Fringe – 4×08 Back to where you’ve never been


Fringe – 4x08 Back to where you've never beenDopo un inizio di stagione non tra i migliori, Fringe ritorna dalla pausa natalizia con un episodio finalmente interessante e all’altezza delle aspettative.

Prima di parlare specificatamente della puntata in questione, vorrei soffermarmi sulla direzione intrapresa dalla serie dai minuti conclusivi della terza stagione in poi. In tutta franchezza, sono tra quelli che non hanno gradito fin dai primissimi istanti la storia della scomparsa di Peter. Non capivo, e non capisco tuttora, l’utilità narrativa a cui potrà portare tutto questo filone dell’universo (o meglio del sistema di universi) giallo.

Gli autori ad un minuto dal finale della scorsa stagione avevano per le mani una storia da un enorme potenziale, con intrecci interessanti tra i vari personaggi e i loro rispettivi doppi, costretti a coesistere nonostante i loro rancori reciproci per il bene dei due universi. In questo quadro la funzione della figura di Peter si prospettava fondamentale, in quanto il più giovane dei Bishop era il mediatore perfetto non solo tra i due universi, ma soprattutto fra i due Walter e le due Olivie.

Nel momento in cui Peter scompare, vanno in fumo (o almeno in “stand by”) tutte le linee narrative rimaste in sospeso. Un reset, improvviso e forzato, che ha trasformato la serie in una copia sbiadita ed incompleta di se stessa, dove i personaggi, a cui ci siamo affezionati in questi anni, non sono più quelli che abbiamo imparato a conoscere; di conseguenza, non sapendo quasi niente di loro, la nostra empatia e attaccamento nei loro confronti si sono affievoliti notevolmente.
Tutto sommato, l’idea di mostrarci come la storia si sarebbe evoluta senza Peter non sarebbe stata pessima, anzi per certi versi avrebbe potuto rivelarsi molto interessante, se però fosse stata limitata ad uno, massimo due episodi e non usata come filone narrativo portante di un’intera stagione.

Molti dicono di aspettare e vedere cosa gli autori hanno in mente, ma la sensazione dominante è che questa svolta narrativa così brutale sia stata fatta per un unico e semplice motivo: conquistare nuovo pubblico e recuperare ascolti; un obiettivo che, visti i dati dei primi otto episodi, si può tranquillamente ed impietosamente definire fallito. Purtroppo questa strategia errata, oltre a non far salire gli ascolti, ha provocato ripercussioni pesanti anche sulla qualità complessiva di questa stagione, finora molto deludente.

Fringe – 4x08 Back to where you've never beenFatta questa dovuta premessa, Back to where you’ve never been è un ottimo episodio che fa compiere finalmente un passo avanti significativo alla trama orizzontale. In particolare ha il pregio di svelare informazioni decisive per quanto riguarda i nuovi shapeshifter introdotti in questa stagione.
Per tutta la puntata, gli autori ci fanno credere, prima attraverso strani atteggiamenti del segretario e poi tramite i dubbi di Bolivia, che dietro tutto ci sia il solito Walternative. Alla fine, però, tutto si rivela un sottile depistaggio, quando quest’ultimo sorprende Peter – e tutti noi – facendo secco il suo assistente, Fayette, reo di essere in realtà un mutaforma.

Il capo e l’ideatore di questi nuovi shapeshifter si scopre essere, in realtà, David Robert Jones, il villain della prima stagione interpretato dal bravissimo Jared Harris (Mad Men, Sherlock Holmes – Gioco di ombre).
Il leader dello ZFT ha infiltrato i suoi mutaforma a diversi livelli nei due universi, e visto che sono molto più difficili da scovare rispetto alla precedente versione non organica, sarà interessante scoprire se qualche altro personaggio di nostra conoscenza, oltre a Fayette o Broyles, è stato sostituito con una sua copia – sospetto Nina Sharp.

Fringe – 4x08 Back to where you've never beenIl ritorno di Jones non può che essere accolto positivamente, in quanto questa figura ha sempre portato spunti e rivelazioni interessanti (ricordiamo che fu lui a far scoprire ad Olivia i suoi poteri, e la sua morte prematura ha lasciato un po’ a tutti l’amaro in bocca. Resta da capire se si tratta del Jones del “nuovo” universo blu – quello che, nel vecchio sistema, era stato ucciso da Peter – oppure del suo doppio della dimensione rossa, mai mostrato finora.

L’altra novità importante ci viene svelata nel cliffhanger finale dove un September ferito avverte un’ignara Olivia che è destinata a morire. Un finale scioccante (riferimento enorme a Lost) che fa sorgere diverse domande:

  • Come morirà Olivia?
  • C’entra l’uomo della X che Olivia nell’episodio 3×19 “Lysergic Acid Diethylamide” ha indicato come il suo futuro assassino (mistero finito nel dimenticatoio subito dopo)?
  • Chi ha sparato all’osservatore e perché?

Un 2012 che si apre molto bene per Fringe, con un episodio che aggiunge molta carne al fuoco e che fa sperare in una seconda parte di stagione migliore della prima. Si promettono scintille.

Voto 8

Anche se ottima questa Back to where you’ve never been non scioglie, però, i dubbi sull’universo giallo che ho enunciato sopra. Gli autori per me non si sono messi in una bella situazione perché qualsiasi scelta facciano potrebbe essere dannosa: se dovessero tornare indietro ritornando alla continuity classica, quest’inizio di stagione potrebbe rivelarsi poco più che un enorme filler; nel caso, invece, decidessero di continuare fino alla fine con questo universo giallo, avremmo tante, troppo trame in sospeso, con i personaggi che rimarrebbero così in questa versione opaca e poco familiare. Un dilemma che andrà risolto entro la fine di questa stagione, che molto probabilmente sarà l’ultima.

Note

  • La parola composta dai Glifi è Jones
  • L’osservatore l’avete visto tutti.
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Informazioni su Joy Black

Conosciuto anche in altre sfere del reale come Antonio Gardini Gallotti, secondo del suo nome, giudice losco del Fanta-GOT. Lost-dipendente in fase di riabilitazione, è poi finito per diventare Whovians irrecuperabile. Proprio seguendo le vicende dei sopravvissuti del volo Oceanic 815, è nata in lui la passione per le serie TV. Altri interessi: wrestling, cinema e fumetti.

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