Treme – 3×04/05 The Greatest Love & I Thought I Heard Buddy Bolden Say 2


Treme - 3x04/05 The Greatest Love & I Thought I Heard Buddy Bolden SayTreme è ormai una serie matura con alla base un universo narrativo talmente denso da vivere di vita propria e con la possibilità di abbandonare la necessità di raccontare una storia forte, in favore della semplice messa in scena di personaggi pluridimensionali.

3×04 – The Greatest Love

Tale assetto è il frutto di due stagioni di grande intensità in cui non si è mai privilegiata la storia ai personaggi né tantomeno questi ultimi al contesto. Un’attenta gestione di queste tre componenti ha consentito l’emergere dal fondo della narrazione di una materia altamente complessa, di un’energia entropica che traspare da ogni fotogramma, fatta di conflitti ad alta intensità, che siano questi formali, narrativi, tematici, caratteriali.

Nella marea di caratteri che David Simon ed Eric Overmyer hanno presentato da due anni e mezzo a questa parte, la dicotomia narrativa si è rivelata la soluzione retorica più efficace a far luce, a poggiare i riflettori volta per volta, individuo dopo individuo, sulle relazioni tra questi e il prossimo.

Treme - 3x04/05 The Greatest Love & I Thought I Heard Buddy Bolden SayNon è un caso se il quarto episodio di questa terza stagione inizia con un parallelo tra due personaggi importanti quanto antitetici e che proprio nel loro essere messi allo specchio, offrono la migliore narrazione di sé stessi. Si tratta di Hidalgo e Davis, giovani uomini alle prese con il loro presente e futuro. Difficile trovarne di così diversi, uno nativo di New Orleans, un bianco che vorrebbe essere nero, l’incarnazione dell’amore per la tradizione, un sentimento vitale come i suoi anni, alla perenne ricerca di rinnovamento, senza mai perdere di vista il passato. L’altro, Hidalgo, è invece un ispanico appartenente all’ondata dei nuovi ricchi, ad un’era in cui si può diventarlo anche non essendo WASP (White, Anglo-Saxon, Protestant), un self made man dei giorni nostri, che da New Orleans ha solo da prendere e poco da dare. Hidalgo non rientra nelle dicotomie tradizionali del buono e del cattivo, non è Davis, ma neanche il costruttore malvagio e senza scrupoli, egli fa semplicemente ciò che può tornargli più utile, che può essere di volta in volta preservare la tradizione urbanistica della città oppure remarle contro. Il montaggio che alterna sequenze di Davis ad altre di Hidalgo esprime tutta la potenza narrativa della serie, grazie alla messa in parallelo di due visioni del mondo opposte che trovano giovamento dal reciproco accostamento.

Treme - 3x04/05 The Greatest Love & I Thought I Heard Buddy Bolden SayProprio a proposito di tradizione spicca la parabola di Albert “Big Chief” Labreaux, personaggio che sin dalla prima stagione impiega pochissimo a smarcarsi da tutti gli altri, a imporre la sua acuta caratterizzazione e a incarnare nel corpo e nell’anima uno dei cardini del New Orleans-fealing. Se Davis rappresenta il legame tra passato e futuro all’insegna dell’apologia di un tempo glorioso, Albert rispecchia quel sano conservatorismo di tanti che come lui hanno visto la propria città, nonché una delle più antiche d’America, essere devastata materialmente e spiritualmente. Albert vive in direzione ostinata e contraria, sempre e comunque contro le istituzioni, alla ricerca della verità con lo sguardo puro, pregno d’amore per le proprie radici. Il rapporto col figlio è stata, sin da subito, una delle linee narrative principali della serie, sia per la storia in sé, sia per il suo portato simbolico. La deflagrazione definitiva avviene con la devastante scoperta del linfoma. Albert, prima o poi morirà, ha un cancro che lo porterà alla morte e un pezzo dell’universo della serie, un pezzo di mondo se ne andrà con lui. Nonostante ciò, “Big Chief” affronta la notizia con lo stesso atteggiamento di sempre, con lo sguardo stoico e per questo commovente di un Don Chisciotte dei nostri giorni.

Treme - 3x04/05 The Greatest Love & I Thought I Heard Buddy Bolden SayAnche in questo caso Treme sprigiona la sua forza significante attraverso un parallelismo, che stavolta viaggia sui binari dell’affinità più che su quelli dell’antitesi: sulla strada di Albert gli autori pongono LaDonna, altro personaggio strabordante, dalla parabola altalenante (grande energia nella prima stagione, trauma dello stupro nella seconda e resurrezione in questa terza), ma che come lui vive in profonda sintonia con lo spirito originario della città, dalla quale assorbe linfa e senza la quale sarebbe perduta. Il dialogo in campo e contro campo tra i due, con l’acceso scambio di battute dimostra come Treme possa vivere anche di semplicità e raggiungere picchi altissimi di qualità solo con due persone, un tavolo e una macchina da presa che li riprende. La conclusione è di quelle che emozionano, con Albert e il suo gruppo che suonano nel locale di LaDonna, con il “Grande Capo” che canta come se non ci fosse un domani, come se fosse l’ultimo concerto della sua vita e che grazie all’interpretazione dell’immenso Clarke Peters dona alla scena una potenza emotiva unica.

Treme - 3x04/05 The Greatest Love & I Thought I Heard Buddy Bolden SayL’altra grande matassa da districare a New Orleans è quella che riguarda il sottobosco criminale della città e il rapporto tra questa e la polizia che ne amministra l’uso della violenza. Se in passato Toni Bernette è stata l’unica a battersi per la verità, aiutata di volta in volta da spalle occasionali come LaDonna o Terry, in questa stagione è coadiuvata da un nuovo ed interessante personaggio, L.P. Everett, reporter venuto da fuori, ma determinato ad entrare nei gangli più reconditi della città. L.P. ha trovato una pista, ha quasi scovato le prove dell’uccisione di Glover e nello specifico sta indagando sulla polizia perché sembra che sia stata quest’ultima a sbarazzarsi dell’uomo e bruciarlo nella sua macchina. Mettersi contro i poteri forti è molto rischioso e la riprova sono i numerosissimi avvertimenti, dal sapore della minaccia criminale, che vengono recapitati al giornalista. Ma L.P. non molla, sia perché uomo di saldi principi, sia perché forte dell’appoggio di Toni con la quale sembra intrattenere una relazione non priva di ambiguità: nei loro dialoghi l’attrazione si taglia col coltello e, nonostante la differenza di età, tra di loro sembra esserci qualcosa in più che una missione comune.

Il voto ad una serie come Treme è forse la cosa meno rilevante, se non addirittura una didascalica e ripetitiva attestazione di stima ad una serie che continua volta dopo volta a rasentare la perfezione.

Voto: 8,5

3×05 – I Thought I Heard Buddy Bolden Say

A Treme è Natale. Non un giorno qualsiasi, ma un momento chiave per una società che fa delle tradizioni locali la propria maggiore peculiarità. Tante serie hanno usato il Christmas Day come strumento per proporre un episodio speciale ed anche Treme non si sottrae a questa consuetudine.

Come accade sovente in alcune serie, non tanto spesso in Treme a dire il vero, il cold open è paradigmatico rispetto a ciò che sarà l’episodio. La compagna di Antoine è in allerta, è preoccupata, qualcosa di tragico all’orizzonte inizia a trapelare tramite una telefonata. Recatasi sul luogo scopre che della casa della madre è rimasto pochissimo perché un’imponente scavatrice la sta facendo a pezzi.

Da qui in avanti l’episodio viaggerà sempre su questa falsariga, mettendo al centro del suo narrato le tematiche sociali, nonostante l’estrema varietà dei personaggi e delle storie che portano con sé.

Treme - 3x04/05 The Greatest Love & I Thought I Heard Buddy Bolden SayAlbert Lambreaux non è più lo stesso, o meglio, dopo la scoperta del linfoma non è più possibile mostrarlo allo stesso modo. Ogni cosa che gli capita, ogni cosa che dice, ogni volta che la sua persona irrompe nei discorsi altrui, è accompagnata dalla sua vita “a scadenza”, connotandone ogni cosa. Le case popolari però stanno per essere abbatte e come afferma proprio Albert, la politica si appresta a fare quello che non ha concluso l’uragano. Per questo viene convocata una manifestazione all’esterno del City Hall per impedire la delibera. Albert è come sempre e nonostante tutto in prima linea, a manifestare, a difendere i più deboli, a stringere alleanze contro chi tenta di dimenticare anni di storia in virtù del profitto fine a se stesso. Durante la sommossa viene colpito dallo spray al pepe delle forze dell’ordine, ma per fortuna non rimane ferito.

Il momento maggiormente catalizzatore arriva però alla sera, durante la cena di natale, dove tutta la sua famiglia, ed in particolare i suoi figli, in buona fede gli preparano un menù completo di tutti i suoi piatti preferiti che ha l’unico effetto di farlo sentire un dead man walking. Albert non ci sta, non accetta di lasciare questa terra, ma soprattutto non ammette di essere trattato diversamente; lui è un lottatore senza età, carico di una fede inarrestabile che non smette mai di tramandare, come dimostra la sequenza con la nipotina al negozio di costumi.

Treme - 3x04/05 The Greatest Love & I Thought I Heard Buddy Bolden SayLa storyline di Annie e Davis maschera la centralità dei temi sociali con il cappello di quelli generazionali. A questo proposito vi è una guest star d’eccezione, Isabella Rossellini, che interpretando la madre di Annie, si fa protagonista di uno scontro generazionale in cui (guarda caso) i temi sociali finiscono per emergere con prepotenza. La dolcezza con la quale la giovane violinista in un primo tempo tenta di convincere a parole i genitori – che l’avrebbero voluta in una gloriosa orchestra di Vienna – della sua felicità a New Orleans, e l’energia con cui, successivamente li zittisce, li persuade e li seduce, cantando e suonando al Christmas Day, è di rara finezza, sostenuta anche dalla recitazione della sempre più brava Lucia Micarelli (che, tanto per aggiungere la ciliegina alla sua immacolata perfezione, ha anche collaborato con i Jethro Tull), sempre più nettamente la vera rivelazione della serie.

A cena emergono i conflitti: attorno al tavolo ci sono Annie e Davis con parenti al seguito e circa il tema della sicurezza a New Orleans, intersecato con le vicende edilizie ad alta tensione, viene declinata un’altra delle consuete dicotomie di Treme, quella tra il dentro e il fuori, che in questo caso verte sulla città stessa, vero grande discrimine della maggioranza dei conflitti ideologici.

Treme - 3x04/05 The Greatest Love & I Thought I Heard Buddy Bolden SayIl cuore nero della vicenda però è quello che vede al centro la famiglia Bernette e L.P. Everett. La polizia ormai non fa nulla per non occultare il suo risentimento verso le indagini di Toni e del giovane reporter, arrivando finanche a tormentare Sofia, pedinandola tutte le notti, perquisendola senza motivo e spaventandola a ripetizione. Sin da subito è evidente che questa strada porta con sé un climax inquietante, una pericolosa deriva in cui le istituzioni per conservare nell’opacità i loro scheletri nell’armadio vestono i panni del crimine. L’episodio si chiude infatti con qualcuno che bussa violentemente alla porta di Toni e Sofia, le quali immediatamente si accorgono che alle spalle all’entrata c’è la polizia e tale consapevolezza le spaventa ancora di più. Un agente comunica alle due donne che la loro macchina è stata distrutta, sfasciata, e tutto lascia pensare che il responsabile sia proprio qualcuno delle forze dell’ordine.

Una serie unica.

Voto: 9

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Informazioni su Attilio Palmieri

Di nascita (e fede) partenopea, si diploma nel 2007 con una tesina su Ecce Bombo e l'incomunicabilità, senza però alcun riferimento ad Alvaro Rissa. Alla fine dello stesso anno, sull'onda di una fervida passione per il cinema e una cronica cinefilia, si trasferisce a Torino per studiare al DAMS. La New Hollywood prima e la serialità americana poi caratterizzano la laurea triennale e magistrale. Attualmente dottorando all'Università di Bologna, cerca di far diventare un lavoro la sua dipendenza incurabile dalle serie televisive, soprattutto americane e britanniche. Pensa che, oggetti mediali a parte, il tè, il whisky e il Napoli siano le "cose per cui vale la pena vivere".


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2 commenti su “Treme – 3×04/05 The Greatest Love & I Thought I Heard Buddy Bolden Say

  • Attilio Palmieri L'autore dell'articolo

    Non voglio proprio credere che gli autori dopo il padre m’ammazzino anche la figlia!

    Un cast perfetto per una serie inarrivabile, per originalità, unicità e densità.