“9.986.000 minutes…”
Manca una settimana alla partenza di Michael Scott, e quell’addio che a inizio stagione sembrava così lontano è ormai alle porte. Le ultime puntate sono state un susseguirsi di situazioni che hanno tirato fuori il meglio del regional manager della Dunder Mifflin/Sabre, dallo strepitoso “Threat Level Midnight” al finale strappalacrime di “Garage Sale”. È così che ci hanno portato all’ultima cerimonia dei Dundies.
Sono le sei di mattina, e Deangelo e Michael sono in missione per consegnare ai dipendenti il loro certificato di nomination ai Dundies. Sì, avete letto bene: i Dunder Miffilin awards. Michael, da grande showman che (non) è, vuole che sia tutto perfetto e indimenticabile.
Come co-host sceglie proprio Deangelo, che però si rivela una frana nel compito.
Michael allora si rimbocca le maniche e cerca di fargli superare l’ansia da palcoscenico in una scena esilarante che è un chiaro omaggio al recente The King’s Speech.
Arriviamo così alla cerimonia, organizzata in un bellissimo ristorante italiano.Si parte con un video, come fanno spesso gli Oscar, in cui Deangelo cerca il conduttore perfetto per i Dundies in assenza di Billy Crystal e Neil Patrick Harris: Michael Scott. Deangelo gira per l’ufficio chiedendo di Michael, mentre lo stesso Michael imita i suoi dipendenti.
Finito il filmato, Dwight introduce i presentatori, e Deangelo fugge prima di salire sul palco. Michael, più in forma di Goeffrey Rush, convince il suo “re” a continuare lo spettacolo. Inutile dire che i premi sono un vero e proprio spasso (incredibilmente il premio per persona più attraente dell’ufficio non va a Ryan) con i soliti momenti imbarazzanti (Erin che dice a Gabe di non amarlo, la delusione di Dwight per il disinteresse nei suoi confronti da parte di Michael) che costringeranno gli invitati ai Dundies ad andarsene e a proseguire la cerimonia nella mitica conference room della Dunder Mifflin.
Ed è proprio qui, dove abbiamo vissuto alcuni dei momenti più memorabili della serie, che Andy, Jim, Pam e tutti gli altri dedicano una canzone di addio al loro capo (un rifacimento di “Seasons of Love” tratta dal famoso musical di Broadway Rent), e Michael non può fare altro che commuoversi.
I fan di The Office ricorderanno sicuramente la season premiere della seconda stagione, “Dundies”, episodio che ha convinto anche i più scettici che è possibile fare un remake all’altezza e, in questo caso, anche migliore dell’originale. Onestamente ho storto un po’ il naso quando ho saputo che la penultima puntata con Michael sarebbe stata un rifacimento dei premi della Dunder Mifflin, soprattutto dopo le ultime due puntate non troppo esaltanti. Invece mi sono dovuto ricredere, perché “Michael’s Last Dundies” è uno dei migliori episodi di questa stagione. Si ride, si piange, ci si emoziona, insomma c’è tutto quello che serve per prepararci nel migliore dei modi a dare l’addio a Michael. Mindy Kaling si conferma una delle migliori sceneggiatrici della serie (in questo episodio è anche la regista).
L’ora X sta per arrivare, e intanto prepariamo i fazzoletti.
Voto: 8