The Playboy Club: 1×01 – Pilot


The Playboy Club: 1x01 - PilotChicago, Illinois: questa città porta con sé tra i vicoli fumosi e i quartieri grigi la pesante eredità di centro della mafia italo americana, teatro di crimini efferati e molto altro. Ma qui, oltre alla malavita, ha avuto origine un fenomeno tanto dimenticato quanto importante e decisivo non solo per la cultura popolare, ma in buona parte anche per l’emancipazione femminile e la rivoluzione sessuale in generale: stiamo parlando del primo Playboy Club, aperto da Hugh Hefner il 29 Febbraio del 1960. Ed è in questa storica sede che si dipanano le vicende di questa nuova serie, appunto The Playboy Club.

Questo luogo, ammantato da quell’aura di mistero tipica dei luoghi dediti alla perdizione, è lo sfondo perfetto per questa serie, che si dimostra sin dai primi minuti come uno splendido omaggio a quel mondo e a quegli anni: i mitici anni sessanta che tanto ci fanno sognare e che molti rimpiangono, che ci hanno insegnato a non vergognarci di noi stessi e di quello che vogliamo, in questo caso una bella coniglietta come la protagonista della serie Maureen, giovane di belle speranze alla sua prima settimana nel Club. In un atmosfera che ricorda molto quella di Mad Men, entriamo a conoscere da vicino le vicende che stanno dietro a questo caposaldo della cultura popolare americana. The Playboy Club: 1x01 - PilotLa fauna del club è tra le più varie che possiamo trovare: da una parte la giovane promessa dell’avvocatura Nick Dalton (stessi atteggiamenti e tono di voce di Don Draper), fidanzato con la prima coniglietta Carol-Lynne ma oggetto di desiderio di tutte le bunnies, dall’altra uomini della malavita come Bruno Bianchi, boss della mafia di Chicago. Ecco infatti che, a nemmeno 5 minuti dall’inizio della serie, arriva il primo colpo di scena, che fungerà da evento scatenante per la storyline principale: Maureen viene aggredita, per via di un rifiuto, proprio da Bianchi, e in seguito ad una colluttazione con lui finirà con l’ucciderlo, non senza la complicità di Dalton, accorso per difenderla. Nick la aiuterà a disfarsi del cadavere, ma non sarà altrettanto facile disfarsi degli uomini di Bianchi, che già in questa puntata cominciano a porsi domande sul ruolo della coniglietta nella scomparsa del boss. Ora entrambi sono in gioco e la loro vita, i loro sogni e speranze sono legate a doppio filo con le indagini condotte dagli scagnozzi di Bianchi, dando una forte impronta mystery a tutta la storia. Tra i due protagonisti si instaura un rapporto non solo di complicità ma anche di attrazione reciproca facendo andare su tutte le furie la fidanzata ufficiale di Dalton, l’inimitabile e prima coniglietta della storia, Carol- Lynne, vera “villain” della serie. The Playboy Club: 1x01 - PilotQuesta nel corso della puntata riuscirà ad ottenere il ruolo di Mamma coniglietta, addetta a tutto ciò che riguarda le ragazze, dai costumi alle regole da rispettare: cercherà in tutti i modi di ostacolare Maureen, nonostante provi a fingersi dalla sua parte. Oltre a Maureen, veniamo a conoscere anche le storie delle altre ragazze. Tra queste ci sono Brenda, la prima “coniglietta” afro-americana; Alice, coniglietta lesbica sposata con Sean, a sua volta omosessuale, che stanno assieme per salvare le apparenze ed infine Janie, fidanzata con Max, barista del Club che non riesce a sopportare il fatto che la sua ragazza lavori in un posto come quello. Con loro conosciamo anche il manager del club, Billy Rosen, difficilmente classificabile come “buono” e tantomeno come “cattivo”.

Questa serie dimostra di essere notevolmente superiore rispetto alle aspettative, e le critiche mosse contro di essa vane e superficiali. Se da una parte l’aria che si respira è quella di un prodotto da soap patinata condita con splendide ragazze seminude, dall’altra la serie scava più in profondità, rendendo questo Club una metafora del mondo che cambia ed in un certo senso della vita: un posto dove può succedere di tutto e dove sei tu a decidere chi vuoi essere. Inoltre, la serie dimostra subito la sua vena meno frivola con l’uccisone del boss mafioso Bianchi, esplicitando la volontà di essere un prodotto ben più alto di una semplice esposizione di corpi da capogiro con un martini fra le mani. Tutto ciò è reso possibile dalla sceneggiatura finemente congegnata, oserei dire “ad orologeria”. The Playboy Club: 1x01 - PilotSono alternati benissimo i momenti di svago e di puro piacere estatico agli sviluppi a livello di trama e di tensione narrativa. Se la serie al suo esordio ha registrato solo 5 milioni di telespettatori, non è da attribuirsi a mancanza di qualità o che altro, semmai alla pubblicità negativa che ha subito nelle settimane precedenti e all’ambiente tabù in cui si svolgono i fatti. Forse non siamo ancora pronti a fare i conti con noi stessi e con la nostra eredità, ancora con i numeri di Playboy sotto al letto per la paura che qualcuno li veda. Ma questa serie ha coraggio e da vendere, soprattuto per via del tema che sembra portare avanti in questo inizio di stagione: la libertà e la voglia di rivalsa contro un mondo che ti vorrebbe comandare.
Quando possiamo definirci realmente liberi di essere noi stessi e in che modo esprimiamo la nostra libertà? Qual è il peso di queste scelte?

“Nessuno sapeva i loro cognomi, era l’inizio degli anni 60, e le conigliette erano tra le poche donne al mondo che potevano essere chiunque volessero. Quindi entra, puoi essere chiunque tu voglia essere. Ma come c’è scritto all’entrata: se non balli, non suonare”

Voto 8 

[rps]

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Informazioni su lorenzongaro

Giovane sceneggiatore, folle amante della serialità americana: il mio sogno è di riuscire un giorno a scrivere la mia serie tv, e non di quelle porcate all'italiana ma qualcosa che sia almeno paragonabile alla mia serie preferita, Breaking Bad.

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