Ringer 1×10 – That’s What You Get For Trying To Kill Me 1


Ringer 1x10 – That’s What You Get For Trying To Kill MeRinger mi sta sorprendendo. Intendiamoci, non solo per la trama che finora si mantiene di un discreto livello, ma perché una parte sostanziosa di me pensava che dopo dieci episodi avrebbero iniziato a non raccapezzarsi più dalle mille sottotrame aperte. Ed invece gli autori sembrano sapere piuttosto bene dove vogliono andare a parare, dando vita ad un episodio al cardiopalma, fra i migliori di questo telefilm sinora.

 Per cominciare questo episodio è necessario un attimo ricordarci a che punto siamo arrivati. Bridget ha preso il posto della sorella Siobhan, credendola morta; la donna, tuttavia, è viva in Francia per un piano che è tutt’altro che chiaro. La migliore amica di Siobhan, Gemma, è stata rapita da Charlie, lo sponsor di Bridget (che ha un problema di abusi), in combutta con Siobhan. In tutto ciò, in vari gradi di separazione, si aggiungono anche i personaggi di Malcolm, lo sponsor di Bridget (quando era ancora Bridget); Henry, marito di Gemma ed amante di Siobhan (ma non di Bridget nei panni della sorella), Andrew, il marito di Siobhan e di cui Bridget si sta innamorando e sua figlia Juliet, una ragazza psicopatica cresciuta pane e Twilight (già solo quest’ultima citazione deve bastare ad inquadrare il personaggio, no?). Ah, e l’agente Machado, ai più noto esclusivamente per il ruolo in Lost e un non pervenuto in questa serie.

Ringer 1x10 – That’s What You Get For Trying To Kill Me

Questo vago riassunto, volutamente confusionario ed irrispettoso, serve a farvi capire cosa intendevo nel parlare di trama e sottotrame disparate. Era lecito quindi pensare che, prima o poi, avrebbero iniziato a perdersi. Invece evidentemente il team autoriale, pur con degli errori che in altre serie (e forse anche Canale) non avremmo perdonato, riesce a districare la matassa iniziando a chiudere qualcosa ed aprendo invece nuovi discorsi.

Partiamo fondamentalmente con le due sottotrame che in questo episodio non hanno – almeno sinora – alcun effetto sulla trama principale: l’agente Machado e Juliet.

Per quanto riguarda quest’ultima, c’è ben poco da dire. Si è presa una cotta per il suo professore che, tuttavia, sembra rifiutarla. Anzi, a detta della ragazza, che si confida con l’amica Andrea (chi?), il professore l’avrebbe addirittura stuprata.

L’Agente Machado, invece, è alle prese con un altro omicidio: un’altra donna viene uccisa e, caso vuole, anche lei è un’informatrice contro Bodaway. Se escludiamo il fatto che personalmente ho un amore viscerale per l’attrice che interpreta la morta (Amber Benson, la Tara di Buffy con la quale, per ora, non ha avuto alcuna interazione), la sua presenza nasce e si risolve in poche, inutili battute. L’unico elemento interessante è che la talpa all’interno della polizia, colui che Bodaway chiama “Matador” (e da tifoso del Napoli questo mi ha fatto storcere il naso) è lo stesso poliziotto che ha fatto fuggire Bridget e che lo spettatore sa essere stato in combutta con Charlie. Tuttavia Machado riesce ad incastrarlo con grande intelligenza, facendo quasi dubitare della sua ingenuità nel non avere sinora il minimo sospetto dello scambio di persona tra le due gemelle.

Il problema principale di entrambe le storyline è che sono state sviluppate con troppa sufficienza. Non parlo del fatto che, soprattutto per quanto riguarda Juliet, sono elementi del tutto estranei alla trama principale (anche se fortunatamente ci hanno evitato la relazione insegnante-studentessa), ma per una prevedibilità straordinaria. Non ci crede nessuno che Juliet sia stata davvero stuprata, ma più probabilmente la ragazza ha reagito male al rifiuto dell’insegnante (d’altronde, una che paragona lei ed il professore a Bella ed Edward…); e, diciamo la verità, quanti non hanno sospettato dopo cinque minuti che il Matador fosse proprio il collega di Machado? E che senso ha Amber Benson se in questo episodio la sua presenza si limita a due scene? Mi auguro sinceramente che tramite flashback possa avere un ruolo più rilevante.

– Ci credi che sono passati sei anni? Sembrano…

– …sei settimane?

 

Ringer 1x10 – That’s What You Get For Trying To Kill Me

Spostandoci ai personaggi principali, finalmente dopo dieci episodi, Siobhan (Bridget) ed Andrew rivelano i loro sentimenti in concomitanza con il loro anniversario e finiscono a letto insieme. Era un momento molto atteso sotto il punto di vista della trama romantica della serie. Tuttavia, trattato nei primi minuti dell’episodio sembra più un voler “timbrare il cartellino”, piuttosto che farne un elemento portante. E, per carità, ho apprezzato alquanto questa scelta perché gli autori hanno così avuto piena libertà di movimento nella trama “thriller” senza inutili perdite di tempo. Tutto l’episodio si muove fondamentalmente su due filoni incentrati su Charlie, uno dei quali consiste nel suo tentativo – quasi riuscito – di estorcere denaro a Siobhan in Francia, la quale prega l’uomo di non uccidere Gemma. I dubbi che hanno gli spettatori sono interpretati direttamente da Charlie: l’hai fatta rinchiudere per settimane, perché adesso dovrebbe importarti se muore?

D’altronde, Charlie è nel frattempo braccato. Da un lato Malcolm, tornato alla sua epocale furbizia, denuncia tutto alla polizia: e non con una telefonata anonima, ma proprio con nome e cognome sapendo perfettamente l’attendibilità che può avere un tossicodipendente contro un ex poliziotto. Davvero brillante.

Ma se dell’acume di Malcolm non ci si può certamente meravigliare, finalmente Bridget sembra svegliarsi (anche se l’andare a raccontare ad Henry la verità su Charlie non si rivelerà un’ottima idea). Dopo aver ricevuto la richiesta di riscatto da Charlie, si sfoga con Andrew ed insieme si accordano per risolvere la questione Gemma, pagando affinché la donna possa essere liberata. Ci pensa Henry a coinvolgere la polizia e a quel punto Charlie si tira indietro. Insomma, come si può vedere, tutto sembra incastrarsi senza troppi scricchiolii, con una forte velocità d’azione.

Ringer 1x10 – That’s What You Get For Trying To Kill MeSe il primo tentativo di Charlie di uccidere Gemma sparandole a non più di un metro di distanza, con la donna legata e imbavagliata nel bagagliaio della macchina, fallisce, il secondo va a segno dopo aver rivelato alla donna che la vera Siobhan non è morta (informazione inutile dato che un attimo dopo a morire sarà proprio lei). E qui il colpo di scena: ecco la vera Siobhan a New York che recrimina l’uccisione di Gemma ed elimina lo stesso Charlie (non senza tremori: che la donna non abbia un cuore così di ghiaccio come sinora ha mostrato?).

E così, rapidamente come tutto il resto, l’episodio volge al termine con Tyler (il collega di Andrew che Siobhan si è largamente spupazzato a Parigi) che scopre che Siobhan è incinta di lui – cosa che sappiamo perfettamente essere falso – e Bridget che trova un’annotazione su Siobhan in casa di Charlie ed i nuovi interrogativi che si formano nella mente della donna. Menzione speciale per il momento psicopatico dell’episodio: Siobhan che si ferisce da sola all’occhio tirandosi contro il pomello dell’armadietto del bagno.

Ringer 1x10 – That’s What You Get For Trying To Kill MeInsomma, l’episodio è un così vasto calderone di avvenimenti che stupisce per la sua ottima tenuta. Ovvio, non è esente da errori o imperizia, come i vari procedurali ci hanno insegnato ad evitare (è chiaro anche all’usciere di C.S.I. che un vero suicidio mostrerebbe delle tracce diverse da un omicidio ad un metro di distanza), ma che tuttavia mi sento di sorvolare. Ed è per questo che il decimo episodio di Ringer merita, a mio avviso, un voto piuttosto alto (sempre ricordando che un 8 di Ringer non può essere paragonato ad un 8 di Lost); merito di una scrittura che finora lavora bene ed un intrigo che si mantiene su standard superiori alla media di un canale come la CW.

Voto: 8 ½

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Informazioni su Mario Sassi

Ormai da anni ho capito che il modo migliore per trascorrere le ore in aereo è il binge watching di serie TV. Poche cose battono guardare LOST mentre si è sull'oceano.


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