Atlantic City 1921, l’era del proibizionismo.
Ricomincia Boardwalk Empire, una delle serie più acclamate e apprezzate dell’anno scorso, che dopo una sola stagione si è guadagnato a suon di splendide inquadrature, ricostruzioni perfette, una regia cinematografica ed un cast stellare, il meritato titolo di “serie tv di qualità”…e che qualità! Sono passati diversi mesi dai fatti dell’ultima puntata della scorsa stagione, ambientata agli inizi del Novembre 1920. Molte cose erano successe in quella season finale che, per certi aspetti, come recitava il titolo, aveva segnato un “Ritorno alla normalità”: Nucky era riuscito a siglare una vantaggiosa tregua con Rothstein, eliminando i fratelli D’Alessio, e, contemporaneamente, aveva recuperato il suo rapporto con Margaret. Nel frattempo però alle sue spalle era nato un complotto contro di lui, formato dal Commodoro Louis Kaestner, da suo figlio Jimmy e da Eli Thompson.
Già in partenza, con il feroce attacco del Ku Klux Klan alla distilleria di Chalky, vediamo come questa cospirazione capeggiata dal Commodoro inizia a creare già le prime grane a Nucky. Il padre di Jimmy è una vecchia volpe che sa esattamente cosa è necessario fare per conquistare il potere. Ha governato Atlantic City prima di Thompson e ha posto le basi per l’impero criminale che ora vede a capo lo stesso tesoriere della contea; conosce la città e le sue dinamiche meglio di chiunque altro e, cosa ancora più importante, conosce perfettamente Nucky Thompson (è stato probabilmente lui ad insegnargli come stare in questo mondo). Ad Atlantic City di persone pericolose ce ne sono a decine, ma fra loro il Commodoro è forse il più subdolo e letale; basta fare un giro per il suo salone pieno di bestie impagliate per capirlo (non è escluso che accanto all’enorme orso abbia riservato un posto per il suo ex protetto).
Nucky Thompson, però, anche nelle situazioni di crisi, quale è una possibile lotta razziale, si dimostra sempre essere un animale politico dalle molteplici facce con una prodigiosa arte oratoria. La scena dei due discorsi in particolare è un capolavoro del trasformismo e del raggiro e mette una volta di più in evidenza la sua capacità di dire sempre ciò che chi gli altri vogliono sentirsi dire.
In questa partita a scacchi per il ruolo di Atlantic City a ricoprire un ruolo importantissimo c’è il personaggio di Jimmy. Diviso fra i due padri, quello naturale ma sempre assente (il commodoro) e quello “adottivo” (Nucky), Jimmy, un po’ perché spinto dall’ambizione e dalla voglia di emergere, e un po’ perché si sente tradito da Thompson, ha deciso di schierarsi dalla parte del vecchio militare.
La rottura con Nucky non è però definitiva.
Nella conversazione che hanno i due, durante la veglia funebre del membro del Ku Klux Klan, Jimmy appare freddo nei confronti di Nucky, ma quest’atteggiamento di distacco del giovane verso il suo ex mentore sembra essere dettato dalla paura di un ripensamento; non vuole avere rimorsi nel momento in cui il piano suo e del padre sì compierà.
Molto spazio in questa premiere è dedicato al personaggio di Van Alden. Come tutto il resto della vita di Nelson, anche il suo matrimonio è fortemente condizionato – in peggio – dalla sua ideologia religiosa oltranzista. Una relazione con la moglie che definire glaciale è dir poco, e che mostra solo un minimo di vivacità solo dopo la scena della retata.
Per tutto l’episodio, il disagio di Nelson è palpabile, le scene con lui sono piene di elementi ambigui, con comportamenti, gesti ed inquadrature che cercano il fraintendimento o il doppio senso (la stessa scena della retata, o del movimento del letto). Abbiamo già visto come nella scorsa stagione questo suo fanatismo morale e religioso abbiamo portato Nelson ad avere veri e propri comportamenti da psicopatico. Dietro la sua maschera di rettitudine si nasconde un lato oscuro che Van Alden fatica sempre di più a trattenere.
Questo primo episodio della seconda stagione non delude le attese. Ogni volta che si guarda questa serie è si ha la sensazione di tornare indietro nel tempo. Tutto è perfetto nei minimi dettagli: la fotografia è elegante e sontuosa, le ricostruzioni e i costumi sono semplicemente impeccabili, il tutto coordinato magistralmente dalla regia di Timothy Van Patten (già regista di altri prodotti HBO come The Sopranos, The Pacific e Game of Thrones), sempre garanzia di qualità. Il centro della serie però restano i personaggi realistici e affascinanti come sempre.
Nonostante questi livelli di eccellenza , a questa serie manca ancora qual passo in più che possa elevarla all’altezza di capolavori come Breaking Bad e Mad Men. Vedremo se in questa stagione ci sarà questo ulteriore salto di qualità.
Voto 9
Note
- Fra le guest star figura anche Dominic Chianese (Il Padrino parte II, I Soprano) ma in questo episodio si limita a fare la semplice comparsa.
- I membri del Ku Klux Klan nel 1920 erano intorno ai 4.000.000. Da questi numeri possiamo quanto sia importante per Nucky averli come alleati.
- Il film di Charlie Chaplin che Margaret vede al cinema con i figli è “The Kid” (titolo italiano “il Monello”)
[rps]
Ma la prima stagione non l’avete recensita?
Complimenti per il lavorone..me le sto rileggendo tutte le vostre recensioni.
Capolavoro Boardwalk!
Ciao Jacopo, grazie! La prima stagione è andata in onda prima che Seriangolo nascesse, quindi abbiamo iniziato direttamente dalla seconda 😉