Homeland – 1×10/11 Representative Brody & The Vest 8


Homeland - 1x10/11 Representative Brody & The VestLa situazione è delicata. Ci troviamo a metà via tra episodi passati che ci hanno sconvolto e fatto penare nell’attesa dei successivi, e la conclusione di questa prima stagione. Siamo immersi negli eventi esattamente come lo sono Carrie, Soul e Brody. E siamo talmente carichi di adrenalina e pronti a vedere come andrà a finire, che nel frattempo non possiamo che trastullarci, riflettendo su quanto abbiamo avuto davanti agli occhi in queste settimane…

Episodio 10: Rapresentative Brody

Rispetto all’episodio precedente, in cui si svelava un tassello molto importante del passato di Brody, l’episodio che l’ha condotto definitivamente tra le braccia di Abu Nazir e della sua causa contro gli Stati Uniti, questa puntata perde, almeno nella prima parte un po’ carica, concentrandosi sulla descrizione dei rapporti tra i vari personaggi. Questo soprattutto per quanto riguarda Brody, il quale vede avverarsi la “profezia” di Nazir: il vicepresidente degli Stati Uniti in persona si reca a casa sua per chiedergli di candidarsi al Congresso.

Ed è qui che ho storto un po’ il naso: Brody non ha infatti un minimo di ripensamenti, nemmeno un momento di riflessione, decide immediatamente che sarà un politico, con tutte le conseguenza del caso, sia nell’ambito famigliare (il separarsi ancora dai figli e dalla moglie), che in quella personale (la definitiva dichiarazione d’intenti di stare dalla parte di Nazir). Sono rimasto un po’ perplesso perché dopo aver visto per dieci puntate un Brody ambiguo, ma comunque sempre sorretto da una buona dose di dubbio personale, all’improvviso egli diventa sicurissimo e pronto a compiere la misteriosa missione che gli è stata affidata. A che scopo quindi interpellare tutte le persone care (incluso l’amico Mike) se la strada è già stata scelta?

Homeland - 1x10/11 Representative Brody & The VestDall’altro lato, invece, vediamo Carrie e Saul, sempre più uniti e determinati nella caccia a Walker. L’interrogatorio al diplomatico iracheno, però, ha più lo scopo di mostrare ancora una volta un lato oscuro dell’America di oggi: in un paese in cui è difficile fidarsi anche del proprio vicino di casa, i servizi segreti, e nel caso specifico la Cia, non possono che cedere a mezzi di persuasione molto pericolosi per i principi stessi su qui la democrazia statunitense si fonda. L’invasione della privacy e le minacce agli innocenti sono sistemi che, seppur funzionanti, non possono che avvicinare sempre di più la nazione al proprio nemico. Lo abbiamo visto anche nel nono episodio, quando lo stesso vicepresidente accusa i terroristi di aver falsificato le immagini dei bambini morti nell’attacco. Uno scandalo, ma solo per chi conosce la verità. E in questo caso, non sono poi molti.

Ma è la guerra. E, come nell’ultima, esplosiva (mai aggettivo fu più appropriato!) sequenza finale, ne vediamo le folli regole. Sacrificarne pochi per salvarne milioni. Il fine giustifica i mezzi. Possiamo tirare in ballo tutti i proverbi che vogliamo. Resta il fatto che l’America che Homeland rappresenta è una nazione fortemente schizofrenica e deviata, in bilico tra il desiderio di pace e l’ossessione per una democrazia assoluta che diventa oligarchia, per non dire tirannide. E la cosa più terribile, è che questa America esiste davvero…

Voto episodio: 8

Episodio 11: The Vest

Homeland - 1x10/11 Representative Brody & The VestPer descrivere questo episodio basterebbero un nome e un cognome: Claire Danes. Per me avrebbero potuto semplicemente piazzare una cinepresa davanti a lei e poi andare a prendersi un caffè: avrebbero ottenuto comunque un girato da capogiro. Perché alla fine diciamoci la verità: Homeland senza questa straordinaria attrice non sarebbe quello che è. E penso che anche i più scettici l’abbiano capito con questo episodio.

La puntata è infatti interamente incentrata sulla bella e intelligentissima agente della Cia, che, dopo essere scampata all’attentato dell’episodio precedente, comincia a soffrire di uno stress post-traumatico aggravato dalla sua condizione di bipolarismo. Le stanno vicina i familiari, ma soprattutto Saul, che ad un certo punto si rende conto di quanto in realtà per lei non ci sia mai stato veramente, tanto da non aver mai compreso i problemi della sua collega amica, o meglio, cosa ancora peggiore, di aver sospettato ma poi lasciato perdere. Un po’ per questo, e un po’ perché fiducioso nella capacità dell’amica, Saul non demorde, continua ad indagare sugli indizi accumulati da Carrie. Che, alla fine, si riveleranno preziosi.

Homeland - 1x10/11 Representative Brody & The VestQui gli autori (e la Danes) si sbizzarriscono nella descrizione di una persona sicuramente acutissima ed incredibilmente sensibile, e che in quanto tale non può vivere un equilibrio mentale stabile. Claire non è una pazza: i suoi ragionamenti sono sensati, brillanti, forse più lucidi di quando non affronta delle crisi. Semplicemente, non riesce a metterli insieme in modo sensato, perché incapace di gestire un carico emotivo pesantissimo, aggravato anche da un lavoro di certo rischioso e pieno di pressioni. Il suo problema sono le sensazioni che prova, che non riesce a gestire e che possono esplodere. E’ una persona le cui doti straordinarie si livellano in funzione di un disturbo molto delicato. Insomma, Carrie è uno stramaledetto genio. E come tutti i geni soffre terribilmente.

Mi chiedo pertanto come mai Carrie abbia scelto di fare l’agente della Cia pur sapendo di soffrire di questi bruttissimi problemi…

Homeland - 1x10/11 Representative Brody & The VestIl resto della puntata, invece, è costruito in modo da creare aspettative e suspance per il prossimo episodio: le mosse di Brody, il suo discorrere in modo alquanto ambiguo coi famigliari, i sospetti della figlia, non sono altro che tasselli per condurci alla prossima, ultima puntata, che non potrà che rivelarsi carica di pathos.

Lo dimostra l’ennesimo, egregio colpo di scena finale, con una Claire Danes superba, ormai incapace di comunicare con gli altri, mentre un uomo divenuto più macchina che persona si prepara a sacrificare la propria vita per una causa che crede sua, quando in realtà appartiene ad un fanatico terrorista.

Attendiamo il season finale della prossima settimana.

Nel frattempo, applaudiamo, piangiamo, stupiamoci sempre di  più. Perché Homeland è questo: un insieme di incredibili sensazioni cucinate a fuoco lento per esplodere d’un colpo e lasciarci senza parole.

Una delle migliori serie televisive della stagione, per non dire degli ultimi anni.

Voto episodio: 9

 

Informazioni su alessala

Scrivo, leggo, faccio film e video. Suono quando capita, ma solo per me stesso e per la gioia del muro. Scrivo recensioni. Scrivo i cavoli miei in un blog. Ogni tanto lavoricchio. Sogno in grande ma resto piccolo.


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8 commenti su “Homeland – 1×10/11 Representative Brody & The Vest

  • faberfaber

    “A che scopo quindi interpellare tutte le persone care (incluso l’amico Mike) se la strada è già stata scelta?”

    volevo dire, in merito, che non interpella mike per farsi dare un’opinione, ma per ottenere la leva necessaria a convincere la moglie.

     
  • alessala L'autore dell'articolo

    si appunto, alla fine lo interpella per una cosa che ha già deciso, quindi non per chiedergli un parere….mi è sembrata una parte un po’ “sbrigativa”, come è stato sbrigativo il sostegno dei famigliari (a parte la figlia, ma la figlia è più tosta!)

     
  • Marco

    A me non ha convinto tanto il comportamento del capo della CIA.
    Passa tutto l’episodio a dire che hanno bisogno di Carrie al lavoro, lamentandosi pure del fatto che dopo essere stata vittima di un esplosione il giorno prima, ancora si trovava in ospedale, e poi decide di smatellare tutto il suo lavoro senza nemmeno starla a sentire 5 minuti? ok che lei era abbastanza fuori, però almeno concedile il dubbio, visto quanto consideravi importante il suo aiuto…

     
  • alessala L'autore dell'articolo

    Secondo me Estez è un gran bastardo fifone. Ovvero: quando sono nei guai, dato che serve Carrie implora quasi perché ritorni, quando si tratta di accusarla per qualcosa passa in prima linea. E’ un po’ il classico burocrate che pensa solo a far carriera. Anche perché ti ricordo che il vicepresidente gli aveva detto di licenziare qualcuno: appena saputo di Carrie, si è buttato su di lei senza pensarci due volte.

     
  • alessala L'autore dell'articolo

    Potrebbe in effetti essere una teoria…ma sarebbe anche abbastanza scontato…potrebbe essere il ragazzo, come si chiama…Galvez? Sembra tanto timido e imbranato….però non so….sicuramente ci piazzeranno un bel colpo di scena, come quando hanno scoperto che Walker era vivo!

     
  • Woody87

    Finale mica male eh. La moglie di Brody continua a non convincermi del tutto (ma non so realmente cosa pensare. So solo che la vedo molto meno superficiale di quanto stiano mostrando come personaggio). Serie che sta lasciando aperti i più svariati scenari.

    E allora, dove si andrà? Brody, con quella telefonata a Estes, non si sarà un tantino compromesso? Voglio dire, passi che il nostro capo integerrimamente colluso coi poteri forti ce l’ha sempre con Carrie, però questa un paio di cosucce sul conto di Brody potrebbe comunicarle al mondo. In particolare, l’affaire amoroso della moglie prima del suo ritorno, ma pure altra roba. Carrie lo farebbe certo per salvare il paese, ma potrebbe farlo.

    Da questa situazione comunque sarà Saul a doversi esporre o a dover fare l’azzeccagarbugli per sbrogliarla. Saul meno defilato che in altre puntate –> Saul decisivo.

    La Danes è proprio superlativa. Ha avuto dei momenti ‘A beautiful mind’. Riesce a incarnare alla grande un personaggio pluridimensionale e certo tosto da impersonare.

    Occhio anche alla figlia di Brody; ci hanno piazzato due indizi niente male per dire che avrà un qualche ruolo decisivo (e sarebbe ora: trovavo un po’ snervante la loro vita famigliare).

     
  • alessala L'autore dell'articolo

    Secondo me succederà qualcosa (anche un pentimento, ma non credo) che costringerò Brody a non agire, in modo da lasciare aperte le strade per proseguire la serie con lui ancora in giro e in contatto coi terroristi. Per cui, se nella prossima stagione venisse eletto al Congresso, potrebbe essere che gli autori se tengano buona la possibilità di una “talpa nel governo stesso”. Che si sia compromesso….mah vedremo, per il momento ad Estes interessa solo far carriera secondo me, quindi quando si accorgerà dei casini che ha fatto o sarà troppo tardi oppure la scamperà in qualche modo. Sulla moglie di Brody, devo ammettere che mi intrigava di più i primi episodi, dopo che il marito ha scoperto la sua tresca con Miker ha cominciato a diventare un po’ troppo mono dimensionale. Ma sono sicuro che gli autori abbiano in serbo per lei altri sviluppi…esempio: se per caso Brody si allontanerà dalla famiglia per fare il politico, vuoi vedere che non ci ricasca ancora con Mike? La figlia di Brody mi è stata simpatica dalla prima puntata e secondo me è una tosta.
    Sulla Danes, niente da dire se non DATELE IL GOLDEN GLOBE!!! 🙂