“You can’t be half a gangster anymore” – Jimmy
Era questo l’avvertimento che Jimmy aveva fatto a Nucky già nel pilot della serie, e il tesoriere di Atlantic City sembra aver colto quel suggerimento: non è più l’uomo dietro le quinte, il manipolatore, il burattinaio della prima stagione. Ora è lui che scende in campo, che agisce, che si sporca le mani – come in questo choccante finale di stagione.
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Devo ammettere che mi manca un po’ quella maggiore attenzione all’aspetto politico che aveva caratterizzato la stagione scorsa, in cui Nucky era il crocevia indiscusso della ragnatela di corruzione di Atlantic City. Tuttavia, l’ascesa e la discesa di Jimmy – vero protagonista quest’anno – mostrataci in questa stagione ha offerto senza dubbio numerosi spunti interessanti ed intrecci avvincenti.
Ma iniziamo l’analisi dall’inattesa, choccante, conclusione.
“I died in the trench, years back. I thought you knew that.”
Non me l’aspettavo. Sebbene I segnali c’erano tutti. L’episodio ha infatti visto Jimmy chiudere gli ultimi affari, assicurare un’eredità cospicua al figlio, insegnargli un posto dove nascondersi dall’egoista madre-nonna (speriamo non anche amante), salutare Richard ed andare ad affrontare il suo destino, nonostante l’avvertimento dell’amico “Nucky non ti perdonerà”.
L’atto di Nucky può essere sembrato eccessivo, ma così non è: gli sceneggiatori hanno avuto il coraggio di mostrarci la naturale conseguenza dell’attentato ai suoi danni di qualche episodio fa, culmine di un’intera stagione di attacchi per togliergli il potere. Nucky doveva scegliere se fidarsi del sangue o dell’acqua, e ha scelto il primo – sicuramente più manipolabile (mi riferisco ad Eli ovviamente).
Jimmy, dal canto suo, ha terminato quel percorso discendente iniziato con l’incesto, passato per la guerra in trincea, e giunto alla morte della moglie e del padre. Un mondo, per lui, che non sembrava più reale – come se fosse, in realtà, già morto anni prima in guerra. Chissà che ne sarà del figlio, ora. E della madre. Terence Winter ha confermato (ve lo dico che tanto non è uno spoiler) che ci saranno entrambi nella prossima stagione. E che soprattutto ci sarà il buon Richard Harrow, rivelazione di quest’anno, che sarà abbastanza incazzato e potrebbe portare qualche grattacapo a Nucky. Del resto, l’intera stagione ha ruotato intorno al tema del peccato, della sua espiazione, del pentimento, del perdono e della vendetta. Da Nucky a Jimmy, da Margaret a Nelson.
Ora era il turno di Darmody per pagare i propri errori, e il ragazzo l’aveva già capito – presentandosi all’incontro con Nucky praticamente già morto (oltre che disarmato).
E le parole che proferisce sembrano quasi uscire dalla bocca di uno sceneggiatore:
“Questo è l’unico modo in cui poteva finire, non trovi?”
Nonostante ciò, Jimmy ha voluto prima confessarsi col suo ex mentore e poi persino aiutarlo per il processo, facendo fuori un testimone chiave: la scena è a dir poco magistrale, frutto di uno splendido montaggio che fonde il matrimonio di Margaret e Nucky, il procuratore federale che si prepara il discorso e l’incursione ed uccisione di Jimmy e Richard ai danni del testimone. Applausi.
Altra scena di gran classe è il dialogo tra Margaret e Nucky, quando quest’ultimo si apre nei confronti della compagna. E se la prima parte circa i propri sentimenti nei suoi confronti è vera, di certo Margaret non si è bevuta le stronzate dette successivamente circa i nuovi intenti, la second chance ecc. Fantastico il pentolino che fischia sotto, quasi a voler zittire le bugie di Nucky.
Per quanto concerne Margaret – personaggio che adoravo – in questa stagione è scaduta nel bigottismo religioso; tuttavia, la sua posizione è giustificabile dagli eventi che sta passando, nonché dalla sua educazione (siamo pur sempre negli anni 20). La donna, in ogni caso, è consapevole che non riuscirà mai a cambiare Nucky e l’unica soluzione (sempre nell’ottica bigotta) sembra quella di peccare, sì, ma pagare anche i debiti al Signore. E quindi le sembra cosa buona e giusta donare le proprietà terriere di Nucky alla chiesa, per mettersi l’anima in pace. E chissà come la prenderà il nuovo-Nucky, quando lo verrà a sapere.
Un cambiamento importante, dunque, portato a termine dal protagonista in un cammino che più volte si è incrociato con quello della fede, ma anche – e soprattutto – con quello della morte.
Ma Nucky ne è uscito ancora più forte e cinico di prima: “I’m not looking for forgiveness”.
Il battesimo di questa svolta è bagnato col sangue di Jimmy, e ci darà – l’anno prossimo – un Boardwalk Empire totalmente diverso. Dopo questa importante dipartita, infatti, immagino sarà dato più spazio ai vari Luciano (personaggio che adoro), Al Capone, Richard e – speriamo – il buon Van Alden che quest’anno si è mosso un po’ sui margini del quadro, chiuso da situazioni famigliari difficili e costretto poi alla fuga. Una fuga, speriamo, anche dai paletti suddetti che l’hanno trattenuto, e senza i quali potrà esprimersi al meglio (rivoglio il Van Halden della prima stagione).
Una maggiore attenzione sarà necessaria ai personaggi femminili, così ben ritratti l’anno scorso, ma che quest’anno non hanno certo brillato (ma devo ammettere che Angela mi mancherà quasi quanto Jimmy).
Episodio bello, che sconvolge tanto lo spettatore quanto la trama, che nella sua ricchezza di azione si contrappone a quello dell’anno scorso, più mite, più “di classe” ed incentrato sul vecchio Nucky manipolatore della politica. Ma Nucky, ora, non è più l’uomo dietro le quinte.
Voto Episodio: 9
Voto stagione: 8,5
Note
Meritano menzione il maggiordomo di Nucky col suo “Someone drank it” riferito alla bottiglia di whiskey finita ed Eli con “C’era un personaggio che si chiamava Eli?” in riferimento alla citazione di Nucky, che riescono a portare un sorriso in un episodio così drammatico.
Perdonate il ritardo, ma il mio “hobby” universitario quest’ultima settimana ha prevalso sul “lavoro” da recensore 🙂
Nessun commento alla serie forse più bella dell’anno?
Magari Game of thrones è stata più bella ma che finale bello è stato?
Quasi ho pianto per Jimmy, finisce un epoca ne inizierà un altra, speriamo ci piaccia.
Chepeau! Gran recensione!