Once Upon a Time – 1×13 What Happened to Frederick 3

Una buona costruzione della trama, personaggi ben caratterizzati sorretti da un ottimo cast, un modo di narrare semplice ma allo stesso tempo elaborato e affascinante. Questi gli elementi principali che stanno decretando il successo di Once Upon a Time, la serie che quest’anno ha scalzato prodotti televisivi ben più pubblicizzati e attesi, divenendo uno dei punti più luminosi della stagione.

Arrivati al tredicesimo episodio, la serie conferma ancora una volta la sua grande capacità di coinvolgere lo spettatore. Dopo una serie di puntate sempre più cariche di pathos e colpi di scena, che hanno incluso l’entrata di nuovi personaggi e storyline, in What Happened to Frederick ritorniamo presso uno dei capisaldi della trama della serie: la tormentata love story tra Biancaneve/Mary Margareth e il Principe James/David.

L’episodio si concentra quindi meno sulla parte favolistica, preferendo mostrarci cosa sta accadendo nella vita degli abitanti di Storybrooke. In particolare, sembra giunto ormai il momento della svolta per la relazione segreta tra Mary e David: il giovane si prende l’incarico di raccontare la verità alla moglie Kathryn, la quale nel frattempo sta pensando di trasferirsi a Boston, anche per cercare di rinvigorire il matrimonio.

Importante sottolineare la grande differenza tra l’atteggiamento di David e quello della sua controparte fiabesca: se nel “mondo reale” abbiamo un uomo decisamente impaurito, timoroso e quindi vigliacco, nell’altro il Principe è l’opposto, coraggioso e probabilmente persino incosciente.

Glielo fa notare pure la principessa Abigail, che qui scopriamo essere in realtà tutt’altro rispetto all’odiosa fanciulla che finora avevamo inquadrato: anche lei, come un po’ tutti i personaggi di questa serie, ha sofferto e soffre per amore, in particolare (ancora una volta) per la perdita di esso. Da qui la decisione del Principe di gettarsi nella pericolosa avventura per cercare di salvare il cavaliere Frederick: “se ce la faccio, le vostre pene potranno avere una fine; se non ce la faccio, potranno avere fine le mie”. Mosso da questa convinzione, ormai deciso a sacrificare anche la propria vita se questo vuol dire mettere una conclusione alla tormentata storia con Biancaneve (ricordiamo che il Principe crede che la fanciulla l’abbia rifiutato, quando in realtà ella è stata costretta da re Giorgio per salvare il suo amato), James arriva nel lago incantato dove risiede un’ammaliante quanto pericolosa (e sexy) sirena. Questa, davanti ai suoi occhi, si trasforma nella cosa che egli desidera di più al mondo: Biancaneve.

La sequenza ambientata presso il lago, di chiara derivazione fantasy più che fiabesca (mi è venuto in mente subito l’Excalibur di John Boorman, con la dama-regina degli abissi), è un momento in cui confluiscono magia e mistero, con straordinarie bellezza fotografica e bravura recitativa – in particolare per quanto riguardo la splendida Ginnifer Goodwin, che dopo aver dato vita alla Biancaneve combattiva e alla sensibile (spesso anche troppo) Mary Margareth, qui diventa perfida strega incantatrice, seduttrice e quindi ingannatrice.

La tematica dell’acqua è poi elemento essenziale in questo episodio: non solo il principe James affronta – e vince, forse anche con troppa facilità – la sua battaglia nelle acque profonde e magiche di un lago, ma è presso una grande pozzanghera (che ricorda appunto il lago di cui sopra) che a Storybrooke Emma ritrova il libro perduto di Henry. Questo era stato sottratto qualche tempo fa dal misterioso nuovo abitante della cittadina del Maine, quel motociclista ambiguo di cui, dopo averne scoperto la professione (scrittore), ora veniamo a sapere anche il nome: August W. Booth.

Tralasciando tutte le varie speculazioni riguardo la sua vera identità (la prima cosa che mi è venuta in mente ascoltando il suo nome è stato il Gatto con gli Stivali, ma sicuramente mi sbaglio, dato il ruolo che ricopre nel mondo di Storybrooke…), anche in questo episodio l’ambiguità del personaggio viene a galla (termine appropriato, direi): cosa ha fatto al libro di Henry?  E che significato ha l’incontro con Emma presso il pozzo dal quale, guarda caso, si può bere l’acqua che, secondo la leggenda, appartiene al famoso lago magico?

Così un altro mistero è stato aperto, mentre quelli vecchi fanno ancora fatica a chiudersi: il finale ancora una volta ambiguo e aperto, vede la partenza di Kathryn dopo che questa ha scoperto, grazie ovviamente a quel personaggio che risponde al nome di Regina Mil(f)s, la relazione tra David e Mary Margareth – la quale, per il dispiacere di vedersi apostrofata da tutta la cittadina come sgualdrina, ma soprattutto per la menzogna di David, non riesce più a portare avanti la relazione con lui.

In un’ultima sequenza vediamo infine la controparte di Frederick (mi ero chiesto in effetti che importanza avesse la scena dello “scontro” presso la scuola…) giungere nel luogo in cui la macchina di Kathryn ha sbandato (ma non è morta, è “solo” scomparsa!): da Storybrooke non si fugge. E non si fugge da Regina Mills, che anche quando appare poco, come in questo episodio, riesce comunque a fare del gran danno.

Un altro episodio riuscito. Attendiamo con trepidazione il prossimo, che andrà in onda fra due settimane (e che si preannuncia già un episodio da seguire).

Voto: 8