The Rig – 1×01 Episode 1


The Rig – 1x01 Episode 1Il genere horror contiene miriadi di sottogeneri: uno di questi è quello in cui un gruppo di persone si ritrova isolato in un luogo circoscritto con una presenza soprannaturale pericolosa che finisce per ucciderli tutti – un trope che porta alla mente numerosi titoli cult del mondo del cinema, da The Thing di John Carpenter allo storico Alien di Ridley Scott. The Rig sembra proprio appartenere a questo tipo di racconti: stavolta siamo su una piattaforma petrolifera e l’equipaggio che ci lavora sopra deve vedersela con una nebbia assassina.

The Rig è una serie creata da David MacPherson – che ha dichiarato di essersi ispirato per la trama ai racconti del padre che lavorava proprio per una compagnia petrolifera – e i primi tre episodi sono diretti da John Strickland (Bodyguard, Line of Duty), anche produttore esecutivo. Lo show è composto da sei episodi da circa un’ora, rilasciati tutti insieme da Prime Video: si tratta, inoltre, della prima serie della piattaforma a essere stata interamente girata in Scozia e, per l’occasione, il primo episodio è stato proiettato in anteprima al cinema Everyman di Leith, una città scozzese, addirittura un mese prima del rilascio internazionale. A sottolineare lo sforzo economico e produttivo di Amazon sulla serie c’è un cast molto nutrito e con alcuni nomi di spicco: a saltare all’occhio sono innanzitutto il capitano Magnus interpretato da Iain Glen (conosciuto in tutto il mondo grazie al ruolo di Ser Jorah Mormont di Game Of Thrones) ed Emily Hampshire (Schitt’s Creek, 12 Monkeys), ma al loro fianco spuntano numerose facce conosciute agli appassionati di serie TV britanniche come Owen Teale (anche lui in Game Of Thrones), Martin Compston (Line of Duty), Mark Bonnar (Psychoville) e Rochenda Sandall (Doctor Who).

The Rig – 1x01 Episode 1La storia, come si diceva, è ambientata su una piattaforma petrolifera che trivella nel Mare del Nord per conto della compagnia Kinloch Bravo: la serie mette subito in evidenza la vita complicata degli operai che fanno parte dell’equipaggio, costretti a lunghi periodi lontani da casa e in competizione tra loro per ottenere i turni migliori e avere la possibilità di tornare sulla terraferma il prima possibile. La condizione di isolamento già complicata aumenta quando un’altra piattaforma petrolifera della compagnia ha dei problemi e il capitano Magnus riceve la comunicazione che nessun elicottero raggiungerà la loro, impedendo così a chi avrebbe potuto tornare casa quel fine settimana di farlo; la situazione precipita ulteriormente poco dopo, quando una misteriosa nebbia avvolge la struttura e causa dei malfunzionamenti di sistema oltre che bloccare qualunque tipo di comunicazione con l’esterno. Mentre questo avviene, i rapporti all’interno dell’equipaggio non sono dei migliori e, man mano che i problemi aumentano, anche le tensioni accumulate tra loro vengono a galla.

Il primo episodio di The Rig è molto introduttivo sebbene metta già molta carne sul fuoco: il suo obiettivo è in primis quello di presentare i personaggi, sulle cui relazioni punta molto come si è accennato nella presentazione della trama, e poi ovviamente quello di mostrare subito agli spettatori la parte soprannaturale con cui devono vedersela i protagonisti, in questo caso la già citata nebbia. Uno dei tanti riferimenti degli autori è ovviamente il racconto “The Mist” di Stephen King, ma in generale da questo pilot si capisce come lo show sia decisamente derivativo e attinga a piene mani dalle situazioni stereotipiche di questo sotto-genere. L’ambientazione claustrofobica e isolata è necessaria per amplificare il senso di pericolo imminente per i personaggi: che sia una piattaforma petrolifera, un’astronave nello spazio profondo, una base artica o un supermercato circondato da una nebbia assassina il succo non cambia. L’arrivo del “mostro”, poi, deve essere di impatto e deve mietere subito una prima vittima per rendere credibile la sua pericolosità, magari anticipando la prima morte con quella di animali o con altri elementi di contorno. La scelta come antagonista principale di un elemento così incorporeo e, per il momento, poco interessante come la nebbia ha di conseguenza portato a una maggiore difficoltà nella resa scenica, rendendo forse più complesso mostrarla in modo originale ed esteticamente intrigante sullo schermo: il giudizio su questo non può che essere rimandato, nella speranza che il mistero dietro questo fenomeno paranormale venga approfondito e spiegato negli altri episodi che compongono lo show.

The Rig – 1x01 Episode 1A giudicare dal pilot di The Rig nella serie ci sarà parecchia azione, probabilmente più causata dalle frizioni tra i membri dell’equipaggio – il capitano Magnus, per esempio, è una delle persone più odiate sulla piattaforma – che dalla “lotta” contro la nebbia o dai tentativi di sfuggirle. Le linee di dialogo che introducono ai vari rancori e segreti che intercorrono tra i membri dell’equipaggio sono a volte didascaliche e poco genuine; sembrano quasi costruite ad hoc per farci capire chi ce l’ha con chi e cosa accadrà nei prossimi episodi, ma tutto sommato la sceneggiatura fa il suo lavoro in modo chiaro per portarci a conoscere quanto basta delle varie individualità prima dell’inizio della catastrofe. È un peccato che, nonostante i grandi sforzi economici dietro il prodotto, la computer-grafica utilizzata alle volte mostri il fianco in maniera troppo vistosa – per esempio su alcune panoramiche della piattaforma vista dall’alto che sembrano uscite da un videogioco, oppure su alcune inquadrature dei gabbiani che muoiono uccisi dalla nebbia. Insomma, è pur vero che non siamo di fronte a una serie di prima fascia ma queste cose, da spettatori contemporanei quali siamo, ormai le notiamo facilmente. Dal punto di vista della regia e della fotografia, invece, è stato fatto un lavoro accettabile, con dei colori sempre molto freddi e adatti al clima della narrazione.

The Rig è uno di quei prodotti che possono piacere agli appassionati del genere ma che – a giudicare solo dal pilot – non sembrano in grado di offrire nulla di davvero originale: il tutto è fatto con mestiere e non è escluso che il mistero della nebbia assassina possa offrire agli spettatori che sceglieranno di dare fiducia allo show un buon intrattenimento, ma senza dubbio chi cerca qualcosa di nuovo a livello di tematiche, stili e narrazione è meglio che si rivolga altrove.

Voto: 6

 

Informazioni su Davide Tuccella

Tutto quello che c'è da sapere su di lui sta nella frase: "Man of science, Man of Faith". Ed è per risolvere questo dubbio d'identità che divora storie su storie: da libri e fumetti a serie tv e film.

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