Smash – 1×01 Pilot


Smash - 1x01 PilotC’è discreto movimento in casa NBC: dopo i fallimenti di fin troppe serie, soprattutto negli ultimi mesi, è partito un marketing selvaggio per pubblicizzare questa nuova serie musical “adulta”, che nelle sue superficiali premesse si pone come l’anti-Glee.
Il paragone, ovviamente, non sussiste né in positivo né in negativo.

L’unica caratteristica che concerne entrambe le serie è il tentativo di riportare un genere d’alta emotività e alto costo come il musical in televisione. Se il primo fa della serialità una scusa per abbandonarsi a schizofrenie drammaturgiche, il secondo sembra ricercare una via più classica, accostandosi più ai Drama che ad un progetto totalmente groundbreaking come la sua controparte adolescenziale.

Il tono di Smash, infatti, è quello di una serie drammatica a tutti gli effetti, con le coppie in crisi, i dialoghi quotidiani e un ritmo medio, a cui si aggiunge uno dei topoi più abusati del cinema musical: l’amore e il sacrificio per il palcoscenico. Le luci di Broadway, dunque, invadono la scena drammatica risucchiando i personaggi nella catarsi musicale, o più semplicemente, nella celebrazione della canzone.

La serie si prospetta come il Making of di un musical sulla vita di Marilyn Monroe, dove le canzoni, perlopiù originali, vengono eseguite realisticamente, talvolta trascendendo la realtà per riportare la musica nel privato dei personaggi o sul loro palcoscenico ideale. La caratteristica semi-onirica delle esibizioni, dunque, è un fattore più che positivo per quello che sarebbe potuto essere un mero susseguirsi di audizioni e prove in presenza. Le canzoni originali sono scritte da Marc Shaiman e Scott Wittman, già compositori dell’allegro Hairspray.

La caratterizzazione dei personaggi, stando al solo pilot, risulta l’elemento più banalotto, in quanto ci pone di fronte ad un cast tecnico teatrale (scrittori, regista, produttori) piuttosto stereotipato e due wannabe stars, ottime cantanti, una bionda, l’altra bruna, che combatteranno per interpretare a teatro una delle regine indiscusse dell’immaginario pop e cinematografico. Se la scelta di Marilyn può risultare accattivante, proprio in quanto persona e personaggio abusato a cui si può dare nuova voce, la messa in scena della lotta per il Primo Ruolo è un po’ meno credibile, esclusivamente per la palese aderenza di Ivy al ruolo di Marilyn (per presenza scenica, sensualità e voce) e la mancanza di charme e carisma dell’altra, Karen. Smash - 1x01 PilotA questo proposito gli autori (della serie) costruiscono il personaggio in maniera prevedibile, accostabile ai musical di danza di fine anni ’90, dove la ragazzetta di periferia fa la cameriera aspettando che i suoi sogni di gloria si avverino e si avvicina alle luci di Broadway superando un provino grazie alla sua unicità. Il problema è che questa unicità non esiste: Katharine McPhee (Karen) è stata una delle concorrenti più scialbe di American Idol (suppongo) e non riesce minimamente a contrastare il talento della sua avversaria Ivy (Megan Hilty), perciò la sua esibizione di Beautiful di Christina Aguilera non solo non è innovativa o sorprendente, ma è anche melensa, moscia e semplicemente stucchevole. L’idea di stravolgere le aspettative degli autori (del musical teatrale) in sede d’audizione avrebbe funzionato maggiormente con un’attrice e una cantante dal talento più esorbitante; la mancanza di sensualità e verve in Karen, però, potrebbe essere uno degli argomenti trattati nei prossimi episodi.

Oltre i primi abbozzi di caratterizzazione, non si può dire molto dei personaggi di questa serie (presentati separatamente e con piccoli passi), eccetto Anjelica Huston che prometterebbe scintille, se inacidita un tantino, e Debra Messing che torna (finalmente?) Fag Hag come in Will & Grace, in completa sincronia con il suo socio e amico omosessuale, Tom.

Gli accenni al family drama potrebbero considerarsi utili ad introdurre i personaggi, ma non sembrano una caratteristica fondante della serie; i numeri musicali invece promettono di crescere già da subito. “Let me be your star” si pone come anthem d’introduzione, che, cantato a due voci dalle concorrenti al ruolo princiale, rapprende sia le ansie di gloria delle protagoniste che la tenera (e semplificata) delicatezza della stessa Marilyn. Un po’ più volgare, ma quantomeno esaltante, la prima performance di gruppo “National Pastime”, che allude alle avventure erotiche di Marilyn in era Joe Di Maggio.

Se dunque la premessa musicale è questa si può sorvolare su alcune concessioni più prevedibili (i genitori che non sostengono le cantanti con sogni di gloria, il regista viscido o la coppia che scoppierà perché troppo presa dal lavoro) e concepirle come premesse semplici per una crescita emotiva, indispensabile per il musical; infatti ci vuole una scintilla in più di quelle disponibili in questo pilot per fidelizzare i musical children. Staremo a vedere quanto lo splendore del musical farà luce sulle banalità della drama series.

VOTO: 7 ½ 

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