Smash – 1×04 The Cost of Art


Smash - 1x04 The Cost of ArtIl successo ha il suo prezzo, economico o sentimentale che sia. Ne sapeva qualcosa Marilyn Monroe, ne sanno qualcosa i protagonisti di Smash, alle prese in questo episodio con il costo dei loro sogni. Peccato che i richiami musicali alla vita della diva di Hollywood continuino ad essere più interessanti della vita stessa dei presenti personaggi.

Il mondo seriale americano è pieno di idee intriganti e potenzialmente di successo, che però vengono accantonate dopo pochi episodi per drastici crolli di ascolto o per pochezza degli sviluppi narrativi. Incentrare un’intera serie sulla preparazione di un musical poteva essere sulla carta un’idea vincente ed effettivamente è questo al momento l’elemento più riuscito di Smash. Ciò che però manca (e da cui ogni prodotto televisivo non può prescindere) è la presenza di personaggi forti e complessi, che non siano solo veicolo per la narrazione, ma che si facciano essi stessi racconto. Giunti al quarto episodio, abbiamo in mano solo le sfiancanti paturnie di Karen e gli atteggiamenti da “prima donna” di praticamente la metà dei personaggi (comprimari compresi), tra gelosie, invidie, scaramucce e triangoli sentimentali accennati che non sembrano portare da nessuna parte. Fatta eccezione per Ivy (la cui trasformazione da gentile attricetta qualunque a insopportabile grande star potrebbe lasciar intendere un interessante percorso nei meandri della sua insicurezza), gli altri personaggi navigano nel piattume totale, dal quale solo a tratti emergono più per la bravura degli attori che per le qualità della scrittura.

Smash - 1x04 The Cost of ArtLa debolezza delle storyline è tutta palesata in questo episodio: i problemi dei finanziamenti di Eileen ruotano tutti intorno alla vendita di un quadro che poi si risolve in maniera abbastanza anonima, mentre Karen è chiaro che affronterà presto o tardi un percorso trito e ritrito di trasformazione stile “Diavolo veste Prada”, prima sbeffeggiata e allontanata dai colleghi di lavoro e poi da loro aiutata a trasformarsi da ragazza sfigatella a ragazza “cool”. Julia non va invece oltre gli sguardi malinconici al suo ex-amante (con l’interessante questione dell’adozione momentaneamente svanita), mentre il resto del cast è quasi non pervenuto, utile solo per il momento a far esplodere micro-conflitti poco originali e forzati (il corpo di ballo solidale a Ivy che prima disprezza Karen e un secondo dopo, appena lei piange, dal nulla decide di aiutarla). Anche uno snodo forte, come poteva essere la scoperta da parte di Karen che Ivy ha fatto sesso con il regista durante i loro provini, si spegne presto, semplicemente perché il personaggio non accenna la minima reazione e rimane pressoché passivo (come un po’ tutta la recitazione di Katharine McPhee, che dopo le buone impressioni del pilot dimostra di non saper reggere sulla lunga distanza la “concorrenza” del resto del cast).

Smash - 1x04 The Cost of ArtÈ un peccato tutto questo perché nella parte più propriamente musical Smash continua a funzionare davvero bene, con canzoni e coreografie convincenti e una regia in grado di imprimere il giusto ritmo. Il tallone d’achille della serie rimane dunque la mancanza di coraggio: perché scendere ai livelli di Glee e chiamare come guest star l’ennesimo (presunto) cantante famoso (nel caso specifico, tale Nick Jonas) da infilare forzatamente nella storia solo per tirare su qualche ascolto in più? Perché continuare a buttare nel calderone improbabili cover (cantate poi da altrettanto improbabili voci) quando i pezzi originali funzionano benissimo e si potrebbe puntare anche solo su quelli? Perché far cantare anche quando non ce ne sarebbe bisogno (vedi il numero finale al karaoke) l’ex-American Idol Katharine McPhee, come se ci fosse un’opzione sul suo contratto che obbliga la produzione a promuovere lei e la sua voce in prima serata? Sono dubbi che denotano una mancanza di personalità degli autori, attenti più a non scontentare il pubblico e a rivaleggiare con la serie musicale della Fox, che a tentare la coraggiosa operazione di rinunciare a brani famosi e a guest star idoli dei teenager americani. Sempre più opinabile è poi appunto la scelta di aver selezionato come protagonista la concorrente di un talent show giusto per giocare sull’empatia del pubblico, che in lei vede la ragazza della porta accanto che ce l’ha fatta ad avere successo solo con il proprio talento (ma, inutile dirlo, non ci crede nessuno).

Smash - 1x04 The Cost of ArtAltro aspetto emblematico è il continuo richiamare la figura di Marylin Monroe: per quanto sia evidente il parallelismo che gli autori hanno in mente di creare tra i personaggi e lei (figura che per eccellenza ha incarnato i lati positivi e negativi del successo), i riferimenti appaiono troppo didascalici (affidati più che altro a Julia e a Tom quando discutono del loro musical) e soprattutto fermi alla superficialità patinata che rappresentava il personaggio, il cui lato oscuro è stato finora forse solo sottilmente accennato. QuestoThe Cost of Art è dunque un ulteriore passo indietro per la serie, che dietro i luccichii e le danze dei primi episodi aveva ben nascosto una serie di falle che invece si stanno ora rivelando più numerose che mai. Ciò non lascia ben sperare per il futuro di Smash, che a questo punto non sembra voler andare oltre l’essere l’ennesimo prodotto per famiglie innocuo e rassicurante, che di questi tempi (vedasi Terra Nova) è più croce che delizia della tv americana.

Voto 5 ½

 

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