Revolution – 1×03/04 No Quarter & The Plague Dogs 2


Revolution - 1x03/04 No Quarter & The Plague DogsAlza il tiro Revolution, che finalmente prova ad “occuparsi” dei suoi personaggi e ad approfondire il senso di perdita e di solitudine in un mondo che non ha più internet, cellulari e qualsivoglia diavoleria tecnologica. Si confermano dunque le buone intenzioni del prodotto, che però continua a lasciare perplessi in molti suoi dettagli.

Senza più aerei, senza più macchine, senza più navi e senza più, soprattutto, la possibilità di comunicare, tutti vivono ormai da quindici anni come bloccati in un eterno presente, costretti a dire addio a chi si trovava lontano nel momento del fatidico blackout.

Revolution - 1x03/04 No Quarter & The Plague DogsPer la prima volta, il mondo di Revolution non ci appare più semplicemente come la versione agreste del mondo globalizzato, ma come un universo popolato da persone che improvvisamente si sono trovate smarrite, abbandonate e costrette a ripensare vita e affetti. Lo comprendiamo in particolare grazie alla storia di Maggie, che si conclude già ora con un episodio che ben ne descrive dramma e dolore.

Revolution - 1x03/04 No Quarter & The Plague DogsLa sua parabola (se così vogliamo chiamarla, visto che è durata pochissimo e che non è mai stata messa troppo in risalto) è la cosa che la serie ha saputo finora costruire meglio, sebbene di nuovo si cada in un grossolano errore di “tempistiche”: l’impossibilità di raggiungere i propri figli (tra l’altro, chissà, magari ancora vivi) e la necessità di reagire all’inaspettata solitudine, sono forse gli aspetti tematici più interessanti finora sviluppati, ma avrebbero avuto bisogno di più tempo per essere approfonditi. Tutto, invece, viene buttato via (come tante altre cose nella serie), senza darci modo di empatizzare a sufficienza con il personaggio e senza farci entrare davvero nel suo dramma così da percepirne la portata emotiva. Finisce in un bagno di lacrime e di frasi fatte, lì dove invece c’era la possibilità di fare meglio.

Revolution - 1x03/04 No Quarter & The Plague DogsLa morte di Maggie dovrebbe farci capire come nessuno è al sicuro in questo mondo, ma come poter dare credito a questa suggestione se poi tutto intorno è colorato, se il principale pericolo sono dei cani rabbiosi (peggior storyline dell’anno?) e se una tempesta mette inquietudine più per il posticcio effetto speciale delle nuvole nere che per altro? Come tutto quello visto finora, anche una storia meno patinata e interessante come quella di Maggie va così incontro al destino di cadere totalmente nel vuoto.

Revolution - 1x03/04 No Quarter & The Plague DogsIl problema di un prodotto come questo (e lo era anche di Terra Nova) è volere a tutti i costi conciliare un’ambientazione spaventosa (nelle premesse almeno) con un’atmosfera rassicurante da prodotto per le famiglie. Inutile dire che un’impresa del genere è impossibile, facendo inevitabilmente risultare poco credibili entrambi gli aspetti. L’esempio plateale di questo è la “spaventosa” Milizia super-addestrata, che non solo si fa mettere sotto scacco in modo imbarazzante da una ragazzina armata di balestra, ma soprattutto, di fronte ad un cecchino appostato sul tetto, non ha migliore idee di quella di mandare a morte un soldato dopo l’altro sperando che al nemico finiscano i proiettili. Poco riesce a fare una guest star carismatica come Mark Pellegrino.

Revolution - 1x03/04 No Quarter & The Plague DogsQuanta credibilità può avere un Monroe che solo dopo dieci anni decide di torturare Rachel, salvo poi continuare a non farlo (a giudicare dell’ottima salute di cui gode la Mitchell a fine episodio)? E quanta paura può farci un manipolo di soldati che, durante una tempesta, invece di tentare di raggiungere un campo situato a solo un’ora di distanza, decide di rifugiarsi in un capanno pericolante? Quanta stupidità c’è nel lasciare Danny incustodito, con tanto di profetico “Don’t Move” (che nelle serie equivale a dire: “guardati intorno che c’è un modo per scappare“)?

Tutto questo fa parte di una serie di forzature e superficialità che sarebbe persino inutile continuare a elencare (la serie volutamente se ne frega), ma che sono importanti nel momento in cui inficiano lo sviuppo della narrazione: quanto è tirata per i capelli la motivazione del “proteggere gli altri” riguardo il non volere rivelare l’esistenza del congegno per l’elettricità da parte di Aaron? Quanto sono basati sul nulla i battibecchi e le conflittualità tra Miles e Charlie?

Revolution - 1x03/04 No Quarter & The Plague DogsRevolution continua ad essere godibile, grazie soprattutto ad una mitologia solida e ampia che lentamente sta venendo fuori (non a caso le parti migliori sono sempre i flashback), ma è così carente nei dettagli che la serie non riesce proprio a bucare lo schermo, a imporsi nell’immaginario collettivo e a fare quel salto di qualità senza il quale anche un episodio potenzialmente intenso come The Plague Dogs non può lasciare il segno. Rimane comunque apprezzabile l’abbozzo sui personaggi tentato questa volta, il che lascia nuovamente l’impressione di un prodotto che è sì in evolution, ma ancora troppo poco r-evolution e sempre prossimo alla d-evolution.

Voto 1×03: 5+

Voto 1×04: 6,5

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2 commenti su “Revolution – 1×03/04 No Quarter & The Plague Dogs

  • Shadow Meister

    Revolution non è che sia un capolavoro, ma è un prodotto carino insomma. Sono d’accordo con la recensione, ma devo dire che il personaggio di Maggie mi piaceva molto e mi ha dato fastidio che lo togliessero di mezzo nel quarto episodio, però sinceramente penso che frasi fatte a parte, la sua morte abbia suscitato un po’ di empatia per il personaggio, o almeno così è stato per me. comunque la pecca di questa serie è che sembra tutto un Recap (alla Previously on…): scene che si susseguono ultravelocissimamente e dopo un po’ non si capisce più niente…

     
  • Aragorn86 L'autore dell'articolo

    Sull’ultravelocità mi trovi perfettamente d’accordo… tutto scorre in maniera troppo rapida! L’esempio è proprio l’episodio di Maggie: poteva tranquillare finire con la sua morte la puntata, invece c’hanno dovuto mettere per forza in mezzo il colpo di scena della Mitchell con Miles, assolutamente inutile in un episodio del genere!

    Su Maggie, sono d’accordo che susciti empatia, è proprio per questo che secondo me lascia con l’amaro in bocca: una storia come la sua poteva essere portata avanti per più puntate, approfondita (anche nelle relazioni con gli altri del gruppo) e la sua morte sarebbe stata molto più potente! Ma anche questo rientra nell’ultravelocità della serie, che rimane appunto “carina”, ma che corre talmente tanto da non lasciarti impresso nulla!

    Comunque, siamo sicuro una spanna sopra Terra Nova e Falling Skies… ma non è che ci volesse molto 🙂 🙂