The Good Wife 3×15 Live from Damascus


The Good Wife 3x15 Live from DamascusDopo un episodio quasi perfetto come il 14, ricco di soddisfazioni, torniamo con i piedi per terra con Live from Damascus. Questa puntata riapre e chiude in modo inaspettato la questione di Will e, di conseguenza, getta le basi per nuovi interessanti sviluppi. Apprezzo la scelta coraggiosa dei King e di Leonard Dick, capaci di portare cambiamenti prima che la struttura forte, rodata per tre stagioni, arrivi a un punto per cui sia necessario stravolgerla.

Questa è sicuramente una delle forze della serie: non si è mai avvertita la necessità di rinnovamenti, il plot è assolutamente vivo, i personaggi sapientemente incastrati e approfonditi. La trama orizzontale ha sempre rappresentato il cardine attorno al quale ruotano i casi che, sebbene non sempre al top, raramente risultano deludenti.

L’episodio ci presenta un caso non particolarmente accattivante. Ancora una volta torna l’attualità a farla da padrona con una controversia riguardante la primavera araba, in particolare le rivolte contro il governo dittatoriale in Siria. Non è difficile “aprire il giornale” e scegliere una storia da raccontare, il difficile è farlo senza sfruttare il forte impatto che quel tema può suscitare per il pubblico. Questa serie è sempre stata maestra nel rielaborare storie di cronaca, raccontandoci soltanto determinati spicchi, senza pretese che vadano oltre il proprio compito. In questo caso però la drammaticità del tema è troppo poco presente nella narrazione che ci viene proposta, e non solo perché l’attenzione emotiva è quasi completamente concentrata su quello che sta succedendo a Will.

The Good Wife 3x15 Live from DamascusLa Lockhart&Gardner è stata chiamata dal facoltoso e noto cliente Patrick Edelstein per rappresentare i familiari di alcuni manifestanti americani uccisi in Siria. Come controparte ritroviamo l’avvocato Viola Walsh (apparsa per la prima volta nel bellissimo episodio 2×14 “Net Worth”, che introdusse anche l’alter ego di Zuckerberg) a difendere Mr. Gross. Come quasi sempre accade, lo studio rappresenta gli interessi dei “buoni”; che invece tutto ruoti attorno ai soldi è una delle verità che questa serie ci ha sempre magistralmente trasmesso: ci si può permettere di perdere un cliente come Edelstein in nome di una giusta causa, prima ancora della deontologia? In questo caso sì. Will attraversa un momento particolare, non sa per quanto ancora potrà esercitare la professione e quel caso potrebbe essere l’ultimo per lui. Se proprio deve uscire di scena, vuole farlo con la coscienza pulita, mettendo il cliente prima degli interessi dello studio. Ma a Will torneremo dopo.

Nella rappresentazione delle controversie in tribunale (e fuori), “The Good Wife” è riuscita a tenere lo spettatore incollato allo schermo anche grazie agli avvocati delle parti avverse (primo tra tutti il fantastico Michael J. Fox), che contribuiscono a rendere ancor più avvincenti i dibattiti. Viola Walsh non è all’altezza delle aspettative, la sua acidità non è supportata da mosse brillanti; trasmette ben poco oltre una forte antipatia.

The Good Wife 3x15 Live from DamascusAnche Kalinda è relegata in un angoletto: si presume che abbia un rapporto d’affetto con la sua fonte in Siria, e la scomparsa (presumibile morte o comunque cattura) di Samir nel finale sembra messa lì apposta per creare un effetto drammatico. Invece, almeno per quanto mi riguarda, ha suscitato pochissima empatia e un forte distacco: forse questa carta poteva essere giocata meglio.

Debolezze a parte, il caso fila liscio senza troppi problemi.

Il cuore della narrazione è introdotto con la scena iniziale: l’incontro tra Wendy Scott- Carr e Peter. Dopo la pesante sconfitta con il Grand Jury, Wendy si manifesta in tutta la sua bassezza, dichiarando di voler passare le informazioni all’ordine degli avvocati. Dai festeggiamenti per la vittoria, Will si ritrova catapultato al punto di partenza, stavolta con poche carte in mano da giocare: ha realmente sottratto soldi a un cliente e il fatto non si prescrive. Ancora una volta Diane lotta al fianco del suo socio, dandogli di fatto la possibilità di non incappare nella sanzione estrema. Ma il vero e unico protagonista è Will: ha potuto e voluto combattere la prima battaglia sapendo di avere la verità dalla sua, conscio di non aver fatto nulla per meritarsi la condanna; ha brillantemente battuto un’avversaria senza scrupoli, ma proprio l’umiliante sconfitta ha portato Wendy a questa ritorsione, che ha il sapore di una personalissima vendetta.

The Good Wife 3x15 Live from DamascusLa paura e i brutti momenti vissuti da Will lo portano a una rapida ma davvero intensa presa di coscienza, ossia che gli errori commessi prima o poi si pagano. Non riesco a leggere alcun tipo di rassegnazione nella sua decisione di accettare i sei mesi di sospensione, ma piuttosto una scelta consapevole, seppur sofferta, per chiudere in maniera definitiva un passato scomodo e poter ricominciare senza nulla con cui essere ricattato. La scena finale è di gran classe, girata magnificamente, la summa dell’episodio: dopo aver vinto la (giusta) causa grazie a una geniale intuizione, Will lascia il suo ufficio con una mazza da baseball in una mano e un libro nell’altra, attraversa lo studio, posa il libro e sale in ascensore con la sola mazza. La metafora è piuttosto chiara e d’effetto. Ora non resta che domandarci che fine farà Will, perché io proprio non posso immaginare un solo episodio senza di lui: spero che questa scelta coraggiosa degli autori sia anche ponderata. Non mi dispiacerebbe assistere ad uno spaccato del privato di Will, ma questa scelta mi sembra difficile per un personaggio del genere (importante sì, ma non protagonista) in una serie come questa. Non ci resta che aspettare e sperare.

 The Good Wife 3x15 Live from DamascusA proposito della protagonista, invece, sembra che gli autori da un po’ di tempo a questa parte non sappiano che fare di lei. In questa puntata Alicia è poco incisiva nel migliore dei casi e fastidiosa nei peggiori. La sua freddezza nei confronti di Will ci fa sentire la mancanza della vecchia Alicia, una donna forte e passionale, che adesso sembra avere un qualcosa dalla forma cilindrica conficcato su per il di dietro, tanto per intenderci. La nota che fa ben sperare è che Will le lascia il compito di occuparsi del delicatissimo file di Kalinda: forse riscoprire la vecchia e bella amicizia è quello che serve ad Alicia per ritrovare un po’ di grinta e passionalità.

Nel voto ho voluto premiare il coraggio degli sceneggiatori ed esprimere la fiducia per il prossimo futuro della serie: non si può negare la funzione di svolta decisiva di questo episodio.

Voto: 7/8

Nota

A proposito del subplot (o spin off?) di Eli, posso solo dire che spero rientri presto in partita. E’ un grande personaggio che da troppo tempo non ha una sua collocazione appropriata; forse dovremo aspettare la nuova campagna di Peter e mi auguro che non tardi ad arrivare.

Condividi l'articolo
 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.