Mentre si fa sempre più prossimo il momento dell’incontro tra Ted e la “madre”, How I met your mother, questa settimana, sceglie di affrancarsi temporaneamente dal filone narrativo principale per optare invece per un episodio stand-alone caratterizzato dal gradito ritorno di un guest star del passato.
“Ted, this is the Captain. Please call me back at your earliest convenience”.
“Oh, crap”.
Tra i vari personaggi saltuari che nel corso degli anni hanno riscosso più consensi nel pubblico, The Captain certamente rientra tra quelli più divertenti e apprezzati, grazie soprattutto a Kyle MacLachlan che interpreta perfettamente questo ruolo del miliardario bizzarro a tratti involontariamente inquietante.
Non c’è dubbio quindi che il suo ritorno in scena costituisca un’aggiunta positiva alla puntata, che fin dal brevissimo cold open parte subito molto bene: basta, infatti, un semplice messaggio lasciato dal Capitano nella segreteria telefonica di Ted per scatenare nell’architetto un profondo terrore – che aumenta dopo ogni nuovo ascolto.
Questa telefonata riporta la mente di Mosby all’ultimo incontro avuto con l’ex-marito di Zoey, risalente ad un anno e mezzo prima, a cui erano anche Robin, Lily e Barney… ehm volevo dire solo Robin e Lily.
Questa storia funge da spunto per recuperare uno degli espedienti comici più classici della serie: i protagonisti che danno diverse versioni della stesso racconto, dando vita ad una serie di risvolti comici molto divertenti. Particolarmente degni di nota sono: Ted che – convinto di dare il cinque – fa cadere il vassoio del cameriere, il salvataggio del posacenere e, soprattutto, la foto del “one true love” del Capitano completamente travisata da Ted (ed anche da Robin che la ignora completamente).
Tuttavia questa gag, sebbene si riveli essere nuovamente una trovata comica di per sé efficace, non è immune da alcune debolezze: in primis, è doveroso chiedersi se era proprio necessario avere sia Ted, causa “sandwich”, sia Robin, per via dell’alcol, in uno stato comportamentale alterato. Le due ultime versioni della storia hanno dato decisamente l’impressione di essere fra loro fin troppo simili, nonché un po’ forzate. Un po’ di inventiva in più non avrebbe di certo fatto male.
A ciò va aggiungersi che, dopo ormai 8 anni, è sempre più difficile stupire con questo tipo di narrazioni concatenate e, a meno che non si trovi un modo particolarmente brillante e originale per la realizzazione – e purtroppo non è questo il caso, c’è il forte rischio di lasciare in bocca allo spettatore un retrogusto amaro di già visto.
Questi difetti da soli, però, non sono sufficienti ad inficiare il risultato complessivo finale, che resta senz’altro pregevole.
“I forgot to pursue my dream, and now I’m old and I’m a mom and it’s just too late for me”.
Oltre a The Captain, che funge un po’ da filo conduttore delle vicende, ad emergere come figura centrale della puntata è Lily. E’ stata un po’ trascurata dagli autori nelle ultime due stagioni ed è rimasta bloccata nel suo ruolo di responsabilità materna, ma negli ultimi episodi abbiamo visto riemergere nella rossa molte frustrazioni tenute a lungo nascoste: in “Band or Dj?” aveva confidato a Ted tutte le sue difficoltà del ruolo di madre e quanto sia arduo rinunciare alla libertà della vita che aveva prima di aver il piccolo Marvin.
Si tratta di uno sfogo che trova continuità in questa puntata, in cui viene a galla il rimpianto maggiore della donna: non essere riuscita a diventare un’artista, un’aspirazione che già in passato aveva portato Lily a lasciare tutto, anche Marshall, per poter inseguire senza successo il suo sogno. Ma, mentre prima di avere un figlio era ancora possibile per lei riprovarci, adesso quella prospettiva si è chiusa definitivamente.
Per fortuna per Lily, The Captain, per nulla offeso dalla Aldrin’s Justice, le offre una possibilità, del tutto insperata, di entrare nel settore dell’arte come suo nuovo consulente. Forse una soluzione fin troppo provvidenziale e sbrigativa, anche per una sit-com leggera come How I met your mother, ma che in fondo possiamo anche perdonare – in quanto vorrà dire che rivedremo più spesso The Captain.
E’ sicuramente lodevole il tentativo degli autori di dare un po’ più spazio al personaggio di Lily, da tempo messo in secondo piano rispetto agli altri.
“Crazy stories are my thing”.
Non essere stato presente all’incontro con il Capitano, non impedisce a Barney di essere – ancora una volta – una delle fonti umoristiche più valide della puntata: esilaranti i suoi tentativi di inserirsi nelle varie versioni della storia, ancor più quando cerca di completare lui stesso le storie, anticipandone dettagli o finali; ma tutto ciò comunque impallidisce di fronte alla The Royal Archduke of Grand Fenwick, semplicemente geniale – ben lieto di sapere che, nonostante il Playbook sia ormai cenere, possa ancora regalarci qualche perla nascosta.
The Ashtray, nonostante si discosti parecchio dalla trama orizzontale, si dimostra essere un episodio solido e ben equilibrato. Dopo un 2012 da dimenticare per How I met your mother, il 2013 ci sta regalando una stagione in netta ripresa.
Voto 6/7
Best Quotes of episode:
– “Yeah. We’ve already discussed it. It’s $4 million cash”. [Marshall].
– “You have architecture, Marshall has the law, Lily has art, Robin has pleasing me sexually. You all have a passion that drives you”. [Barney]
Un episodio molto carino, che forse io ho trovato più divertente di altri…cioè a me l’espediente classico della serie delle varie versioni è piaciuto molto…non mi ha dato fastidio la somiglianza delle ultime due…certo è che avrei perso un poco più di tempo per Lily invece di liquidarla in mezzo (+ altro mezzo) episodio. In ogni caso se continueranno a questo livello andrà più che bene.