Cos’hanno in comune un rabbino e una podcaster atea? Apparentemente nulla, ma sono proprio loro i protagonisti del nuovo show Nobody Wants This, disponibile su Netflix dal 26 settembre. Ideata da Erin Foster – con alcuni tratti in comune con la sua storia personale -, la serie propone il racconto genuino di un’improbabile coppia formata da due individui a prima vista incompatibili, in una rom-com che promette una visione leggera accompagnata da una trama non superficiale.
Al centro dello show abbiamo i protagonisti, Joanne e Noah, che in questo breve primo episodio vengono presentati dal punto di vista della sfera individuale ma anche inquadrati nei rispettivi contesti di appartenenza. Conosciamo così prima Joanne, estroversa e spontanea, impegnata nella conduzione di un frizzante podcast insieme alla sorella e con grandi progetti di carriera. La donna è alla costante ricerca dell’amore, ma non fa altro che collezionare casi persi: le persone che la circondano le suggeriscono che forse è proprio lei a cercare – anche se inconsapevolmente – compagni dalle caratteristiche non ideali, non avendo in fondo la reale intenzione di impegnarsi in una relazione. Subito dopo entriamo in contatto con Noah, riservato e riflessivo, appena uscito da una storia molto importante e con una professione abbastanza inusuale: rabbino.
I due attirano subito l’attenzione per il loro essere fuori dagli schemi: non sono infatti i classici protagonisti da commedia romantica e non hanno nulla in comune, non solo per via dei loro caratteri diversi o per gli stili di vita agli antipodi, ma in particolare per i loro background familiari, sociali e culturali.
Lei è indipendente, atea, con una famiglia dai tratti non tradizionali, una vita libera in cui non rende conto a nessuno se non a se stessa, un lavoro dinamico e una serie di frequentazioni fallimentari a cui non dà poi così tanto peso. Al contrario, il protagonista maschile ha un vissuto anche troppo lineare, una famiglia tradizionale ebrea e un lavoro che lo rende il punto di riferimento per la sua comunità, in cui deve rispettare determinati canoni non solo dal punto di vista professionale ma anche da quello personale, proprio in virtù del ruolo che ricopre.
Una cena da un’amica in comune è l’occasione per il loro incontro, e tra Joanne e Noah scatta subito una sintonia evidente soprattutto ai protagonisti stessi. L’armonia a cui si assiste va in netto contrasto con le loro individualità poco compatibili e il loro incontro restituisce quella sensazione di curiosità reciproca che nutrono l’uno verso l’altro. Accanto ai protagonisti, gli altri personaggi di Nobody Wants This supportano le caratterizzazioni dei due primari e vanno a costituire un ensemble ben variegato, tra elementi sopra le righe dal lato di Joanne e l’entourage conservatore di Noah.
La promessa è quella di una storia romantica non lineare, che si impegna nel proposito di unire il bianco e il nero dove sembra non esserci alcun margine per il grigio. L’infatuazione dei protagonisti incontrerà verosimilmente svariate difficoltà, dettate dagli ambienti di appartenenza molto diversi e in particolare dall’ostacolo della religione, che con ogni probabilità rappresenterà il problema principale della nascente relazione. Fino a dove vince la chimica tra due persone così diverse? Ce lo diranno i restanti episodi, in cui la passione andrà a scontrarsi in modo inevitabile con la dura realtà di mondi non semplici da conciliare, con cui i protagonisti si troveranno a dover fare i conti.
La scrittura dovrà fare un bel lavoro per non far cadere la narrazione nella banalità di una coppia che deve fronteggiare degli ostacoli per stare insieme; l’elemento della religione darà di certo una mano da questo punto di vista, oltre a essere proposto in modo insolito per questa tipologia di show. Tuttavia nel corso di questo prim episodio i protagonisti sembrano non pensare molto a questo aspetto, anzi pare proprio che non vedano l’elefante nella stanza. Nelle prossime puntate saranno però di certo costretti ad aprire gli occhi sulla questione e dovranno andare oltre le farfalle nello stomaco per dedicarsi a dinamiche di coppia che probabilmente li porteranno a una dimensione di maggiore consapevolezza.
Anche se nessuno dei due ha particolari difetti o colpe per la situazione, dovranno passare oltre l’innamoramento e lavorare a livello più profondo sin dall’inizio per conciliare il desiderio di stare insieme con l’inevitabile quotidianità, scontrandosi con il fatto che – da qui il titolo della serie – nessuno vuole questa relazione.
La narrazione ha quindi nel complesso delle premesse interessanti ed è accompagnata da una scrittura che in questo primo episodio pone le basi per una storia romantica senza risparmiare passaggi pungenti e divertenti. I dialoghi risultano profondi ma anche sarcastici e per il momento sono ben aderenti alle individualità di Joanne e Noah. Tutti questi elementi forniscono già dei buoni motivi per proseguire nella visione, ma un altro plus è fornito dai due protagonisti d’eccezione, che ci regalano delle nostalgiche vibes anni duemila, dato che a vestire i panni dei primari ritroviamo – non senza un filo di malinconia – Kristen Bell (Veronica Mars, The Good Place) e Adam Brody (The OC).
Il pilot di Nobody Wants This promette quindi un racconto piacevole ma anche una visione leggera, l’ideale per un binge-watching da weekend ma anche per passare qualche serata spensierata in compagnia dei protagonisti, grazie ai 10 episodi da appena 25 minuti l’uno. Uno show perfetto dopo altri prodotti di maggior spessore come l’altrettanto recente Monsters: The Lyle and Erik Menendez Story, con un’identità definita dietro quella che sì, è una storia romantica, ma che non per questo deve necessariamente essere banale.
Voto: 8
Grazie per la recensione, proverò a guardarla, sembra perfetta per momenti leggeri per sostituire virgin river.poi 25 minuti ottimo