Dexter – 5×12 “The Big One”


Dexter – 5x12 “The Big One”Dexter ormai è una serie che ha consolidato il proprio successo all’interno del panorama televisivo Americano. I dati di ascolti di questa quinta stagione, i più alti di tutta la serie, lo dimostrano. Questo ovviamente porta il network Showtime a conservare questo prodotto il più a lungo nel tempo. La sesta stagione è stata ufficialmente confermata, e ci sono diversi spiragli per una settima. Da una parte ciò è positivo (le avventure di Dexter dureranno ancora a lungo), dall’altra parte però questo può avere delle conseguenze negative sul prodotto. Ed è ciò che è successo in questo finale di stagione su cui gravavano diverse aspettative. Finale che nonostante al sottoscritto sia piaciuto, presenta dei difetti difficilmente ignorabili.

Si era fatto un ottimo lavoro di costruzione in questa seconda parte di stagione, che aveva portato ad un finale potenzialmente con diversi sviluppi possibili, salvo poi risolversi tutto ad un sostanziale “Reset”. La strada scelta dagli autori è stata la più semplice e conservatrice. Niente scossoni degni di nota, niente scottanti verità che salgono a gala, nessuna morte eccellente (se si esclude ovviamente il villan di turno Jordan Chase) e nessun mega cliffhanger finale. Tutto torna sostanzialmente, ed anche un po’ forzatamente, alla “normalità”. Ma andiamo con ordine.

Il rapporto Dexter-Lumen è sicuramente la parte più positiva di questa stagione. Se interpretiamo alla lettera il titolo della serie “Dexter” come crescita ed evoluzione del suo personaggio principale, possiamo dire che da questo punto di vista è stato fatto un ottimo lavoro.
Abbiamo visto Dexter per la prima volta davvero innamorato di una donna, almeno più di quanto lo era della defunta moglie Rita. Il rapporto con quest’ultima era sempre improntato nell’interpretare un ruolo: un buon fidanzato, un buon marito, un buon padre. Nonostante Dexter, dopo un travagliato e lungo cammino di crescita, non fosse più ormai da tempo l’essere senza sentimenti, guidato quasi esclusivamente dal suo passeggero oscuro, e nonostante avesse maturato dentro di sé dei veri sentimenti di affetto per i membri della sua famiglia, con loro ha sempre e comunque indossato una maschera di cui non si è mai liberato e non ha mai voluto liberarsi. Con Lumen invece no. Con Lumen Dexter non interpreta dei ruoli, ma è, e può essere, semplicemente sé stesso. La bionda l’ha guardato negli occhi e non è fuggita. Anzi Lumen (anch’essa con un suo “dark passenger”, che grida vendetta) non solo lo accetta per quel che è, ma se ne innamora, diventando la sua compagna prima di omicidio e poi di letto.
Ora, dato la struttura della serie che vede le stagioni divise in cicli chiusi ( quasi a“compartimenti stagni”), pareva già chiaro a molti che questa storia d’amore e di omicidi fra Dexter e Lumen avrebbe visto la sua conclusione in questo finale di stagione. Ovviamente le strade “Tradimento” e “Morte dell’amata” non si poteva percorrere in quanto già usate nelle due stagioni precedenti rispettivamente con Miguel Prado e Rita. A questo punto gli sceneggiatori potevano intraprendere una via più coraggiosa e innovativa per la serie oppure una via meno rischiosa che tendesse a conservare il suo status quo. Delle due, è stata scelta quest’ultima.
Lumen compiuta la sua vendetta, non ha più motivo di continuare ad uccidere, e, nonostante ami Dexter, non può rimanere con lui, sapendo ciò che fa. Quindi sceglie di andarsene. Ora che l’oscuro passeggero della ragazza è sparito la realtà si rivela davanti agli occhi di Dexter: loro due non sono uguali.
Personalmente per quanto mi sia piaciuta la scena dove Lumen rivela a Dexter la sua intenzione di lasciarlo, l’ho trovata troppo repentina. Lumen dopo una sola notte prende questa decisione definitiva tanto importante. Forse si poteva indugiare un po’ di più sul tormento che l’ha portata a compiere questa scelta, ma i tempi erano ormai stretti.
Dexter alla fine rimane solo, ma così come lui ha ridato la vita a Lumen, anche quest’ultima ha ridato la vita a Dexter, facendogli superare la morte della moglie e lasciandogli una speranza. La speranza che niente dura per sempre, nemmeno il suo lato oscuro.
Forse gli autori vogliono indurci a pensare in un possibile “Happy ending” dove Dexter, liberatosi del suo “passeggero oscuro”, finalmente diventa “umano” e può vivere una vita normale (così come una volta confessò a Rita). Ma sembra molto più probabile (direi quasi certo) il contrario. Lo stesso Serial killer nell’ultimo monologo interiore della stagione definisce questa speranza un “desiderio per bambini”.

Debra. Come ho detto su, gli autori avrebbero potuto prendere anche una via più coraggiosa. Con questo intendevo, se non un arresto, quantomeno uno smascheramento di Dexter da parte della sorella Debra.  Smascheramento che il sottoscritto confidava sarebbe avvenuto in questo finale di stagione. Ma questo scossone non si è verificato, nonostante Deb sia arrivata vicinissima alla verità, occultata dietro un sottile telo di plastica.
Leggendo in giro per la rete, ho notato che c’è parecchio malumore sulla scena in questione. Malumore tutto sommato giustificato. Però bisogna dire che per quanto sia forzata, a me personalmente, risulta abbastanza credibile. Nel corso dei precedenti episodi era stata ben sottolineata la simpatia di Deb per i “vigilanti amanti”, ed in particolar modo nei confronti della vittima numero 13, che come lei condivide l’esperienza di essere stata rapita. Quindi può risultare coerente, dal punto di vista del personaggio, la scelta di lasciare andare i due. Anche l’aver voluto evitare di guardare in faccia i due killer non lo si può considerare, a mio parere, un comportamento incoerente. Anzi il non voler conoscere i loro volti ha reso più facile la sua decisione di lasciarli liberi.
La questione, per me, non è se Debra avrebbe dovuto o no guardare dall’altra parte del telo, ma se quel telo avrebbe dovuto o no esserci. Resta il rammarico, infatti, per un’occasione sprecata da parte degli autori di dare una ventata d’aria fresca, quanto mai opportuna, alla serie. Peccato.
Mi sa che per assistere al momento dello smascheramento di Dexter da parte della sorella dovremo aspettare che l’annuncio di una sicura data di chiusura per la serie.

Quinn e l’omicidio Liddy. Su questo punto si articolano numerosi difetti di questa Season Finale. Difetti che non sono circoscritti al solo singolo episodio ma che invece hanno più volte fatto capolino durante la serie. Il primo è la poca furbizia e intelligenza dei componenti della polizia di Miami e delle lacune enormi presenti nelle loro indagini, che corrispondono ad altrettante enormi lacune di sceneggiatura.
Iniziamo dalla scarcerazione di Quinn, avvenuta grazie alla falsificazione delle analisi da parte di Dexter. Ma è mai possibile che basti solo questo per scarcerare un sospettato di omicidio? Tutto quell’insieme di prove ed indizi come le impronte di Quinn sulla scena del crimine, la sua firma sul documento per l’utilizzo dell’apparecchiatura per le intercettazioni, le chiamate di Liddy dirette al suo cellulare casualmente scomparse, secondo la polizia di Miami non solo sono insufficienti per tenerlo in custodia, ma addirittura non costituiscono un ragionevole dubbio per tenere il giovane detective lontano dal corpo di polizia. Di fronte ad un’incompetenza così palese del corpo di polizia di Miami, non mi sorprende che il tasso di criminalità e di omicidi nella città sia così elevato. La frase di Batista ( “Solo a me interessa di questo omicidio?”), pronunciata davanti al corpo di Liddy, in questo senso, non suona come semplicemente autoironica ma è mirata quasi a sminuire una delle più grosse lacune di questo episodio e dell’intera serie da qualche tempo a questa parte.
Tutto ciò risulta ancora più amaro se si va a guardare l’importanza della vittima all’intero della stagione. Qui non si tratta di un omicidio di una semplice comparsa, ma di un personaggio, come quello di Liddy, che era arrivato vicinissimo a smascherare e a rivelare la vera natura di Dexter, costituendo uno dei filoni narrativi portanti di questa stagione che sembra così risolversi in un insensato nulla di fatto, almeno apparentemente. Resta la speranza che nella prossima stagione questa storyline possa venir ripresa. I presupposti ci sono tutti. Quinn, nonostante abbia taciuto sul possibile coinvolgimento di Dexter per via dei sentimenti che nutre per Debra, sa che lui è il sospettato numero uno dell’assassinio di Liddy. Da qui si potrebbe dedurre con un quasi infondato ottimismo che esistano qualche possibilità che le indagini di Quinn possano proseguire.

Uno dei punti di forza di questa stagione, così come per le altre, è stato sicuramente il cast. Un Michael C. Hall assolutamente perfetto, che si conferma uno dei migliori attori che la televisione americana ha. Con la sua interpretazione di Dexter è riuscito a rendere perfettamente il cambiamento e l’evoluzione del suo personaggio che, in questa stagione su molti aspetti, è stata più marcata che nelle precedenti. Ormai Dexter nel corso di questi cinque anni ha subito una rivoluzione netta nel suo personaggio. E tutto ciò è stato reso possibile soprattutto grazie al lavoro fatto da Hall che, senza risultare neanche una volta poco credibile, è riuscito in maniera impeccabile ad evitare ogni rischio di snaturamento del personaggio presentandoci un Dexter sempre inedito e convincente. Da sottolineare è la prova di Johnny Lee Miller, passato da Eli Stone a Jordan Chase, che a me è piaciuto moltissimo. Forse si poteva esplorare più a fondo il suo personaggio e la sua storia, ma evidentemente si è scelto di dare risalto ad altre cose, alcune assolutamente discutibili (a cominciare dalla storyline di Angel-Laguerta per continuare con l’inutile spreco di tempo dedicato al caso “Santa Muerte”).
Ma i miei complimenti vanno soprattutto a Julia Stiles che ha interpretato ottimamente il ruolo di Lumen (guadagnandosi una nomination ai prossimi Golden Globe). Speriamo di rivederla anche più in là nel proseguimento della serie e che la storia sul suo personaggio non sia finita qui. Breve menzione a Peter Weller che fa sempre la sua sporca figura, risultando antipatico al punto giusto nel ruolo di Liddy.

Voto all’episodio 6

Voto alla stagione 7- –

[rps]

Condividi l'articolo
 

Informazioni su Joy Black

Conosciuto anche in altre sfere del reale come Antonio Gardini Gallotti, secondo del suo nome, giudice losco del Fanta-GOT. Lost-dipendente in fase di riabilitazione, è poi finito per diventare Whovians irrecuperabile. Proprio seguendo le vicende dei sopravvissuti del volo Oceanic 815, è nata in lui la passione per le serie TV. Altri interessi: wrestling, cinema e fumetti.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.