Last Resort è forse (Vegas) la premiere più attesa dell’anno. Molti hanno gridato – come d’altronde si fa ogni anno (lo scorso era il turno di Awake) – al nuovo Lost, altri parlano di Homeland, a noi piace non fare un torto all’autore e definirla in maniera più ortodossa come la nuova serie di Shawn Ryan.
Poche serie hanno scosso il pubblico come ha fatto The Shield, poche altre hanno dimostrato, seppur all’interno di un genere così definito, una coerenza autoriale così alta e la capacità di portare a termine dopo sette stagioni una tragedia di quella portata. Dopo aver concluso quella che, comunque vada la sua carriera, sarà l’opera della sua vita, Shawn Ryan realizza, lo scorso anno, una nuova serie per la FOX proseguendo su binari simili a quelli di The Shied. Il lavoro in questione è The Chicago Code, meno violenta, un po’ meno scorretta, ma molto più politica della precedente serie, purtroppo chiusa al termine della prima stagione a causa di rating non proprio esaltanti.
Con queste credenziali l’autore arriva sugli schermi con Last Resort, creando nel pubblico e negli addetti ai lavori una quantità di aspettative smisurata.
Diciamolo subito: le aspettative sono state ampiamente deluse. Ciò però non deve essere fuorviante e non deve portare a credere che questa premiere sia stata in sé deludente; piuttosto, l’aggettivo giusto è spiazzante. Vista la carne al fuoco, vista la trama iniziale (un sottomarino americano rifiuta l’ordine di sganciare un missile nucleare sul Pakistan e, in fuga dal fuoco amico, occupa un isola dichiarandola stato indipendente), visto soprattutto il creatore, il registro stilistico atteso era tutt’altro rispetto a quello effettivo.
Va da sé che il primo impatto, possa risultare radicalmente deludente, specie perché ci si trova di fronte ad un oggetto molto difficile da interpretare e da incasellare in una tassonomia ben precisa. L’originalità di Last Resort impone prima di tutto di non prenderlo troppo sul serio, altrimenti la reazione conseguente sarebbe quella di giudicarlo come un lavoro eccessivo e sostanzialmente sbagliato.
Tutto però ruota attorno alla consapevolezza sulla quale poggia questa premiere: quello che sembra sbagliato, col passare dei minuti si dimostra volutamente sbagliato, alla ricerca di un uso strumentale di linguaggi, di stili, di generi, di stereotipi. Da questo punto di vista Last Resort si presenta come una serie molto teorica e prima di tutto autoriflessiva, volta a deprivare la narrazione della sua importanza, declassandola a semplice contesto, in favore di un’attenzione primaria alla caricatura, al grottesco, al gioco con lo stereotipo del soldato in fuga, alla presa in giro dell’America e della sua retorica nazionalista. Gli strumenti con cui lo fa sono quelli dell’iperbole e della parodia, mettendo in scena figure caricaturali al limite del ridicolo da una parte, ed eroi monodimensionali dall’altra. La regia accompagna perfettamente questo modus operandi evidenziando l’uso della musica antifrastico nelle scene d’azione ed esagerato al limite della presa in giro in quelle smaccatamente sentimentali.
Non è ancora chiaro cosa sia Last Resort. Shawn Ryan ha detto di essersi ispirato ad Homeland, ma da questa premiere sembra che l’autore abbia preso la serie e l’abbia rivoltata come un calzino, usando strumentalmente tutte le convenzioni narrative che tanti premi hanno fruttato alla serie prodotta da Showtime, per ripresentarle di spalle, mostrandone l’altra faccia, con le braghe calate. Per certi versi l’esperienza spettaoriale è vicina ai film di Abrahams/Zucker/Abrahams, in certi momenti sembra di assistere a L’aereo più pazzo del mondo più che ad un drama militare. Certo, non si tratta solo di questo, la parte drammatica bilancia abbastanza quella parodica, ma si può dire che quest’ultimo versante sia quello più interessante.
Difficile dire che prospettive possa avere una serie del genere, sicuramente è un’operazione interessante con diverse trovate intelligenti, ma è altrettanto certo che si tratta di un prodotto in cui può essere facile cadere nell’abisso della mediocrità e fare la fine di Terranova.
Devo dire che invece a me non ha deluso, forse proprio perché ero partito con aspettative contrarie: nonostante fosse Shawn Ryan, ero convinto di vedere la solita scopiazzatura di Lost e invece mi ha piacevolmente sorpreso!
Molto interessante la parte del gioco sugli stereotipi, non ci avevo pensato… al di là di tutto, mi è sembrato comunque narrativamente molto ben orchestrato, per cui sì, potrebbe finire in vacca come tante cose, ma penso che si possa stare tranquilli che non farà la fine di Terranova (almeno sul piano qualitativo)! Finora per me è a mani basse il miglior pilot di questa stagione.
P.s.: senza fare inopportuni paragoni, a me più che Homeland (che non ho visto) le dinamiche nel sottomarino mi hanno ricordato più Battlestar Galactica che altro…
a me non è sembrato grottesco, ma stucchevole. Ma forse è stata una visione un po’ superficiale. Nel senso che il grottesco mi avrebbe dovuto far sorridere, mentre in alcuni casi ero infastidito. Non sono un appassionato del genere militare, quindi spero che nel proseguio spicca più il lato sociologico. Sono un amante dei personaggi complessi e la divisa tende ad uniformare per cui spero se la tolgano in fretta!!!
Secondo me la trama non è poi così male, viene solo sviluppata in maniera un po’ lenta… Comunque per me l’idea è buona. Non so, io ho deciso di cominciare a guardare la serie perchè avevo visto la pubblicità su Fox e mi sembrava carino… unendo poi il fatto che Scott Speedman è uno dei miei attori preferiti, mi sono lanciata con questa iniziativa. Il primo episodio mi è piaciuto, il secondo e il terzo non sono riuscita a guardarli per intero perchè quando tornavo da pallavolo ero talmente stanca da non riuscire a far altro che dormire, mentre il quarto sono riuscita a guardarlo per intero in replica e devo dire che mi è proprio piaciuto. Non vedo l’ora di vedere l’episodio cinque e scoprire come va avanti la storia=)
col senno di poi l’ultima frase della recensione ( ” Difficile…….) si è dimostrata profetica…….ma in effetti dopo le buone idee della premiere hanno fatto anche peggio di Terranova quindi logica e necessaria la cancellazione
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Devo dire che invece a me non ha deluso, forse proprio perché ero partito con aspettative contrarie: nonostante fosse Shawn Ryan, ero convinto di vedere la solita scopiazzatura di Lost e invece mi ha piacevolmente sorpreso!
Molto interessante la parte del gioco sugli stereotipi, non ci avevo pensato… al di là di tutto, mi è sembrato comunque narrativamente molto ben orchestrato, per cui sì, potrebbe finire in vacca come tante cose, ma penso che si possa stare tranquilli che non farà la fine di Terranova (almeno sul piano qualitativo)! Finora per me è a mani basse il miglior pilot di questa stagione.
P.s.: senza fare inopportuni paragoni, a me più che Homeland (che non ho visto) le dinamiche nel sottomarino mi hanno ricordato più Battlestar Galactica che altro…
a me non è sembrato grottesco, ma stucchevole. Ma forse è stata una visione un po’ superficiale. Nel senso che il grottesco mi avrebbe dovuto far sorridere, mentre in alcuni casi ero infastidito. Non sono un appassionato del genere militare, quindi spero che nel proseguio spicca più il lato sociologico. Sono un amante dei personaggi complessi e la divisa tende ad uniformare per cui spero se la tolgano in fretta!!!
Secondo me la trama non è poi così male, viene solo sviluppata in maniera un po’ lenta… Comunque per me l’idea è buona. Non so, io ho deciso di cominciare a guardare la serie perchè avevo visto la pubblicità su Fox e mi sembrava carino… unendo poi il fatto che Scott Speedman è uno dei miei attori preferiti, mi sono lanciata con questa iniziativa. Il primo episodio mi è piaciuto, il secondo e il terzo non sono riuscita a guardarli per intero perchè quando tornavo da pallavolo ero talmente stanca da non riuscire a far altro che dormire, mentre il quarto sono riuscita a guardarlo per intero in replica e devo dire che mi è proprio piaciuto. Non vedo l’ora di vedere l’episodio cinque e scoprire come va avanti la storia=)
col senno di poi l’ultima frase della recensione ( ” Difficile…….) si è dimostrata profetica…….ma in effetti dopo le buone idee della premiere hanno fatto anche peggio di Terranova quindi logica e necessaria la cancellazione