E’ obiettivamente difficile dire qualcosa su The Event. Ma non perché abbia una trama complicata o che lasci molti punti in sospeso, ma proprio perché non si riesce a capire, dopo ben 14 episodi, dove tutto questo debba andare a parare. Come avrete già letto qualche settimana fa nella nostra recensione-riepilogo, The Event era stata presentata come il nuovo fenomeno televisivo. Ma se LOST, serie a cui The Event era stata accostata, dopo 3 puntate era già nel mito, questa nuova serie stenta anche ad essere annoverata tra le migliori dell’ultimo anno. In attesa di una qualche svolta significativa (avverrà mai?), vediamo cosa è successo in queste ultime due settimane.
1×13 – Turnabout
L’inizio di puntata vede il Presidente Martinez alle prese con un incubo: Sophia e suo figlio Thomas che lo trattano come il governo americano ha trattato gli alieni fino a poco fa, e cioè come un criminale. Allora, durante una riunione con i più alti esponenti dell’intellingence difensiva, decide di agire duramente e dare la caccia a Sophia e compari. Intanto, i seguaci di Thomas che sono evasi da Inostranka vengono portati in questa cittadina fantasma dove verranno alloggiati in comode villette, per permettere poi loro di lavorare al progetto di Thomas, che come sappiamo è quello di portare sul nostro pianeta altri abitanti del suo mondo. Sophia e Micheal Buchanan (che nel frattempo ha lasciato le figlie da un amico) riescono a catturare uno scagnozzo di Thomas, che dice loro che il suo nuovo capo vuole rubare delle barre di uranio da una centrale lì vicino, per finire il suo progetto. Ma questa notizia si rivelerà un arma a doppio taglio, in quanto il piano di Thomas è proprio quello di fare spostare le barre di uranio per rubarle mentre vengono trasportate, come avverrà alla fine dell’episodio, con un’imboscata degna di Robin Hood. Dopo quest’ultimo sgarro, Martinez decide che è arrivata l’ora di mettere fine alla vita di Sophia, a qualunque costo. Nel frattempo Sean, che ha lasciato Leila, riesce a intrufolarsi nella casa della killer tuttofare Vicky Roberts, per estorcerle il nome di chi è a capo degli esperimenti di invecchiamento sulle bambine.
Io ho sempre pensato che l’idea di base non fosse malaccio, ma sembra che stiano facendo di tutto per ingarbugliare la situazione con degli espedienti un po’ troppo forzati. Intendo dire che la giunta del Presidente Martinez sembra essere composta da un branco di idioti (a parte il semi-cadaverico Blake Sterling, che forse lì dentro è l’unico con un po’ di sale in zucca), per essere fregato in questa maniera. Prima è di assoluta importanza non ascoltare quello che gli alieni dicono, poi li si ascolta come fossero oracoli, salvo rendersi conto alla fine di aver fatto la figura degli idioti. Per fortuna in questa puntata non si dà troppo spazio a quell’oca giuliva di Leila, che a tratti è veramente irritante con le sue domande totalmente inutili. Una delle cose carine di questo episodio risiede nella trovata di ricollegare l’incidente di Chernobyl del 1986 con un tentativo di Thomas di impossessarsi delle barre all’uranio. Ma qui la domanda sorge spontanea: in 24 anni non ci ha mai riprovato? Domanda che rimarrà per sempre senza risposta.
Alla fine quindi sembra più una puntata di passaggio (a dire il vero, sembrano TUTTE puntate di passaggio), che però quantomeno non cade troppo nel ridicolo.
VOTO: 5,5
1×14 – A Message Back
In un osservatorio americano si accorgono che dallo spazio arrivano dei segnali strani, e perciò vogliono decrittarli. Quando si accorgono che effettivamente è un messaggio di senso compiuto, uno dei due scienziati uccide l’altro, essendo un alieno lui stesso. Thomas viene avvertito dell’accaduto, e anche del contenuto del messaggio, che porta cattive notizie. Thomas allora, data la gravità della situazione, decide di riunire tutti i suoi consanguinei in una cattedrale di Los Angeles per spiegare loro che è di vitale importanza restare uniti, perché il loro pianeta si sta estinguendo molto prima del previsto e che devono far arrivare tutti i loro amici e famigliari, e non solo alcuni. Ma il cellulare di Sophia viene rintracciato, e così Martinez dispiega addirittura l’esercito che si schiera così fuori dalla chiesa in attesa di ordini.
Nell’altra story-line, Sean e Vicky si alleano per trovare il vecchio Dempsey, e decidono di andare ad una festa dove è presente il vicepresidente Jarvis, anche lui coinvolto nel losco progetto. Riusciti a strappare l’informazione che Dempsey si troverebbe in Francia, i due fuggono prima di essere fermati.
E’ una puntata obbiettivamente migliore di quella precedente, ma tutto il pathos che si crea per scoprire quale sia il contenuto del “messagge back” che arriva dallo spazio scompare una volta che ci rivelano il tutto. E’ sicuramente una delusione scoprire che il loro mondo sta per essere spazzato via da una supernova, in quanto, per mio modesto parere, era altamente prevedibile che prima o poi un inconveniente del genere sarebbe capitato. A proposito dell’incontro nella cattedrale di Los Angeles (vi ricorda qualcosa?), come diavolo è arrivata fin lì Leila? Si è nascosta nella macchina dell’amico di suo padre senza farsi vedere? Sembra la soluzione più probabile, ma è di sicuro senza senso, visto che quando l’uomo parte alla volta di Los Angeles, la moglie è lì che lo guarda e Leila è in casa che spia. Mha.
Per quanto riguarda Sean e Vicky (l’attrice Taylor Cole è rimasta forse l’unico motivo per cui guardo ancora con un pizzico di interesse questa serie) c’è da sottolineare una cosa che secondo me non ha nessun senso. Quando i due falsificano i documenti, Vicky incolla sul suo una sua foto con i capelli neri raccolti dietro la testa. Ora, per quale accidenti di motivo, quando si presenta alla festa, ha in testa una parrucca bionda che verrebbe sgamata da chiunque non le guardi le tette?
Questi sono i particolari poco curati che non mi piacciono e che rendono il tutto un po’ troppo maccheronico. Questa puntata poteva vivere sulla rivelazione del contenuto del messaggio, che alla fine si è rivelata scontata e di poco impatto emotivo. Credo che sia anche per questo che nel giro di 13 puntate lo show abbia perso 6 punti percentuali di share pari a 6 milioni in meno di spettatori (da quasi 11 milioni a poco più di 4).
Aspettiamo quindi le prossime puntate, (poco) fiduciosi sullo sviluppo della trama ma soprattutto sulla sopravvivenza della serie, che secondo me farà la fine ingloriosa di FlashForward.
VOTO: 6