Person of Interest – 1×08 Foe


Person of Interest - 1x08 FoeNonostante l’ottimo episodio di due settimane fa, l’attesa per una nuova puntata di Person of Interest non si è fatta sentire nemmeno un po’. Non so spiegare cosa c’è che non ha ancora reso per me questa serie davvero appetibile, fatto sta che per l’ennesima volta abbiamo un episodio non male, ma allo stesso tempo non convincente. Messa di nuovo da parte l’attenzione alla trama orizzontale, gli autori provano ad andare avanti con un altro episodio a sé stante.

Anche se, e questo è paradossale, sembra quasi che per continuare a salvare l’interesse verso questo prodotto, rendendo interessante anche una puntata “slegata” dal running plot, ci sia sempre bisogno di qualche piccolo elemento di orizzontalità, anche dove risulti fuori luogo.

Che cosa me ne frega di conoscere un piccolo (ma molto piccolo) tassello del passato di Reese in un episodio come questo? Che cosa aggiunge questo flashback all’economia dell’episodio (e della serie), oltre ad avere un lievissimo collegamento (mal sottolineato, tirato fuori giusto al termine della puntata in modo sommario) con il caso della settimana? Non dico che bisogna fare come Lost, va bene, questo è impossibile: ma almeno un po’ di giudizio su certe scelte! Perché, semplificando, la storia è questa: l’assassino tedesco è un uomo che non esiste, un uomo che ha dovuto rinunciare alla sua vera identità, e quindi al suo nome, per poter compiere un lavoro pericoloso, esattamente come Reese (sempre che il suo vero nome, e questa è l’unica sorpresa della puntata, sia questo). Bene, e allora? Qualcosa di più originale non si poteva proprio tirar fuori?

Person of Interest - 1x08 FoeUn’altra convinzione che sembra incoraggiare gli autori sembra la presenza nel cast di comprimari di tutto rispetto. Partendo dal presupposto che finora questa serie sta in vita grazie soprattutto alla bravura di due ottimi interpreti (Caviezel ed Emerson), e che se non ci fossero loro non so veramente come andrebbe a finire (sfruttare un po’ di più Fusco e Carter, magari?), la mossa della guest star “famosa” in questo contesto è tutt’altro che scontata per un successo assicurato. Lo abbiamo visto nella puntata dove appare Michael Cerveris (September di Fringe), che appunto è stata una delle peggiori, e lo vediamo in questa, dove incredibilmente si è riusciti a sfruttare male un attore di tutto rispetto come Alan Dale (il fu Charles Widmore di Lost).

Perché se è vero che di certo questo episodio non toglie nulla alla bravura dell’attore, è anche vero che nulla vi aggiunge. Dale (insieme a Caviezel, con un Emerson sempre più in sordina) salva l’episodio, ma non lo rende intrigante. Tutt’al più lo rende incongruente in certi punti: come è possibile che un assassino che fino a qualche momento prima è stato quasi definito il re dei killer professionisti, improvvisamente decida di eliminare la sua seconda vittima con un ago avvelenato pericoloso ma non letale, dato che poi Reese riesce a salvarla senza troppa difficoltà? (E meno male che il veleno doveva fare effetto subito!).

Va bene, ok. Bella la trama mystery dell’episodio, con questo assassino che vuole vendicarsi e poi in un susseguirsi di colpi di scena scopre prima che la moglie creduta morta (in un incidente stradale, non mi dire!) vive ancora e che ad attenderlo al capezzale c’è anche una figlia misconosciuta. Bella se è la prima volta che uno si approccia ad una serie televisiva (o ad un qualsiasi prodotto audiovisivo), cioè niente di nuovo. Tutto scontato, tutto già visto, tutto molto noioso.

Person of Interest - 1x08 FoeCi tengo a ribadire che una serie, per essere bella, non deve per forza avere una trama orizzontale ben definita. Del resto, le prime serie televisive non erano forse prive di running plot? Eppure erano comunque piacevoli, e lo spettatore non vedeva l’ora che arrivasse la puntata successiva. Cosa che a me personalmente non accade con questo prodotto. Avrei a questo punto persino dei dubbi a credere che sia una creazione di due nomi come Nolan e Abrams. Anche se, diciamocela tutta, Nolan è alla sua prima esperienza in tv, mentre ad Abrams non è sempre andata di lusso (vedi Six Degrees, What About Brian e il pessimo Undercovers). Quindi, è più che altro una questione di fama dei nomi.

Non lo so. A questo punto mi rimetto al giudizio altrui. Io sinceramente sto rimanendo sempre più deluso da questa serie, che era stata annunciata, appunto, come uno dei successi sicuri dell’anno. La mia delusione è doppia se penso che il pilot, pieno di tematiche e spunti interessanti, mi aveva lasciato piacevolmente colpito.

La serie invece si è mostrata tutt’altro che “of interest“.

C’è chi mal sopporterà l’ennesima pausa prima della prossima puntata. Io non sono tra questi.

Voto: 5

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Informazioni su alessala

Scrivo, leggo, faccio film e video. Suono quando capita, ma solo per me stesso e per la gioia del muro. Scrivo recensioni. Scrivo i cavoli miei in un blog. Ogni tanto lavoricchio. Sogno in grande ma resto piccolo.

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