Boardwalk Empire – 2×05 Gimcrack & Bunkum


Boardwalk Empire - 2x05 Gimcrack & BunkumÈ tempo di commemorazioni ad Atlantic City. Le giostre del boardwalk si fermano per il Memorial Day, ma non smettono invece di muoversi le pedine nello scontro tra Jimmy e Nucky. Dopo la quasi-dipartita del Commodoro, tocca al figliolo prendere le redini della fazione contro il tesoriere, ma non tutto è semplice come sembra. Per tutti gli altri, nel frattempo, è giunto il momento di scegliere da che parte stare.

Come annuncia l’incipit di questo Gimcrack & Bunkum, la città del divertimento si prende dunque una pausa e con lei anche in parte la trama di questa stagione. Poco e nulla succede di davvero rilevante in 50 minuti, con Nucky impegnato semplicemente a definire i dettagli del suo piano per sfuggire all’arresto, e Jimmy alle prese con l’ictus del Commodoro e il suo nuovo ruolo a capo dell’organizzazione che tenta di prendere il potere nella città. Se da una parte l’episodio ha la pecca di girare quindi un po’ su se stesso, dall’altra riesce però magistralmente a mettere in risalto i dilemmi degli altri protagonisti che volenti o nolenti sono giocatori di questa partita. “Is this to be our life?” chiede Margaret a Nucky dopo averlo salvato dall’aggressione di Eli. Ecco, in questo episodio sembra che per tutti sia arrivato il momento di chiedersi quale dovrà essere d’ora in poi la propria vita, perché da ciò che si deciderà ora non si potrà più tornare indietro.

L’ineluttabilità di questa scelta ci porta lentamente nel cuore di tenebra dei vari personaggi: dalle spiagge assolate dove si tengono i vuoti discorsi di commemorazione di Nucky e Jimmy (diversi, ma entrambi di facciata), si scivola lentamente nell’oscurità più totale, che culmina con i due cruenti omicidi perpetrati uno da Eli e l’altro da Jimmy e Richard, due sequenze di violenza tanto gratuita quanto funzionale come sempre a fare da contrasto alle luci, allo sfarzo e alla lussuria dell’Atlantic City che ormai conosciamo (e bentornato al pulp in Boardwalk Empire, se ne sentiva la mancanza).

Boardwalk Empire - 2x05 Gimcrack & BunkumVero protagonista dell’episodio è comunque Jimmy, personaggio che conferma la sua straordinaria crescita (così come Michael Pitt che lo interpreta). Del resto, pare ormai chiaro che gli autori abbiano deciso di utilizzarlo per renderlo emblema di una nuova generazione di criminali che vorrebbe fin da subito prendere il posto della precedente, ma che ancora non può, ancora gli è impedito di farlo. L’ictus del Commodoro ha infatti inaspettatamente lasciato aperte le porte a Jimmy per conquistare l’indipendenza che cercava e una propria identità. Eppure è vessato da Eli, dalla madre, dal gruppo di anziani che non vede di buon occhio il suo nuovo ruolo. Solo la violenza, alla fine, sembra essere la risposta a questa frustrazione, l’unico modo per farsi rispettare in un mondo di politicanti e oratori, abili a scalare il potere più con sotterfugi, corruzioni e inganni (come dimostra di sapere fare Nucky meglio di chiunque altro) che con il sangue.

A rimanere sempre accanto a Jimmy è comunque Richard Arrow, cui l’episodio concede meritatamente uno spazio che mai prima d’ora gli era stato dato. Forse è perché la sua maschera si presta in questo caso perfettamente come emblema di una città, Atlantic City, che dietro l’apparenza nasconde le ferite, il sangue, l’orrore, i morti che un’intera nazione si lascia dietro con le sue guerre. Oppure, è forse quella sua solitudine che lo caratterizza a prestarsi come specchio di quella degli altri personaggi: quel viaggio nel bosco (che fa da magistrale contrappunto con il suo grigiore e i suoi silenzi, al caos e alle luci del boardwalk) è il percorso dentro se stessi che tutti si ritrovano a fare, alla ricerca del motivo per continuare a combattere e a fare determinate scelte.

Boardwalk Empire - 2x05 Gimcrack & BunkumIl motore di ogni azione è però sempre uno: l’essere accettati, l’essere amati, il sentirsi al sicuro. È questo che manca a Jimmy, così come a Eli, che non riceve il perdono sperato, a Nucky, che si isola dai suoi stessi festini, e a Margaret, che forse preda dei sensi di colpa per l’esistenza che ha scelto, vive nella paura e senta urla nella notte (poco conta se alla fine erano i gemiti della domestica, “impegnata” con l’autista di Nucky). Alla fine di tutto, meglio seppellire le proprie paure e le proprie colpe, e ridare inizio alle danze e al divertimento.

Gimcrack & Bunkum non è forse il migliore episodio della stagione, ma grazie soprattutto allo splendido viaggio di Richard (una delle cose più belle prodotte dalla serie) dà alla storia quel pizzico di malinconia e disperazione che rende tutto più drammatico: “I was once. I saw a flying horse” racconta uno degli uomini incontrati da Richard nel bosco a proposito di Atlantic City: un’immagine quasi infantile di quella che utopicamente è vista come una città magica, felice, che tutti sognano e per la quale tutti lottano. E che la guerra per il suo possesso abbia inizio.

Voto: 8-

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