Sons of Anarchy – 5×02 Authority Vested 1


Sons of Anarchy - 5x02 Authority VestedGià dal secondo episodio di questa quinta stagione, Sons of Anarchy dimostra di essere in totale continuità con quello spirito che l’ha resa tra le serie più amate mai prodotte dalla FX. La complessità della narrazione di Kurt Sutter inizia subito a prendere il sopravvento e preannuncia sviluppi futuri assai intricati.

Uno dei nodi più problematici arriva come una diretta emanazione della seconda stagione e riguarda uno dei protagonisti principali della serie, Clay Morrow. A questi, nel finale della scorsa stagione, sparano ripetutamente al costato e per la maggioranza degli spettatori della serie quella scena avrebbe dovuto rappresentare la conclusione di un arco drammatico perfettamente architettato su un grande personaggio quale Clay è ed è stato. Diversamente dalle aspettative, gli autori hanno deciso di farlo rimanere in vita, vuoi perché si tratta di uno dei cardini narrativi della serie, vuoi perché potrebbe rappresentarne ancora uno dei fulcri drammaturgici. Ad oggi è davvero difficile capire cosa ci sia nella sua testa e quali possano essere gli sviluppi futuri. Sappiamo di certo che, nonostante stia interpretando la parte del pentito e del ferito malinconico, non c’è da fidarsi perché la vecchia volpe potrebbe avere ancora assi nella manica. A questo proposito può risultare rilevante il ruolo di Bobby, sodale di Clay per lunghi anni, ma ora vice di Jax alla direzione del club, apparentemente fedele al nuovo leader, ma sul quale è ancora difficile riporre fiducia – ricordiamo che Bobby era quello che andava a letto con la moglie di Otto, uno dei membri storici del club, interpretato dal creatore Kurt Sutter.

Sons of Anarchy - 5x02 Authority VestedIn questo secondo episodio l’attenzione si concentra per lunghi tratti sulla coppia Jax/Tara, amanti allo sbando, logorati da una vita diversa da quella che sognavano ed entrambi personaggi in conflitto con se stessi prima che con chi gli sta intorno. Lui, ormai sempre più travolto dalla logica del “vorrei ma non posso”, è trascinato inerzialmente in una vita alla quale non crede fino in fondo e della quale fin dall’inizio della serie afferma di volersi liberare, ma che sempre più lo imprigiona, non solo per contingenze esterne, ma per un irrazionale quanto paralizzante bisogno di radici e certezze. Tara invece, dopo l’exploit del finale della scorsa stagione che la vedeva andare incontro a quel ruolo di Lady Macbeth un tempo di Gemma, ci ha messo poco a sprofondare nella mediocrità della realtà. Una condizione che la vede sul piano personale sempre più frustrata dopo la rottura del polso che l’ha costretta a rinunciare al suo lavoro, alla quale si è aggiunta la consapevolezza che le promesse che Jax ripetutamente le fa si rivelano spesso non mantenute. Su questo binario si pone la proposta e il relativo matrimonio che coprono il cuore dell’episodio: una decisione presa da Jax in modo prevalentemente strumentale, quasi come un’emotiva reazione alla delusione della compagna, ma soprattutto una forzatura operata senza la minima riflessione sulle conseguenze che potrebbe avere su Tara e sul Club.

Sons of Anarchy - 5x02 Authority VestedAltra incognita interessante è Opie, personaggio sempre più stratificato, le cui vicende recenti (uccisione del padre da parte di Clay e conseguente reazione) lo pongono ad un bivio che vede da un lato l’autodistruzione del personaggio o quantomeno la sua graduale marginalizzazione, e dall’altro un ritorno da protagonista, quasi fosse un nuovo Jax (specie quello delle prime due stagioni), carico del bagaglio esperienziale che si porta dietro e pronto a far da coscienza al migliore amico alla deriva. La decisione presa nel finale, ovvero quella di farsi arrestare per tener sotto controllo Jax – e probabilmente anche difenderlo – all’interno del carcere, fa pensare che gli sviluppi della sua storyline possano essere tra i più interessanti di quest’annata.

Sons of Anarchy - 5x02 Authority VestedAnche la trama principale di quest’anno racchiude in sé lo spirito primigenio della serie. La comunità costituita con vitalità e ideali nei “folli” anni Sessanta si presenta oggi come qualcosa di logoro, dove l’ambizione di progettare un nuovo modello di società ha lasciato il posto all’avidità e al tornaconto personale, quasi fosse la metafora della generazione del Sessantotto, un tempo sulle barricate e oggi dietro le scrivanie del potere. Nel mondo mediocre di Sons of Anarchy la menzogna regna su qualsiasi cosa e la capacità di simulare e dissimulare, anche all’interno del gruppo originario, è ciò che distingue le eccellenze dagli altri personaggi. Anche quest’anno tutto prende vita da una bugia: per coprire i clamorosi spari di Opie a Clay, quest’ultimo fa pensare a tutti che i responsabili siano “i neri”, portando così all’assassinio, seppur per errore, della ragazza di Leroy da parte di Tig. Nello scorso episodio abbiamo saggiato quanto può essere crudele la vendetta di Damon Pope (bruciare tua figlia viva davanti ai tuoi occhi ha davvero pochi eguali quanto a perversione e malvagità), che ora è in procinto portare avanti in carcere la sua ritorsione verso i “Sons”.

Sons of Anarchy - 5x02 Authority VestedDi Pope si sa molto poco per ora, di sicuro però si allude tanto. L’uccisione della figlia di Tig è spaventosa, accentuata da una recitazione sommessa e volta più alla sottrazione che all’esagerazione. Tuttavia, chi desta maggior interesse è l’altro nuovo personaggio della stagione, Nero Padilla, interpretato da Jimmy Smits, famoso per aver vestito i panni di Miguel Prado nella terza stagione di Dexter. Nero, pappone che entra in scena durante un amplesso con Gemma, dimostra di sapere il fatto suo, di avere un passato misterioso, di coltivare l’attività di gangster in maniera perlopiù indiretta, di possedere qualità umane di tutto rispetto – figlio handicappato, disponibilità verso Gemma, ecc. – rendendosi protagonista della scena dell’inseguimento, una delle più adrenaliniche dell’episodio.

In conclusione credo che Sons of Anarchy stia procedendo sulle stesse (ottime) corde della stagione precedente, chiudendo anche in questo caso con un montaggio musicale che aggiunge lirismo ad una narrazione sempre molto “maschia”.

Voto: 8

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Informazioni su Attilio Palmieri

Di nascita (e fede) partenopea, si diploma nel 2007 con una tesina su Ecce Bombo e l'incomunicabilità, senza però alcun riferimento ad Alvaro Rissa. Alla fine dello stesso anno, sull'onda di una fervida passione per il cinema e una cronica cinefilia, si trasferisce a Torino per studiare al DAMS. La New Hollywood prima e la serialità americana poi caratterizzano la laurea triennale e magistrale. Attualmente dottorando all'Università di Bologna, cerca di far diventare un lavoro la sua dipendenza incurabile dalle serie televisive, soprattutto americane e britanniche. Pensa che, oggetti mediali a parte, il tè, il whisky e il Napoli siano le "cose per cui vale la pena vivere".


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Un commento su “Sons of Anarchy – 5×02 Authority Vested

  • Aragorn86

    Questa stagione è partita forse in modo più lento rispetto alle altre, ma mi piace il modo con cui la stanno gestendo… c’è un mucchio di gente che sembra muoversi nell’ombra (Pope, Clay, la C.I.A., i Nomads), ma ancora non è chiaro come si muovono né dove vogliono arrivare! Purtroppo, per come li stanno dipingendo, non so perché ma ho sempre più la sensazione che a fine stagione uno tra Tig e Gemma (o tutti e due) ci lascerà le penne… ovviamente spero di no, soprattutto nel secondo caso (straordinaria la Seagal nella scena del matrimonio)!

    L’unica cosa che mi sembra manchi rispetto al passato è un personaggio di spessore tra le forze dell’ordine: Roosevelt è un bel personaggio, ma manca qualcuno ancor più ambiguo come Unser (quello della prima stagione), come Porter o come la Stahl (secondo me il miglior villain di tutta la serie)! Per il resto continuo a pensare che SOA non abbia ancora l’attenzione che si meriterebbe nel panorama televisivo! E’ veramente una delle cose più belle in circolazione!

    P.s.: giustissimo il parallelo tra il club “sessantottino” e quello che è diventato oggi… chissà se Jax ce la farà a riportarlo alle origini o ne resterà vittima pure lui… dipende da quanto Sutter vorrà essere “shakesperiano”!