Con l’episodio What Went Wrong si chiude la prima metà della terza stagione di The Good Wife; undici puntate che si sono un po’ allontanate dalle vette raggiunte con le annate precedenti, offrendoci in compenso un’ottima base per gli eventi futuri che si stanno lentamente disegnando.
Questo per dire che non sempre in questa stagione ci sono stati proposti casi di alto impatto e spesso non avevano nemmeno grandi correlazioni con la storia di Alicia, perlomeno non nel modo a cui The Good Wife ci aveva abituato. Eppure con questo midseason finale tutto comincia ad apparire più chiaro: i personaggi ci vengono mostrati sotto un’altra luce e più o meno tutti compiono azioni al limite dei loro atteggiamenti usuali, o in aperta contraddizione con lo stato delle cose precedentemente illustrato. In ogni caso, nessuna reazione risulta davvero prevedibile.
La questione legale non ci viene presentata nel suo attuarsi, ma nelle sue conseguenze: una giuria apparentemente propensa ad un’assoluzione colpisce tutti (difesa e accusa) quando raggiunge un verdetto di colpevolezza assoluta. Questo mette in crisi entrambi gli schieramenti, fornendoci sia una visuale di “ciò che si fa e ciò che non si dovrebbe ma si fa lo stesso”, sia il collegamento tra questo caso e ciò che sta accadendo tra Peter Florrick e la Lockhart/Gardner.
Il caso
Ciò che più colpisce nello scontro tra accusa e difesa si trova nell’inasprirsi della lotta, che raggiunge vette mai toccate prima: un esempio clamoroso è l’arresto di Kalinda da parte di Cary, che non solo mina dalle fondamenta il loro rapporto, ma si pone in un’ottica di scorrettezza vestita da giustizia che da uno come Cary non ci saremmo mai aspettati: forse la vicinanza con Dana lo sta cambiando molto di più di quanto non abbia fatto Peter Florrick. In ogni caso, ringhiare è servito a poco: dopo una per nulla velata minaccia di Alicia, Cary è costretto a cedere e questo porta ad un confronto tra Kalinda e la stessa Alicia, nel frattempo informata del fatto che quella scema di sua figlia fosse stata ritrovata dalla sua ex-amica.
L’acredine c’è ancora e trovo che nel bene e nel male l’atteggiamento di Kalinda sia quello giusto: ha capito di aver ferito Alicia e si è fatta timidamente da parte proteggendola comunque a modo suo; non credo abbia voluto fare l’eroina con sua figlia per farsi notare, ma proprio perché lei è così e questo, credo, salverà il rapporto tra le due.
La risoluzione del caso – dopo molteplici tentativi andati a vuoto – si trova paradossalmente proprio nell’atteggiamento del giudice, che ha aggiunto come amica su un social network una delle giurate durante il processo: ancora una volta il presente la fa da padrona insieme alle nuove tecnologie, mentre il passato bussa dalla porta ricordandoci che – per quanto non si possano usare come prove – gli indizi trovati nella spazzatura fanno sempre comodo.
La vicenda Florrick vs. Will vede i tentacoli dell’odiosissima Wendy Scott-Carr arrivare fino a qui, in una scena molto ben girata in cui la Grande Manipolatrice cerca – con il suo solito sorriso smagliante – di accusare il giudice Dunaway di essere stato corrotto dalla Lockhart/Gardner, solo perché mostra un atteggiamento favorevole nei confronti della verità (che è il suo mestiere, tra l’altro). Tuttavia il peggio non è ancora arrivato: scopriamo solo alla fine che il piano di Wendy è quello di far ribaltare tutto contro lo stesso Florrick, chiedendo a Will di collaborare con lei per distruggere l’uomo che l’ha battuta ed è diventato procuratore. Per ora il meraviglioso Will reagisce con la classe che lo contraddistingue e dice “No”, uscendo da questa puntata con parecchi punti sulla lavagnetta “ho una coscienza” (soprattutto rispetto agli altri personaggi). Ma, come stiamo imparando a capire, molti hanno iniziato ad agire seguendo solo i propri interessi e non mi stupirebbe assistere ad un cambio anche nelle sue intenzioni: quale evento potrebbe far scattare la sua molla? Magari un riavvicinamento tra Alicia e Peter?
Cosa accade nel resto della puntata.
Succedono cose strane in questo episodio. Come già detto, Cary cerca di alzare la cresta in modo piuttosto insolito, per uno che bene o male ha sempre malcelato un persistente interesse per la Lockhart/Gardner, perlomeno per chi ci lavora ancora: ho la sensazione che sia solo l’inizio di un nuovo cambiamento del giovane avvocato, soprattutto perché tutti i personaggi in questa puntata mostrano aspetti insoliti.
Alicia – che nel frattempo “cerca amici che le impediscano di vedere versioni zozze di Giovanna d’Arco in tv” – si ritrova a chiedere aiuto a Peter per fare entrare i loro figli in una scuola prestigiosa, e per aiuto intende proprio quello: vai lì con la tua faccia da Procuratore e vedi di convincere la preside. Se all’inizio il suggerimento sembra più quello di influenzare la direttrice in modo quasi indiretto solo con la presenza di Peter, la seconda richiesta (che significativamente non vediamo né sentiamo) è esplicita proprio perché non viene mostrata e devo dire che non mi è piaciuta affatto: questo “sfruttare” la visibilità dell’ex compagno per ottenere quello che vuole non è da Alicia, nemmeno se la vediamo come madre disperata perché ha una figlia cretina e un figlio che, beh, intelligente non ci è mai sembrato. Ha più senso che sia Florrick ad agire come ha fatto, benché non ci piaccia: ci è stato presentato sin dall’inizio come personaggio non proprio corretto e questa stagione – che è iniziata con il buon proposito “I want a clean office” urlato pure negli autogrill – ci aveva mostrato da subito una certa ambiguità persino in questo suo secondo mandato. Ho trovato Chris Noth (incredibilmente) all’altezza della scena e intravedo per Peter una buona costruzione in questa stagione – anche perché contro Wendy ne avrà bisogno.
Diversamente, Alicia si trova un po’ allo sbando: la ricerca di qualcuno con cui passare del tempo (Kalinda non c’è, Will nemmeno) passa attraverso il sempre amato fratello Owen e una vecchia amica discutibile, per approdare infine ad un’insolita Diane che – seppur apparentemente guidata da intenzioni nobili di partnership – mi fa pensare che abbia qualcos’altro nei suoi piani, forse banalmente l’allontanamento di Alicia da Will.
Ma teniamo ben presente quello che si sta profilando all’orizzonte per la nostra protagonista: diventare partner della Lockhart/Gardner o cambiare completamente stile di vita, passando allo studio di Canning (come richiestole da Michael J. Fox in persona nello scorso episodio)?
Un’ottima puntata che chiude una midseason lievemente in calo (per quanto possa calare una serie come questa): ma si intravedono grandi novità per la seconda mezza stagione e noi siamo qui ad attendere le evoluzioni della nostra (forse) Buona Moglie.
Voto: 8 –