applica alla capacità o meno dei due di superare le loro differenze per creare qualcosa di unico con il progetto Hera. Trattandosi dell’inizio di questo nuovo capitolo della serie, i progressi fatti in questo senso sono davvero minimi, e corrispondono a una semplice necessità narrativa di allontanare il più possibile i protagonisti dal loro obiettivo finale. Il tutto funziona però perfettamente nell’offrire la possibilità di sfruttare al meglio il potenziale comico dei due personaggi, e le due scene nel corridoio con le foto giganti di figure che hanno cambiato il mondo ne sono un ottimo esempio.
Per quanto riguarda gli altri personaggi, benché i cammini intrapresi alla fine della scorsa stagione fossero parecchio distinti, la serie trova comunque il modo di riportare tutta la squadra insieme senza spargerli in giro per il mondo – tant’è che l’ufficio di Ian e Poppy è letteralmente al piano di sotto di quello di Mythic Quest. Certo, non tutte le linee narrative mantengono lo stesso livello di qualità, come nel caso della storia tra Rachel e Dana. Si tratta di un fisiologico e normale calo dovuto al semplice fatto che, una volta che si sono messe insieme e hanno superato le difficoltà emerse nella seconda stagione, resta poco da dire sul loro rapporto – almeno per ora. Fortunatamente Mythic Quest getta delle ottime basi – costruendo ovviamente su quanto sviluppato nell’annata precedente – per quanto riguarda le rispettive carriere lavorative, per cui sarà curioso vedere in che modo Rachel e Dana evolveranno.
Chi invece non sembra perdere colpi è David, libero finalmente – almeno nelle prime scene – della presenza tossica di Brad. La sua spiegazione a Carol, la responsabile delle risorse umane – entrata nel cast principale da questa stagione – sul come mostrare di essere sempre pieni di cose da fare riempiendo il calendario di inutili riunioni, è forse il momento più divertente delle due puntate. David sembra davvero rinato, almeno finché Brad non torna nella nuova veste di uomo delle pulizie. È un altro esempio di come la serie propone delle dinamiche già utilizzate – con successo – in precedenza, cambiandole sufficientemente per non finire col ripetere le stesse cose. Almeno per ora, il risultato è più che buono, e c’è sufficiente fiducia negli autori affinché possano davvero mostrarci nuove sfaccettature di questa relazione. La speranza è che sia anche l’occasione per vedere qualcosa di più da parte di Jo e che non si limiti a vivere nelle orbite di Brad e David.
Non si può ovviamente non menzionare l’uscita di scena di uno dei personaggi più amati della serie, il C.W. Longbottom interpretato da F. Murray Abraham. Che non sarebbe tornato in Mythic Quest lo si sapeva già da aprile, quando la notizia era finita in rete. Quello che però aveva lasciato un po’ di stupore è che non fossero state rilasciate delle motivazioni ufficiali sul divorzio. Forse c’erano problemi contrattuali, o forse più semplicemente Abraham ha preferito dare la precedenza alle coste della Sicilia per le riprese della seconda stagione di White Lotus. Nonostante questo, gli autori hanno trovato un modo davvero elegante di chiudere il suo percorso in Mythic Quest, con una scena che riesce allo stesso tempo a essere commovente senza però sacrificare la pazzia e l’ironia che hanno contraddistinto C.W. Longbottom.
“Across the Universe” e “Partners” segnano dunque un ottimo ritorno per la serie di AppleTv+, e le premesse per una terza stagione in grado di regalare grandi risate e emozioni ci sono tutte. Rob McElhenney e il suo cast di autori e attori continuano a trovare il modo di sfruttare al meglio il potenziale di Mythic Quest; non ci resta che goderci il prosieguo di questa annata nella speranza che la serie continui il suo cammino come ha fatto finora.
Voto 3×01: 7+
Voto 3×02: 7 ½