Falling Skies: 1×04 – Grace 3


Falling Skies: 1x04 - GraceTra caldo e afa, tra esami e lavoro, ecco che arriva puntuale la quarta puntata di Falling Skies. Nonostante il successo in Usa, qui da noi chi ha visto le prime tre puntate non è stato molto colpito dallo show prodotto da Steven Spielberg. Questo quarto episodio non può considerarsi “bello”, ma “interessante” sì. Vediamo cos’è successo nel dettaglio e poi ne discutiamo, soprattutto sugli ultimi minuti che hanno diviso gli spettatori.

Il gruppo di sopravvissuti deve trovare nuove moto per muoversi, così una squadra capitanata da Tom Mason si reca in ricognizione in una concessionaria lì vicino, portandosi dietro il reietto Pope. Nel frattempo, i due medici provano a interagire con lo skitter catturato, senza apparenti risultati, fino a quando le emozioni provate dall’alieno non mettono in funzione le radio a disposizione del gruppo. A quel punto, lo skitter induce il ragazzino operato a rimettersi il marchingegno sulla schiena, così da prendere possesso di lui e interagire con gli umani. Intanto, Pope fugge dal gruppo di ricognizione con una moto e dà fuoco a un gruppo di alieni dormienti, attivando la sicurezza e rendendo più difficile il rientro dei nostri.

Come accennato in precedenza, “Grace” si rivela un episodio che, per quanto non memorabile, risulta interessante per lo sviluppo della trama. L’episodio è infatti incentrato prevalentemente sullo skitter e sulla sua condizione di prigioniero di guerra. Scopriamo infatti cose molto utili sulla sua natura: che prova emozioni e che quando le prova in maniera forte produce onde radio; e che riesce a comunicare con gli umani attraverso i ragazzi con il congegno attaccato alla schiena. Ci avevano già messo la mosca al naso, gli sceneggiatori, facendoci notare che i mech avevano sembianze umane; ora scopriamo che anche gli skitter hanno qualcosa di molto importante in comune con noi, e cioè le emozioni. Anche la scoperta correlata, cioè che più le emozioni aliene sono forti e più forti sono le onde radio, è da considerarsi un elemento che almeno smuove un po’ gli indizi che finora ci erano stati occultati. Poi c’è la parte che riguarda il fuorilegge Pope, sicuramente il co-protagonista di questa serie. E’ una testa calda, questo è ovvio, ma quantomeno prende l’iniziativa: il suo lato vendicativo contrasta in maniera decisa con tutto quanto vedremo nel finale.

Già, il finale: ecco la parte più interessante e discussa in rete in questi giorni. Le critiche sono dovute al fatto della ricorrente presenza del tema religioso, e in particolare della fede incrollabile della giovane Lourdes (nomen omen). Ecco, qui non mi trovo molto d’accordo con le critiche, e vi spiego perché.
Anche a me non piace per niente quando una serie tv prende esplicitamente le parti di una corrente di pensiero, ma obbiettivamente non è questo il caso. Prendete Settimo Cielo: quello era uno spot puro della religione, e anche decisamente bigotto nei comportamenti dei protagonisti. Ma in Falling Skies questo comportamento è oggettivamente giustificato: c’è chi non crede più in niente (e voglio anche vedere: dal cielo sono arrivate creature verdi che fanno a pezzi la gente e schiavizzano i bambini) e chi invece si aggrappa all’unica speranza che gli è rimasta, e cioè qualcosa di inconoscibile che possa salvare tutti. Ecco, qui sta la potenza dell’Arte: riuscire a far nascere nello spettatore il dubbio su chi abbia ragione e su come avrebbe reagito lui al posto dei protagonisti. Certo, tutto questo è relegato solo nell’ultima parte dell’episodio, e il resto (al momento) è solo fantascienza nuda e cruda: ma credo che il finale di questa puntata non sia così stridente come molti hanno voluto sottolineare. Il punto è questo: le azioni dei personaggi, per essere credibili, devono essere conformi alla storia in cui sono inseriti. Ed ecco che qui risalta il comportamento del Capitano Weaver (tra l’altro, un applauso a Will Patton): riluttante ad affidarsi alla preghiera davanti a tutti, ma quando nessuno lo guarda, a bassa voce lo fa anche lui. Ecco quindi che si sottolinea il comportamento di un essere umano.
E’ ovvio che se lo show dovesse andare in direzione di una soluzione divina e/o miracolosa sarei il primo a non capire questa scelta e a non condividerla. Spero pertanto che Falling Skies spieghi in maniera più “razionale” (per quanto possibile) la situazione che si è venuta a creare sulla Terra dopo l’invasione, facendoci magari sobbalzare sulla sedia con qualche bel colpo di scena.

Da molti questa serie è stata definita “deludente”, e in parte condivido il pensiero. Però dipende da come ci si approccia ad un prodotto: questa è una serie estiva di fantascienza (l’invasione aliena la trattano fin dagli anni ’40 nel cinema, sai che novità), e sinceramente non mi aspettavo grandi cose. E’ per questo che continuo a guardarla con piacere, anche riconoscendo il fatto che potrebbe dare molto di più di quello che sta dando. Aspetto quindi ancora un po’ per dichiararmi del tutto insoddisfatto.

Per il resto non ho nient’altro da notare, in quanto siamo solo agli inizi e la strada da percorrere dai nostri eroi è ancora lunga. Un’ultima cosa però c’è: la sottotrama del ragazzino di colore e di suo padre. A questo punto è ovvio che è servita solo per farci vedere come comunicare con l’invasore, ma mentre guardavo i due (e soprattutto dopo aver visto l’idea  geniale del padre che ammazza il figlio con una mossa da decerebrato) mi è tornato alla mente un incubo: in Lost, Micheal che grida il nome di Walt a squarciagola. No, vi prego: una volta basta e avanza.

VOTO: 6,5

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Informazioni su Ste Porta

Guardo tutto quello che c'è di guardabile e spesso anche quello che non lo è. Sogno di trovare un orso polare su un'isola tropicale.


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3 commenti su “Falling Skies: 1×04 – Grace

  • Lampard

    Ciao Dezzie

    Inceve io mi aspettavo qualcosina in più… visto anche che c’è la mano di Spielberg su questo progetto…Mah

     
  • dezzie86

    Ciao Lamp!
    Guarda, come detto anche io non sono troppo convinto, ma continuo perchè comunque non mi aspettavo granchè… insomma, come passatempo va anche bene. Non siamo di certo al livello di quelle serie tv che una volta finito l’episodio ti fanno riflettere.