Anche questa settimana Supernatural ritorna e lo fa con un episodio strano. Non strano nel senso di una di quelle puntate a metà tra il serio ed il faceto, ma perché continuamente confonde le carte in tavola, apre e chiude storie, le rinnova e le manda avanti. Un gioco di trama interessantissimo, ma che in alcuni momenti può persino risultare straniante.
Lo scorso episodio era terminato con la morte(?) di Castiel e l’arrivo, nel suo corpo, dei Leviatani. Adesso si riprende esattamente da lì, con i nuovi arrivati che si presentano sulla Terra. Ovviamente il corpo di Castiel non è in grado di reggerli tutti, non può resistere. Ecco quindi che tra sangue nero e camminata incerta, Misha Collins sembra venir fatto fuori dal cast esplodendo in un lago da cui si diffonde l’acqua di una intera città, ed in questo modo i Leviatani possono trovare altri corpi ospitanti. Ebbene, questa è una novità interessantissima: non abbiamo stavolta un nuovo nemico, ma un’intera razza. Con un capo, certo (che però viene solo accennato e mai mostrato, come si conviene in casi del genere), ma fondamentalmente gestiti da una gerarchia ben precisa. E non è nemmeno facilissimo seguirli, considerando anche che tra loro si incontrano ma non si chiamano mai per nome. Abbiamo quindi il Leviatano-bambina che necessita di un nuovo corpo (e qui il modo è divertentissimo, considerando che decide di prendersi il corpo di un chirurgo dopo aver visto in TV “Dottor Sexy M.D.”), il Leviatano-messaggero, che finora è l’unico ad avere un rapporto diretto con questo fantomatico boss.
Quali le caratteristiche dei Leviatani? Finora sappiamo solamente che hanno sangue nero, che sono incredibilmente veloci e che si cibano di organi. L’introduzione di una nuova razza, seppure in alcuni aspetti molto simile ai Demoni, fa sicuramente bene a questa serie: da troppo tempo, infatti, Angeli e Demoni la facevano da padrone e le altre creature risultavano essere inevitabilmente meno interessanti ed approfonditi. C’era quindi assoluto bisogno di qualcosa di nuovo e forse con i Leviatani si può continuare la serie senza temere di rinnovarsi. Ottima decisione.
Quello che forse stona più d’ogni altra cosa è una sorta di mancanza di coesione in tutto l’episodio. Per carità, considerando come stanno messe le cose, potrebbe anche essere stata una scelta, ma in tal caso andava sviluppata leggermente meglio.
Continua ad essere ancora diverso dal solito anche lo svolgimento delle allucinazioni di Sam: non solo Lucifero (in questo episodio ancora più terrificante) gioca con la sua mente, ma addirittura può condurlo in un luogo con l’inganno. La mente di Sam sta crollando e questa volta Dean non può incolpare il fratello come in passato: questa volta, infatti, Sam non ha alcuna responsabilità, la sua “malattia” ha qualcosa di spaventosamente naturale.
È per questo che anche Dean è ad un passo dal precipizio. Il suo migliore amico è morto (la scena di lui che prende l’impermeabile di Castiel è davvero ottima, seppure diciamolo con un’altissima sicurezza: non è morto), suo fratello sta impazzendo ed il mondo è stato invaso da bestie sconosciute. D’altronde, se escludiamo l’anno della presunta morte di Sam, Dean non ha mai avuto un attimo di pausa, un momento di riposo. È da molto che non lo si vede più flirtare in un bar, divertirsi o riposarsi. Il suo colloquio con Bobby, poi, è qualcosa di straordinario. Ritorna in quest’ultimo la figura paterna che rappresenta per i due Winchester, la sua preoccupazione continua per i due figli adottivi. E se Dean all’inizio non può ammettere di non farcela, è alla fine dell’episodio che mette le carte in tavola, ammettendo ad una segreteria telefonica di essere sull’orlo del baratro.
Quasi a risposta della settimana scorsa, ritorna un personaggio delle precedenti stagioni (ricordatoci come al solito nel “Then”): lo Sceriffo Mills con cui avevano combattuto in passato. La donna è infatti in ospedale e qui può assistere alla vera forma dei leviatani (che ricordano da vicino gli alieni di V). Vedremo se intenderanno approfondire questo ruolo femminile e continuare a svilupparlo perché può essere interessante vedere Bobby alle prese con un potenziale interesse affettivo (sempre che vorranno giocarsela in questo modo, sia chiaro).
Pur essendo al secondo episodio, non hanno voluto inserire il “caso” della settimana, se non utilizzandolo brevemente per rintracciare alcuni Leviatani. E nonostante ciò, riescono a mantenere alta la tensione durante tutto l’episodio, che esplode in tutta la propria drammaticità nell’incontro-scontro tra Sam e Dean nel capannone, quando il piccolo Winchester è letteralmente in preda alla follia, senza riuscire più a distinguere la realtà dalle allucinazioni. Proprio quando anche lo spettatore è confuso ed inizia a non capire più i contorni di ciò che sta vedendo, attraverso il dolore e le splendide parole del fratello, Sam capisce che Lucifero è un’allucinazione e se ne libera per un po’.
È finita, direte voi. Ed invece no: appena ritornano a casa di Bobby, il fuoco ha letteralmente distrutto anche quell’unica oasi di pace che finora avevano avuto, l’unico posto che potevano chiamare casa. Tutto bruciato, compresi i libri che li avevano salvati in più di un’occasione. E quel che è peggio, anche Bobby non c’è. Per la prima volta un nemico non li sottovaluta e li attacca direttamente.
L’episodio però ancora non è finito e dopo uno scontro con il Leviatano-messaggero, Dean è costretto a chiamare l’ambulanza che li condurrà all’ospedale dove adesso c’è il Leviatano-Chirurgo (al secolo Leviatano-bambina). Per la terza volta consecutiva l’episodio termina lasciando al prossimo il compito di continuare esattamente da dove questo è finito, dando al tutto un respiro più filmico che seriale, senza soluzione di continuità. Il nuovo tocco della Gamble, adesso, si sente. Se nella sesta stagione si è limitata a non far percepire il trauma dell’assenza di Kripke, senza però riuscirci, adesso ha più convintamente messo dentro la settima serie sé stessa. E nel bene o nel male è la scelta migliore, perché solo mettendo tutta la sua esperienza può effettivamente dare qualcosa alla serie.
Come abbiamo visto insieme analizzando l’episodio, Supernatural si è notevolmente rinnovato. L’esito è a mio avviso ancora positivo, con delle basi strutturalmente più solide. Stanno costruendo, a piccoli passi (come Dean dice al fratello circa la sua guarigione mentale), una nuova mitologia e nuovi argomenti da trattare. Speriamo questo sia sufficiente a far tornare Supernatural ai fasti del passato, anche perché gli ascolti attuali non sono certamente brillanti.
Voto: 8