Supernatural 7×01 – Meet the new Boss 1


Supernatural 7x01 – Meet the new BossQuando mi sono avvicinato a questo episodio, ero piuttosto combattuto. Faccio parte di quella schiera – non marginale – di persone che non hanno apprezzato la sesta stagione, seppure non fossi tra i catastrofisti (via Kripke, il creatore della serie, addio Supernatural). Di sicuro, i problemi strutturali della scorsa stagione erano evidenti, seppure non siano mancati spunti assai interessanti. Con l’inizio della settima, però, questo registro sembra essere nuovamente cambiato.

La scorsa stagione si era fermata con l’assunzione da parte di Castiel di tutte le anime del Purgatorio, cosa che lo ha reso praticamente Dio. La storia ricomincia dalle scene immediatamente successive, con Castiel che dapprima decide di risparmiare Bobby, Dean e Sam (seppure quest’ultimo privo del “muro” che lo proteggeva dal ricordo di quanto avvenuto nella Gabbia con Michele e Lucifero), quindi con l’intenzione di rivoluzionare la Terra ed il Paradiso, entrambi bisognosi di un Padre. Ecco quindi che elimina gli Angeli traditori, stermina i predicatori televisivi, cura i veri fedeli e contrasta le religioni new age. Eppure, dopo un primo momento di onnipotenza, ben presto s’avvede che il suo corpo non può reggere tutte quelle anime che ha dentro di sé, ed inizia a disfarsi. Nel frattempo, dopo quella che sembrava una miracolosa guarigione, Sam inizia ad essere preda di continue allucinazioni. Grazie all’aiuto di Crowley (risparmiato da Castiel che vuole farne il Re degli Inferi), i fratelli Winchester riescono a portare avanti un rituale che incatena la Morte alla loro volontà, per uccidere Castiel. Quest’ultimo, tuttavia, riesce a scampare all’agguato, ma si ritrova di nuovo a chiedere aiuto a Sam e Dean: come la Morte ha rivelato loro, tra le anime che dal Purgatorio Castiel ha catturato, ci sono anche i Leviatani, creature anteriori alla nascita degli uomini e di incredibile potenza. Quando tutto sembra volgere verso il meglio (fanno il rituale per riaprire la porta del Purgatorio al fine di rispedire i Leviatani dal luogo da dove provenivano), Castiel viene messo fuori gioco ed il suo vessillo utilizzato da uno di loro. Nel frattempo Sam scompare, dopo aver “rivisto” Lucifero.

Partiamo da alcune considerazioni: rispetto al primo episodio della scorsa stagione, questo è denso di avvenimenti e mostra, con maggiore realisticità, la debolezza dell’uomo di fronte a potenze più grandi di lui. Effettivamente, dopo aver giocato con l’Apocalisse, era piuttosto difficile continuare su ritmi così elevati, ma hanno condotto la sesta stagione ad una difficoltà di ingranare assolutamente lapalissiana: la creazione di un nemico (Eva) e la sua distruzione dopo pochissimo tempo, evidentemente considerandolo poco funzionale alla storia.

Supernatural 7x01 – Meet the new BossQui, è vero che siamo appena all’inizio della settima stagione, ma è altresì vero che le basi le hanno gettate tutte. Prima di tutto, hanno chiuso quasi tutte le reminiscenze della scorsa stagione: via Castiel impazzito, via Sam senza anima, e benvenuto ad una nuova trama orizzontale, che sembra richiamare i miti di Cthulhu di Lovecraft (creature mostruose e crudeli creati all’alba dei tempi). Considerando che la presenza di Misha Collins pare sarà assai ridotta rispetto al passato, fargli notevolmente cambiare registro e soprattutto concludere l’ampia parabola di Castiel in chiave positiva (con il suo tentativo di redimersi) è sicuramente efficace.

Forse per la prima volta, ammetto che però a rubare la scena alla trama orizzontale “canonica” è l’evoluzione dei problemi di Sam, che tanta noia aveva in precedenza creato. Il ritorno di Mark Pellegrino nei panni di Lucifero è puramente da brividi e incuriosiscono moltissimo sulla scomparsa del più giovane dei fratelli e sulle criptiche parole del primo Demone. Adesso, infatti, si è passati dai ricordi alle vere e proprie allucinazioni, con immagini degli inferi nella vita reale. E non è di certo d’aiuto che Lucifero dica a Sam di trovarsi in realtà ancora nella Gabbia, con tutto uno spettro imprevedibile di reazioni possibili.

Non mancano i momenti di sagacia e divertimento, che come al solito si basano sulle freddure di Dean e Crowley e le reazioni di Sam a quanto fatto dal fratello (lo scettro in questo episodio va a Dean che guarda Hentai sul computer). Il tono dismesso e drammatico, pur essendo molto forte, viene sapientemente interrotto in più di un’occasione, riuscendo a rendere in ogni caso l’episodio piuttosto godibile.

Supernatural 7x01 – Meet the new Boss

Vero punto di forza della premiere della stagione è, però, composto dalle guest star. Oltre al già citato Pellegrino, che nella sua particolarità estetica riesce a dar forza ad un redivivo(?) Lucifero in pochi minuti di girato, la fanno sicuramente da padrone Mark Shepard e Julian Richings. Se il primo continua a splendere in quel meraviglioso personaggio che è Crowley, affascinante anche nel ruolo di puro cattivo come nella sesta stagione, Richings muove una Morte assolutamente credibile, volutamente raggelante anche nella sua passione per il cibo-spazzatura. Sono, entrambi, se gestiti ottimamente, delle risorse davvero importanti per l’andatura della serie che, dopo sei stagioni, ormai non può più davvero poggiarsi esclusivamente sulle spalle dei fratelli Winchester.

Insomma, le prospettive sono ottimali, ma non mancano debolezze generalizzate. In primis, la mancanza assoluta di personaggi femminili, fin qui completamente epurati dalla serie. Intendiamoci, non si sente la mancanza di Lisa, che incarna la donzella che necessita del cavaliere che la salva dal drago, ma di personaggi come la mai non troppo compianta Ruby (Katie Cassidy, l’unica vera Ruby), Meg o Bela. Una donna forte, che possa dare filo da torcere ai due fratelli e che soprattutto permetterebbe di scatenare Dean ed i suoi “tentennamenti”.

In definitiva, l’esordio è piuttosto promettente e capace di placare, con enorme ritardo, le polemiche sorte al termine della quinta stagione. Adesso, però, è nelle mani di Sera Gamble (la showrunner che ha sostituito Kripke nelle ultime due stagioni) l’ardua sfida di non ricadere negli errori e nelle difficoltà della sesta stagione, che pure non era interamente da rifiutare, ed il compito di riuscire a portare avanti una trama che, a questo punto, sembra essere particolarmente interessante. Il primo passo è sicuramente stato compiuto nella migliore direzione possibile.

E per concludere, due altre note sono piuttosto interessanti: la rinnovata sigla, davvero molto bella, e soprattutto la canzone riassuntiva iniziale, “Won’t get fooled again” degli Who, che sembra essere, si spera, una vera dichiarazione d’intenti.

Voto: 8

[rps]

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Informazioni su Mario Sassi

Ormai da anni ho capito che il modo migliore per trascorrere le ore in aereo è il binge watching di serie TV. Poche cose battono guardare LOST mentre si è sull'oceano.


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