The Killing – 2×04 Ogi Jun 4


The Killing - 2x04 Ogi JunSebbene ci sia forse meno pioggia rispetto alla prima stagione, l’atmosfera è sempre più plumbea a Seattle. Merito di personaggi sempre più grigi e di un’indagine che sta sondando terreni sempre più bui. Rosie Larsen non è più l’unico fulcro dell’intreccio, ma paradossalmente ci interessa più ora di prima scoprire chi l’ha uccisa.

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Least we’re back to normal” non manca di sottilineare ironicamente Holder quando Linden lo caccia fuori dalla sua auto, riprendendo le distanze dopo che un momento di (semi)confessione tra i due li aveva quasi avvicinati.

The Killing - 2x04 Ogi JunL’impressione che lascia questo episodio è proprio di un effettivo ritorno alla normalità, ovvero di chiusura dei momenti di passaggio dalla prima alla seconda stagione (i segreti di Richmond, il pensionamento del tenente, Holder corrotto) e di apertura a nuovi orizzonti, con la ripresa a tutti gli effetti dell’indagine sull’omicidio di Rosie Larsen e con la nostra protagonista in nuovi guai con il problema relativo alla custodia del figlio. Proprio questo secondo aspetto è quello che aiuta la serie a fare i maggiori passi in avanti in positivo: il carattere chiuso della detective Linden ha sempre reso difficile empatizzare con lei e conoscere meglio la sua storia passata; il metterla ulteriormente alle strette, il farla scivolare sempre più nella sua ossessione per il caso (nel quale sembra trovare numerose analogie con la propria storia personale) e il costringerla al confronto con Holder (riesce ad evitarlo anche stavolta, ma è innegabile che il rapporto tra i due si stia facendo più “intimo”), ci mostrano un’umanità che prima faticava a venire fuori e che ora dà più spessore ad un personaggio finora troppo freddo per poterlo davvero comprendere.

Il passato di Sarah Linden si integra per questo molto meglio anche con i risvolti dell’indagine e questo dà l’impressione di una maggiore fluidità e omogeneità nel racconto (per conoscere meglio i nostri protagonisti non abbiamo più bisogno di un sorta di “episodio a parte” come fu Missing, sebbene a giudizio di chi scrive quelli siano stati finora i 40 minuti migliori della serie).

The Killing - 2x04 Ogi JunCiò che si sta costruendo in positivo quest’anno è che la presenza di un disegno più grande in lento divenire aiuta lo spettatore a digerire meglio l’indagine sul sospettato di turno. Probabilmente Alexi non sarà l’assassino di Rosie (è possibile che sia solo un fidanzatino che la ragazza ha mollato dopo aver scoperto con che gente era invischiato), ma comunque il coinvolgimento ormai assodato sia della politica (nella persona non più di Richmond, bensì del suo avversario), che delle sfere alte della polizia, lasciano già intendere che il movente dietro l’omicidio vada oltre la semplice vendetta contro Stan. Tale consapevolezza renderebbe sicuramente questa nuova possibile falsa pista (ma chissà, magari non lo è) meno frustrante che in passato.

Il problema era che, fino all’anno scorso, non appena il cerchio si stringeva su un personaggio, si aveva l’impressione di un’imminente chiusura della storia, che invece poi veniva negata per essere riaperta su nuovi indiziati. Questo continuo movimento ha generato quel clima di frustrazione che ha portato a criticare fortemente il finale della prima stagione. L’aver invece ampliato il quadro ha consentito ora di far percepire la convergenza su un sospettato non più come l’avvicinamento alla soluzione del caso, ma solo come la scoperta di un ulteriore tassello di un puzzle ancora agli inizi.

Questa è essenzialmente la modifica che sta facendo funzionare maggiormente The Killing e che ci fa accogliere le svolte di questo episodio con rinnovato interesse invece che con lo scetticismo figlio dei passati risvolti.

The Killing - 2x04 Ogi JunA giovare è anche la maggior coesione tra i vari “fronti” della serie: mentre l’anno scorso si percepiva più nettamente la distinzione tra fronte dell’indagine, fronte della famiglia e fronte della politica, quest’anno appare tutto più coeso, anche perché i Larsen sono ormai usciti dalla melodrammatica modalità “famiglia che deve affrontare la perdita di una figlia”. L’egregio lavoro che si sta facendo su personaggi come Stan e Terry pone i Larsen sempre più connessi alla trama principale, tanto che il passato oscuro dei due, finora solo accennato o debolmente legato all’indagine, sta prendendo sempre più piede, quasi a diventare protagonista. L’unico neo della narrazione continua ad essere Richmond, completamente distaccato dal plot principale come del resto era accaduto anche per gran parte della prima stagione.

The Killing - 2x04 Ogi JunSappiamo che presto andrà a ficcanasare tra gli affari del suo avversario (anche solo per desiderio di rivalsa) e che probabilmente scopriremo così molto di più sui rapporti del sindaco uscente con la mala, ma nel frattempo, il fluire degli eventi day-by-day costituisce per lui una trappola, poiché il processo di accettazione della propria condizione non può ovviamente essere troppo breve e questo però rallenta parecchio il percorso del personaggio. Purtroppo a dare il colpo di grazia a questa storyline c’è quella dose di auto-commiserazione e melodrammaticità che Richmond sembra aver ereditato dai Larsen nel passaggio di stagione.

L’affresco che si sta delineando rende ormai possibile giudicare un episodio di The Killing non più solo in relazione a cosa si scopre o a cosa non si scopre. I personaggi che stanno prendendo corpo (così come il contesto che li circonda) tengono banco ormai tranquillamente senza bisogno di particolari colpi di scena e così anche la nota lentezza del ritmo fluisce senza suscitare noia. Ciò non fa che confermare l’ottimo lavoro nel correggere gli errori del passato e fa ben sperare per il prosieguo della serie.

Voto: 7 ½

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4 commenti su “The Killing – 2×04 Ogi Jun

  • dezzie86

    Altra bella puntata. Ti sei solo dimenticato di accennare al fatto che Terry chiama un numero di telefono e poi quando risponde una donna attacca: quelli sono i genitori di Jasper, il ragazzo che nella prima serie è sospettato dell’omicidio.
    Messa così sembra che Terry stia chiamando il padre, ma non vorrei che Jasper sia stato suo cliente al Beau Soleil e che poi i due siano rimasti in contatto. Questo è un aspetto molto interessante, perchè mette al centro del disegno anche Terry.

     
    • xfaith84

      mi ricordo che nella prima stagione, alla veglia per rosie, terry aveva salutato il padre di jasper e lui non aveva risposto, tant’è che nella puntata beau soleil sostenevo che probabilmente il padre di jasper era stato suo cliente.
      perché pensi più a jasper che al genitore?

       
      • dezzie86

        Bho, non lo so, mi è balenata questa idea perchè le soluzioni facili non mi piacciono. 🙂 Sarebbe un bel colpo di scena. Mi ricordo ora una cosa: quando Stan va da Jasper e lo trova a letto con una donna, la donna era una sulla quarantina. Non vorrei che Jasper avesse un debole per le milf. XD

         
        • Aragorn86 L'autore dell'articolo

          Hai ragione, quel particolare l’avevo dimenticato, ma comunque è da inserire nel discorso che facevo sul bel lavoro che stanno facendo sui personaggi di Stan e Terry! Ora che i Larsen non sono più “Mitch-centrici” (con lei sperduta in qualche motel) sono molto più interessanti (ok, io ho anche un debole per l’attriche fa Terry XD)!!
          Comunque non è casuale che in questa puntata si riveda, anche solo per un secondo, proprio Jasper (altrimenti l’inquadratura nella scuola sarebbe stata un po’ senza senso)! Al di là della sua famiglia, secondo me proprio lui ha ancora parecchio da dire nella storia di Rosie!