Questo episodio è la conferma di quanto detto nell’ultima recensione: con la scorsa puntata la stagione ha decisamente cambiato faccia. Il penultimo episodio resta tuttavia il migliore e questo giudizio viene prevalentemente dal fatto che in “Chuck vs. the Curse” se ne sono viste di tutti i colori: non mi riferisco alla trama, ma ad alcuni elementi e scene che presentano particolari ai limiti dell’assurdo.
Tutto l’episodio si basa su uno scambio d’identità: Ellie e Devon prenotano una cena romantica attraverso il servizio OpenTable a nome di Chuck (dato che a lui piace ricevere punti per l’utilizzo di tale servizio), ma tale prenotazione viene intercettata dall’ala “cospiratrice” della CIA, di cui faceva parte anche Decker, con a capo in questo episodio Robyn Cunnings (Rebecca Romijn). Questo porta Robyn a scambiare Devon e Ellie per Chuck e Sarah: a nulla vale il tentativo del generale Beckman di trarli in salvo, e i due vengono rapiti dai cospiratori (i quali tuttavia fingono di dichiararsi loro alleati), che cercano di recuperare il virus. Ovviamente Chuck si lancia nel loro salvataggio, seguito poi da Sarah e Casey, e alla fine tutto si conclude nel migliore dei modi, o quasi: tutti sono in salvo, Casey riconquista la libertà, ma il virus viene rilasciato nella rete, con il conseguente inizio della distruzione di Internet.
L’episodio si distingue innanzitutto per le azioni di Ellie e Devon: era da tanto che non li vedevamo vestire i panni della coppia romantica e rivedere così Ellie è un piacere per gli occhi. L’eleganza è sicuramente innegabile, ma ho l’impressione che gli autori stiano ricorrendo a mezzi un po’ troppo squallidi per riottenere qualche ascolto (vedi la scena pixellata di nudo dello scorso episodio con Sarah e l’esclamazione di Ellie in questo episodio in cui confida a Devon di non indossare le mutandine sotto al vestito). Inoltre la scomparsa del padre ha evidentemente reso più forte la ragazza: Devon la definisce “sexy”, io mi limito a definirla coraggiosa, ma la scena in cui lei stende uno dei rapitori con una bottiglia di vino fa sicuramente impressione visto come siamo abituati a vederla. Anche Devon si dà da fare in quel senso, ma la sua figura, per come ci è stata presentata finora, è sicuramente più incline rispetto a quella della moglie ad affrontare certe situazioni. E anche lui, come Ellie regala un bello spettacolo per gli occhi – questa volta delle spettatrici – nel corso dell’episodio, trascorrendone buona parte senza camicia.
Una seconda cosa che mi è piaciuta è stato, finalmente, vedere un litigio tra Chuck e Sarah. Il fatto che Chuck se ne sia andato in aiuto di Ellie e Devon senza avvertirla, ha fatto giustamente infuriare Sarah, e i suoi atteggiamenti nei confronti di Chuck dopo aver sbaragliato i rapitori fanno sicuramente intuire la quantità di rabbia nel suo cuore. E’ qualcosa che si è visto poco finora: hanno infatti fin qui dominato tutti gli altri sentimenti che si possono provare in un rapporto di coppia, ma la rabbia è sempre stata un po’ messa da parte. Tuttavia, la nota positiva che possiamo vedere in questa novità è spazzata via dal perdono avvenuto in maniera un po’ troppo frettolosa: un po’ di occhioni dolci e Chuck viene perdonato come se nulla fosse (poco credibile la minaccia di morte fattagli da Sarah nel caso dovesse ripetersi una cosa del genere).
Come spesso accade, poi, l’episodio mostra uno dei divertenti siparietti ideati dagli autori: si scopre che Morgan e Chuck possiedono ognuno una scatola di pantaloni che contiene oggetti preziosi per i due. Chuck chiede all’amico di recuperare i suoi nel caso non dovesse tornare: cosi Morgan e Alex intraprendono una sorta di missione per passare dall’appartamento di Casey a quello di Chuck senza farsi vedere dalla guardie in cortile. La “missione” poi si rivela inutile, ma le parti divertenti stanno nel continuare a sentire i due parlare di “pants”, che in realtà rappresentano l’acronimo di “Private Artifacts Not To Share”, e nelle situazioni comiche di imbarazzo che si creano dati i precedenti della coppia.
Come detto all’inizio, tuttavia, nonostante la buona realizzazione dell’episodio nel complesso, sono presenti dei dettagli che hanno veramente dell’incredibile. Il virus Omen, che è in grado di cancellare zettabyte di dati appena messo sulla rete, è decisamente irrealistico, ma questo può anche starci, data comunque l’impronta che ha la serie (basti pensare all’Intersect). Non si possono tuttavia non notare altri dettagli assurdi: quando Ellie e Devon salgono in macchina, si vede chiaramente che le sicure vengono abbassate per imprigionarli, ma ad un certo punto loro aprono le portiere ed escono buttandosi fuori come se nulla fosse; oppure quando il virus viene diffuso e gli schermi nelle piazze iniziano a presentare disturbi, sembra che nessuno si renda conto della cosa e tutti continuino tranquillamente a fare ciò che stavano facendo; e ancora, come possono delle celle di massima sicurezza di una prigione essere accessibili dalla rete Internet? Proprio su questo particolare si basa il finale dell’episodio (che probabilmente rappresenterà anche l’apertura del prossimo), con una cella che si apre a causa del virus.
Nel complesso abbiamo quindi un buon episodio, sicuramente migliore dei primi quattro, che come trama e spunti di innovazione è ai livelli del precedente, ma a causa dei dettagli di cui abbiamo parlato non è possibile dare ai due lo stesso giudizio. Siamo sulla buona strada direi, ma visto il successo di “Chuck Versus the Hack-Off” si poteva fare meglio.
Voto: 8
