Fringe 4×06 – And Those We’ve Left Behind 5


Fringe 4x06 – And Those We’ve Left BehindFringe è tornato. Non solo nel senso più canonico del termine, ma anche nei suoi temi, nei suoi punti di forza e nei suoi slanci. Certo, pesa il fatto di ritrovarci nel pieno della storia “Peter” e con un episodio mezzo filler, ma ricordiamoci sempre che gli autori hanno giocato in più occasioni con gli spettatori.

Anche questo si può definire uno dei loro sadici divertimenti. Ci arrostiscono piano piano e solo la fiducia che si può nutrire in loro ci permette di non cedere. Indubbiamente, ci si aspettava molto di più da questo episodio, mentre è stato in tutto e per tutto un riempitivo, che in se stesso non ha particolari passi avanti. Certo, qualcosa si sta muovendo ed è ovvio; ma a fronte di alcune risposte, otteniamo immediatamente altre domande.

Partiamo subito dal primo punto necessario per la comprensione di tutto: la puntata è, ovviamente, Peter-centrica. Peter è e dev’essere il motore di questo episodio fondante su salti temporali abbastanza interessanti. Annotata la scena iniziale, che è piuttosto inquietante, ed archiviato il sogno di Peter che – sfortunatamente – è ben comprensibile che sia tale, l’episodio si muove soprattutto nell’analisi dei rapporti che intercorrono tra Peter, Olivia e Walter.

Fringe 4x06 – And Those We’ve Left BehindNello scorso episodio Walter è stato piuttosto chiaro: non vuole nessun rapporto con questa persona. D’altronde, come biasimarlo: non capita tutti i giorni di rivedere improvvisamente cresciuto quel figlio che hai visto due volte morire. Il Walter di questa nuova realtà è diverso, forse in alcuni tratti persino incattivito, ma pur sempre un bambinone. È per questo che evita persino di guardare Peter e fa di tutto per evitarne la presenza.

Per quanto riguarda Olivia, notiamo chiaramente che le dinamiche tra i due sono frustranti. Da un lato c’è Olivia, che non sa assolutamente nulla (ma che al termine dell’episodio invece realizza chiaramente lo stato delle cose), dall’altro c’è un Peter che vive uno stato di profonda solitudine, con le persone che ama che nemmeno lo riconoscono. In alcuni momenti si rivelano anche le sue, di debolezze, in cui inizia a non credere più nemmeno di essere nell’universo giusto. Lo vediamo alla fine, quando arriva alla conclusione di essere nel mondo sbagliato. È questo uno degli interrogativi di maggiore interesse dell’episodio: questo universo giallo è l’universo semplicemente privato di Peter o è proprio un altro universo in cui Peter è morto?

Ecco, sinceramente mi auguro che sia la prima risposta – e sono fortunatamente anche portato a crederlo. L’idea di un nuovo universo significherebbe in sostanza vanificare tutto ciò che è stato fatto in questi primi sei episodi della stagione e non nascondo un certo fastidio all’idea. Mi auguro che la direzione sia ben altra e sono sempre più curioso di sapere come la gestiranno.

Fringe 4x06 – And Those We’ve Left Behind

Per quanto riguarda l’episodio in quanto tale, invece, non si può che parlare di un caso totalmente slegato dalla trama principale. Indubbia una iniziale delusione, ma come al solito c’è da dire che gli autori sanno districarsi perfettamente in questo dedalo. Oltre alla storia della professoressa di Fisica Teorica e del marito, che cerca di creare il loro nido perfetto per scongiurare la degenerazione dell’Alzheimer della donna, ci sono un paio di momenti davvero interessanti. Ho trovato registicamente meravigliosi i salti temporali a cui è soggetto Peter, creando un senso di disorientamento anche nello spettatore. La camera temporale – anche se letteralmente parliamo della casa – con tanto di distruzione dell’agente, è davvero ben gestita. E come amante di Alias e Lost, non ho potuto che apprezzare il riferimento costante al numero 47 e alla stanza stile Frankenstein.

Fringe 4x06 – And Those We’ve Left BehindPeccato per il poco, o nessuno spazio per i comprimari. Lincoln, che pure inizialmente mi era piaciuto, qui si ritrova a fare la figura dell’idiota. Star lì a perder tempo davanti alla “finestra” temporale del tunnel (un tunnel sotto l’acqua costruito in 4 anni… è così evidente che la serie non è girata in Italia, vero?) a riprendere con il telefonino, invece di scappare, è piuttosto risibile. Anche gli altri hanno ben poco spazio a loro disposizione. Mi riferisco in particolare a Nina Sharp, totalmente assente anche in questo episodio, il cui apporto in questa stagione è praticamente nullo. Eppure è un personaggio che, in maniera evidente, potrebbe fornire un supporto alla trama di tutto rispetto. Vedremo in seguito.

Insomma, Fringe si lascia andare ad un episodio ben confezionato, ma di cui forse ora non se ne vede l’utilità. Da troppo tempo, infatti, stanno tirando la corda: a lungo andare si corre il rischio che briciola dopo briciola la gente inizi a stufarsi. C’è bisogno di sostanza – considerando che il prossimo sarà l’ultimo primo della pausa natalizia -c’è bisogno di entrare nel vivo della trama se si vuole evitare la pericolosa china degli ascolti che, come al solito, spaventano.

Voto: 7

Note

– L’osservatore è qui.
– I glifi formano la parola LIVING.
– Questo episodio ha ottenuto il rating più basso di sempre: solo 1.1 nella fascia adulti e 3.07 milioni di telespettatori

 

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Informazioni su Mario Sassi

Ormai da anni ho capito che il modo migliore per trascorrere le ore in aereo è il binge watching di serie TV. Poche cose battono guardare LOST mentre si è sull'oceano.


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5 commenti su “Fringe 4×06 – And Those We’ve Left Behind

  • alessala

    E invece io credo che sia stato uno degli episodi più belli di sempre per questa serie. Sulla falsariga di due altri bellissimi episodi, cioè White Tulip e 6B. Non penso affatto che sia un riempitivo, anzi, e non sono d’accordo col tuo giudizio complessivo. Questo a mio parere è stato l’episodio più bello di questa quarta stagione, che è vero che sta prendendo le cose con calma, ma proprio per questo risulta, secondo me, accattivante ed avvincente. Sono convinto che gli autori sanno benissimo dove stanno andando a parere e che non tarderanno a continuare a stupirci.

     
  • MIchele

    Anche io sono rimasto piacevolmente stupito di questo episodio davvero intrigante. Non sono d’accordo con chi sostiene che questa serie sia partita in modo sbagliato e che non riesca a catturare l’attenzione. Per me rimane una droga, puntata dopo puntata, e anche io sono convinto che quest’ultima sia stata la migliore della stagione. Davvero ottimi i salti temporali di Peter, la storia che farcisce la puntata, il comportamento angosciante di Olivia che invece che riconoscere Peter come suo amante, gli spara un ” spero che tornerai dalla tua lei al più presto” o una roba simile in tutta serenità.

     
  • Ciara

    Io non sono assolutamente d’accordo con questa recensione.
    Innanzitutto credo che questa puntata sia stata molto bella. Mi ha tenuta senza fiato fino alla fine.
    I salti temporali di Peter erano perfetti, una regia ottima e questo è vero. Ma trovo che il personaggio di Peter sia stato gestito in maniera egregia e che questo episodio lo dimostra. Dopo una così lunga assenza gli è stato dedicato uno spazio importante mettendo in evidenza tutto il suo senso di smarrimento in un universo che assolutamente non gli appartiene. Credo che questo inizio serie sia stato in perfetto stile JJ Abrams: centellinare le informazioni per creare dipendenza mentale nello spettatore. Non dimentichiamo che quest’uomo faceva apparire orsi polari su un’isola….quindi la confusione mentale è uno stato normale per i fans di questo tipo di telefilm!

     
    • dezzie86

      Sì, ma guarda che Abrams si inventa la serie, scrive 3-4 episodi e poi lascia il lavoro agli altri. Quindi in questo caso c’entra poco… però con l’orso effettivamente era una sua idea. 😀