Dexter – 6×10 Ricochet Rabbit 7


Dexter - 6x10 Ricochet RabbitDopo un episodio come quello di settimana scorsa, sarebbe stato molto difficile metterne in scena uno peggiore; fortunatamente questa puntata smuove un po’ le acque in vista dell’undicesimo episodio che, come da tradizione, dovrebbe rivelarsi uno dei migliori della stagione. Eppure non tutto fila come dovrebbe. 

Le vicende di Travis e di Dexter, messe più volte in parallelo grazie al denominatore comune “Dark Passenger”, subiscono un’accelerata da un punto di vista di analisi psicologica, anche se purtroppo non con i medesimi risultati.

Dexter - 6x10 Ricochet RabbitPartiamo dal villain della stagione: la scoperta non esattamente imprevedibile della settimana scorsa apre ad introspezioni ben più interessanti, come ad esempio la svolta di Travis in questa puntata. Aver visto Gellar morto lo porta immediatamente a confrontarsi con il fantasma del professore che ormai – proprio perché rappresenta una parte di lui – non può che confermare la verità, conducendo Travis alla presa di coscienza: è stato il discepolo ad uccidere quello che riteneva il suo maestro, proprio perché vedeva in lui il suo indistruttibile mentore, colui che sarebbe stato in grado di impartirgli qualunque ordine a cui sottostare ciecamente. Certo, nelle precedenti puntate abbiamo visto come Travis abbia cercato di lottare contro questa sua altra parte, il che non poi è così atipico per chi ha dentro di sé due identità così differenti. Ciò che accade ora, con “la verità svelata”, è la consapevolezza di essere da solo: da qui la necessità di essere “uno” e completo, che se per Travis vuol dire prendere il potere in mano (“I’m in control now”), per l’analisi del suo disturbo vuol dire andare a fondere le sue due personalità creandone una sola.
Non più sdoppiamenti, dunque, non più azioni viste come frutto di qualcun altro, ma solo lui, che da alunno diventa insegnante alla ricerca di discepoli: la necessità non è solo di aiuto fisico, ma soprattutto di conferma della sua nuova posizione dominante. Non a caso, proprio per questo motivo, va a scegliere chi nei filmati non si limita ad apprezzare il suo lavoro, ma manifesta la volontà di sottomettersi senza riserve alle decisioni di Gellar.

Il percorso di Dexter non è altrettanto ben costruito, anche se i presupposti mi avevano portato a pensare il contrario. L’incontro con Sam – a dispetto di quanto da lui stesso dichiarato in questa puntata – ha avuto su di lui una grandissima influenza, che l’ha portato a spaziare dai dubbi su ciò che egli è (solo buio? O forse anche luce?) a piccole deviazioni (che potremmo chiamare “ricadute”) come quella del ritorno di Brian – in una puntata che, per quanto sia stata resa in modo discutibile, ha avuto dalla sua alcune intenzioni di base tutt’altro che scontate. Eppure, se questo vacillare tra certezze e dubbi ha un senso in un percorso più ampio, ciò a cui assistiamo in questa puntata ha dello sconcertante: Dex agisce e reagisce in modo contraddittorio, dando da pensare che la confusione non sia tanto nella sua testa, quanto in quella degli autori.

Anche se tutti noi lo vorremmo serial killer freddo e spietato (ah, prima stagione! come ci manchi!), con sguardo un po’ più critico bisogna ammettere che i dubbi che Dex ha cominciato a porsi negli ultimi tempi sono più che legittimi, se consideriamo che quello davanti a noi è un essere umano e non una macchina; quindi accetto di buon grado il suo scontro con Harry e il suo insinuare sempre lo stesso interrogativo su cosa sarebbe stato lui senza il codice. Se fino ad ora aver messo in dubbio “le regole” significava solo voler agire al di fuori di queste, adesso assume un’altra valenza, diventando un “magari, senza codice, non sarei diventato un assassino di professione e qualcuno avrebbe potuto aiutarmi”. In questo senso trovano spazio alcune sue riflessioni come “I guess we’ll never know”, riferito al suo ineluttabile destino da serial killer con o senza Harry, e le sue constatazioni sul gioco di Louis (“Who would choose to be a serial killer?” su tutte).

Dexter - 6x10 Ricochet RabbitMa allora perché quando uccide un innocente (secondo il codice lo è, visto che non ha prove contro di lui), lungi dall’andare in crisi come era successo altre volte, sembra semplicemente arrabbiato per non aver preso Travis? Se il dubbio gli sta smuovendo qualcosa dentro, come si inquadra questa reazione? E come dobbiamo classificare la sua granitica volontà di vendicarsi da solo del Doomsday Killer se dopo un nanosecondo si trasforma in un “ok, chiamo la polizia”? Seriamente, la scena finale ha davvero qualcosa che non funziona: prima lo scontro con Harry, poi un cambio di idea tanto repentino quanto WTF; per non parlare dello scatto d’ira che lo porta a prendere a calci un sacco da cui, come per magia, escono le confezioni vuote dei prodotti usati da Travis. Ecco, questa intera scena ci fa capire il disimpegno random che ogni tanto colpisce gli autori: e non si spiega, perché sono gli stessi che poi scrivono un personaggio come Travis, che risulta perfettamente in linea con se stesso e – almeno fino ad ora – assolutamente in character.

Cosa succede, amici? La noia? La sindrome da F4 di Boris? Sdoppiamento di personalità in vista pure per voi?

Dexter - 6x10 Ricochet RabbitIl lavoro sul personaggio di Debra è per ora solo accennato, anche se già se ne possono intravedere le caratteristiche a lungo termine. Diciamo che l’idea non sembra essere delle più originali: la ragazza sta lottando con qualche ricordo rimosso che sta lentamente emergendo – come l’attacco di panico in chiesa fa supporre – e che probabilmente porterà alla scoperta di qualcosa su suo fratello, come la seduta dalla sua terapeuta fa pensare (la frase “mi nascondevo in camera sua e lui non sapeva nemmeno che ero lì” apre a scenari potenzialmente devastanti: cosa avrà visto di così grave da costringerla a rimuovere l’accaduto?). E ok, il tutto potrà avere anche un impatto emotivo incredibile sulle nostre coscienze, ma come dicevo poco sopra tutta la vicenda manca di originalità: i ricordi rimossi sono all’ordine del giorno in qualunque serie/film/altro che tratti il tema ma li conosci bene i tuoi parenti? e credo che, in onore di un buon personaggio come quello di Debra, si sarebbe potuto fare molto di più e metterla nella condizione di scoprire da sola, grazie alle sue abilità, qualcosa sul fratello. Me ne rendo conto, sto mettendo il carro davanti ai buoi, ma questo è ciò che la puntata sembra suggerire e, visto che l’effetto sorpresa non sembra una caratteristica dominante di quest’annata, temo che le cose stiano prendendo proprio questa piega (oppure, e sarebbe persino peggio, Deb che si infatua del fratello, visto come unico in grado di salvarla sempre: grazie, no).

Sugli altri personaggi c’è davvero poco da dire. Quinn è ormai la parodia di se stesso e la sua parabola discendente mi fa davvero solo una gran tristezza; Laguerta compare giusto il tempo per ricordarci quanto è bella la nostra vita senza di lei; Batista – lasciato solo dal suo Sancho Panza ubriaco – si ritrova ad essere messo KO da Travis, che per di più lo usa come “segno del destino” per capire il luogo dove si svolgerà il Tableau dell’Assenzio: qualcos’altro che renda Angel ancor più burattino, no?

Una puntata sicuramente migliore della precedente – anche l’uccisione di Holly è stata piuttosto ben fatta – dove i paralleli tra i personaggi sono ben pensati e stanno a simboleggiare delle ottime intenzioni: purtroppo la resa non è sempre all’altezza e procede con scarsa stabilità, buttando dentro elementi a caso senza preoccuparsi troppo delle conseguenze. E spiace, perché si potrebbe fare molto meglio di così.

Voto: 6 1/2

Note:
– per prepararci al prossimo Tableau, ecco qui il riferimento all’Assenzio nell’Apocalisse: chissà cosa succederà al Miami Metro Police Department: “Poi suonò il terzo angelo, e cadde dal cielo una grande stella, ardente come una torcia; e cadde sulla terza parte dei fiumi e sulle fonti delle acque. Il nome della stella è Assenzio; e la terza parte delle acque divenne assenzio; e molti uomini morirono a cagione di quelle acque, perché eran divenute amare”.
arrivo sicuramente in ritardo, ma ho scoperto da pochissimo che Travis è interpretato da Colin Hanks, figlio del leggendario Tom: come si fa ora a guardarlo con gli stessi occhi?!

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Informazioni su Federica Barbera

La sua passione per le serie tv inizia quando, non ancora compiuti i 7 anni, guarda Twin Peaks e comincia a porsi le prime domande esistenziali: riuscirò mai a non avere paura di Bob, a non sentire più i brividi quando vedo il nanetto, a disinnamorarmi di Dale Cooper? A distanza di vent’anni, le risposte sono ancora No, No e No. Inizia a scrivere di serie tv quando si ritrova a commentare puntate di Lost tra un capitolo e l’altro della tesi e capisce che ormai è troppo tardi per rinsavire quando il duo Lindelof-Cuse vince a mani basse contro la squadra capitanata da Giuseppe Verdi e Luchino Visconti. Ama le serie complicate, i lunghi silenzi e tutto ciò che è capace di tirarle un metaforico pugno in pancia, ma prova un’insana attrazione per le serie trash, senza le quali non riesce più a vivere. La chiamano “recensora seriale” perché sì, è un nome fighissimo e l’ha inventato lei, ma anche “la giustificatrice pazza”, perché gli articoli devono presentarsi sempre bene e guai a voi se allineate tutto su un lato - come questo form costringe a fare. Si dice che non abbia più una vita sociale, ma il suo migliore amico Dexter Morgan, il suo amante Don Draper e i suoi colleghi di lavoro Walter White e Jesse Pinkman smentiscono categoricamente queste affermazioni.


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7 commenti su “Dexter – 6×10 Ricochet Rabbit

  • Joy Black

    “Deb che si infatua del fratello, visto come unico in grado di salvarla sempre: grazie, no”

    Sarebbe una cattiveria enorme da parte degli sceneggiatori, considerando che i due attori hanno da poco divorziato.

     
  • Giulia

    D’accordissimo sull’appiattimento di Debra e delle sue abilità investigative… per evitare uno sviluppo prevedibile (ma che qualsiasi sceneggiatore in gamba avrebbe potuto rendere appassionante) ne inventano uno altrettanto prevedibile e facilone? Non so Dexter, ma questa stagione ha reso ME più religiosa: che Dio o chi per lui faccia il miracolo e salvi la serie

     
  • Ambrosia

    “Anche se tutti noi lo vorremmo serial killer freddo e spietato (ah, prima stagione! come ci manchi!)” lo puoi dire forte…… inoltre nn mi spiego come lui giustifichi le sue lunghissime sparizioni con la sorella e con la babysitter……non è mai a casa…..ed è un padre! mah

     
  • xfaith84 L'autore dell'articolo

    sì, in effetti il suo costante “c’hocccosedaffare” non è molto credibile…. e che potrà mai avere uno che agli occhi di tutti è un banale papà ematologo?! un torneo di briscola chiamata ventennale? la partita di risiko più lunga del mondo?! XD

     
  • Ambrosia

    ed abita di fianco a Batista adesso…….. ma nessuno sente o vede nulla, mai…nemmeno quando Jamie passa notti intere a vegliare il bambino….cioè, io capisco che se dovessere preoccuparsi di questo aspetto il telefilm non andrebbe avanti, ma sarebbe carino vedere come può questa persona destreggiarsi negli aspetti di una vita normale!
    ultima cosa: Quinn mi fa una pena immensa, spero che smettano di rappresentarlo così decaduto!!!

     
    • xfaith84 L'autore dell'articolo

      l’involuzione di quinn è allucinante, se pensiamo che in precedenza era arrivato ad essere una seria minaccia per dexter, ora sembra un deficiente fatto e finito, tutt’altro personaggio.