Homeland – 1×06 The Good Soldier 4

Giunta a metà della sua prima stagione, Homeland continua a mantenersi tra le migliori novità dell’anno. Un’altra oretta di colpi di scena, suspance, grande costruzione drammatica e dei personaggi. Questo episodio, però, raggiunge secondo me livelli davvero incredibili. Vedere per credere!

Ci eravamo lasciati la scorsa settimana con il sospetto che Brody avesse fornito al terrorista imprigionato la lametta con il quale poi egli si è suicidato. Ciò ha scatenato una serie di reazioni a catena, tra cui la rapida fuga (e successiva persecuzione omicida da parte di una non chiara entità criminale) dei misteriosi coniugi che da qualche settimana sono nel mirino delle indagini di Carrie e Saul.

Ora, se è vero che da un lato continuano senza sosta le investigazioni, dall’altro questo episodio riesce egregiamente a collegare le vicende spionistiche con quelle personali dei vari protagonisti.

Innanzitutto, finalmente, scopriamo chiaramente che Brody ha sempre sospettato della relazione tra la moglie e l’amico Mike. Un aggettivo per definire la scena della scazzottata: fantastica! Una reazione da parte di Mike, di per sé normale data la situazione, si trasforma nella prova inconfutabile del tradimento di Jessica quando questa accorre in suo soccorso. Lo spettatore fa fatica a raccapezzarsi di quel che sta succedendo, il montaggio è rapido, le inquadrature brevissime. Gli sguardi e poi la sorpresa: Brody su Mike pronto quasi ad ucciderlo. “Ma come?”, si chiede le spettatore. E poi capisce. Capisce che Brody è sempre stato all’erta, ha sempre aspettato il passo falso di uno dei due traditori (Jessica e Mike) per poter agire. Brody sapeva bene cosa stava succedendo, ma non poteva provarlo. Le reazioni combinate di Mike e Jessica gli hanno fornito la sicurezza definitiva. Una sequenza che varrebbe da sola l’intero episodio, non fosse per i successivi minuti, che raggiungono livelli ancora più alti.

Questo sesto episodio si basa in realtà principalmente sulla suspance suscitata dal test del poligrafo (la macchina della verità, per intenderci). Ogni membro della squadra che conosciamo, più il sergente Brody, deve sottoporsi al test per capire chi, all’interno dell’agenzia, abbia fornito la lametta al terrorista suicida. Un’idea di Carrie, atta naturalmente ad incastrare Brody (da cui continua ad essere ossessionata, convinta com’è che sia collegato ai terroristi di Abu Nazir). Alla fine, questa idea si rivela una trappola non solo per la stessa Carrie e per Saul, ma soprattutto per lo spettatore.

In particolare, la prova della macchina della verità gode di tre momenti fondamentali, tutti punti in cui si attivano degli incredibili colpi di scena che fanno sobbalzare lo spettatore.

1) Il test di Carrie. L’idea è stata della bella agente, per cui è naturale vederla in uno stato di agio e tranquillità. Non fosse per la fatidica domanda sull’uso delle droghe illegali. Mi verrebbe quasi da chiedere chi possa avere avuto la pensata di piazzare in mezzo a domande relativamente “innocenti” quel quesito, dato che, in teoria, nessuno degli altri interrogati l’ha dovuto superare. Forse una trovata del direttore Estes? In ogni caso, al momento questa menzogna da parte di Carrie non ha dato conseguenze particolari, ma stiamo pur certi che nei prossimi episodi ci sarà da preoccuparsi.

2) Il test di Saul. L’amico e compagno di lavoro di Carrie (la riappacificazione tra i due è stata anche troppo svelta, per i miei gusti … e forse questo, insieme al funerale del soldato, è un grande neo dell’episodio) affronta le domande in un momento in cui l’agitazione per la ricerca spasmodica della coppia di possibili terroristi si fa sentire. Lo spettatore però rimane scioccato nel notare che il punto in cui il test traballa è esattamente la domanda dedicata alla lametta fornita al terrorista. “Un caso?”, ci chiediamo. Se non fosse così, ci sarebbe effettivamente da rivalutare completamente il personaggio di Saul, finora apparsoci come totalmente positivo, un buono praticamente impossibile da corrompere. Quando, però, Saul rifà il test, in condizioni di tranquillità (è depresso perché la compagna l’ha lasciato), questo problema non si verifica più. Lo spettatore tira un sospiro di sollievo. Però, chissà …

3) Il test di Brody. Il momento più carico di tensione dell’intero episodio (e non a caso si sviluppa negli ultimi minuti). Dopo una notte di perdizione, Brody si presenta alla CIA stranamente calmo e sereno. E alla domanda sulla lametta risponde negativamente. Il test non da segni particolari. Carrie crede che ci sia un errore e allora ordina all’analista di chiedere a Nick se ha mai tradito la moglie. Naturalmente, Carrie sa benissimo che la risposta giusta non può che essere affermativa … perché la notte precedente, dopo una sbronza, i due l’hanno passata insieme (calma … ci arrivo)!!! Eppure, Nick risponde negativamente, e ancora una volta la macchina non da segni di menzogna. Ma Carrie e noi sappiamo benissimo che di menzogna si tratta. Quello sguardo ambiguo e terrificante di Brody alla telecamera di certo non ci conforta da queste rivelazioni. Una costruzione straordinaria resa perfetta dalla bravura degli attori. Bellissimo.

Ebbene sì. Alla fine quello che non doveva avvenire è avvenuto. Carrie e Brody hanno fatto sesso! Aldilà delle implicazioni che questo avrà sul seguito della trama, in particolare sui rapporti tra i personaggi (Carrie non può svelare a Saul i suoi sospetti sulle menzogne di Brody, mentre lo stesso Brody ha ora anch’egli tradito il proprio coniuge), questo avvenimento mi ha lasciato di sasso in particolare per quanto riguarda il comportamento di Carrie. Possibile che una professionista della sua tacca si sia fatta abbindolare in questo modo, si sia abbandonata ai piaceri dell’alcool, e abbia infine ceduto alla tentazione (peraltro già accennata negli episodi predenti)? Oppure (e in effetti in questo modo verrebbe spiegato il motivo del suo accanimento nei confronti del test del sergente), si tratta anche questa di una mossa, di un piano B architettato per strappare informazioni importanti nel caso le piste principali non diano segni di successo? Se fosse così … bé fatevi due conti su questa Carrie! E poi: possibile che Brody sia arrivato ad un tale livello di preparazione militare da potersi permettere di mentire alla macchina della verità senza che questa se ne accorga? Ogni nuovo episodio questo personaggio (e questa serie) non fa che darci calci nello stomaco: quando sembriamo capirci qualcosa, ecco che arriva una nuova batosta.

Come si fa a non amare un prodotto di questo genere?

Avrete certamente capito che ci troviamo di fronte ad un prodotto di altissima qualità, ben studiato, costruito, recitato. Una serie che ad ogni episodio migliora e, soprattutto, ti avvince sempre di più, tanto da farti attendere con impazienza la visione della prossima puntata, non può che avere il mio plauso.

Homeland è stata recentemente rinnovata per una seconda stagione. E non poteva in effetti accadere altrimenti!

Voto: 9