Dopo una premiere da ottimi risultati di ascolto e di buona fattura, la serie TV della Marvel scritta da Joss Whedon sta affrontando non poche difficoltà. Pur mantenendosi su rating buoni, ha perso gran parte del pubblico iniziale: cosa è accaduto ed in che modo gli autori stanno provando ad arginare la perdita di spettatori?
Avevamo già notato come l’episodio pilota, pur dicendosi riuscito, non mantenesse appieno le aspettative che nel corso di tutta un’estate erano state chiaramente gonfiate. Nonostante qualche difficoltà, però, siamo andati avanti ed effettivamente l’impressione iniziale si è mantenuta praticamente integra per buona parte del tempo, almeno fino al quinto episodio.
Quali sono state le principali difficoltà? La serie di Joss Whedon ha, prima di tutto, un target piuttosto giovane: quello stesso pubblico che va a vedere i film della Marvel e che adesso sta affollando i cinema di tutto il mondo per il sequel di Thor. Ragazzi, quindi, nonché la fascia economica di pubblico più interessante per i pubblicitari. Fin qui, quindi, si può dire che la ABC abbia effettivamente avuto un’ottima intuizione.
Il problema, però, è che un pubblico del genere è anche estremamente volubile: dev’essere costantemente attratto, stuzzicato; da qui le numerose citazioni al grosso universo Marvel, con riferimenti continui a Capitan America, Iron Man e agli altri Vendicatori, mentre ci sono anche una serie di interessanti easter egg per i lettori dei fumetti. Eppure, tutto questo non è sufficiente: a fronte di un interesse innegabile nei confronti della serie, una vera trama orizzontale non si è sviluppata, e quella verticale, che avrebbe dovuto destare interesse, ha fallito nella sua impresa.
Questa situazione ha fatto sì che alcuni episodi fossero abbastanza spenti: divertenti sì, perché lo stile ironico e scanzonato che Whedon ha portato ai Vendicatori si è esteso a macchia d’olio a tutti gli altri prodotti della Marvel, ma non sufficiente a reggere l’intera baracca. Per fortuna gli autori devono essersene resi conto e questi ultimi due episodi – il sesto ed il settimo – si dimostrano nettamente migliori di quelli che li hanno preceduti.
Buona parte della riuscita di questi ultimi appuntamenti è dovuta alla coppia Fitz-Simmons che, pur virando verso una scontata e futura relazione sentimentale, riescono per la goffaggine d’entrambi a divertire con i loro scambi dialettici; per questo tutta la costruzione drammatica sull’avvelenamento di Simmons prima, e sulle disavventure di Fitz in Russia poi, funzionano molto meglio dei litigi con le ex fiamme di Coulson.
Proprio a riguardo del protagonista principale, creò non poco sospetto la scoperta della sopravvivenza di Coulson all’uccisione per mano di Loki in The Avengers: sembrò una mera operazione commerciale per lanciare la serie con un volto noto. Probabilmente è stato così, ma gli autori – che sprovveduti non sono – ci stanno costruendo intorno tutto un filone secondario di storia, fondamentale per dare maggiore profondità ad un personaggio già incontrato nei lungometraggi e che ora deve reggere nelle proprie mani una serie televisiva. In questo senso, Coulson funziona sia perché è il collegamento più evidente con gli altri film Marvel, sia perché il suo “recupero” è probabilmente ciò intorno a cui girerà la trama per un bel po’ di tempo.
Minore soddisfazione riceviamo dai restanti protagonisti: se Skye deve rivestire il fastidioso ruolo della ragazzina stupida con cui il pubblico – come lei all’oscuro del funzionamento dello S.H.I.E.L.D. – dovrebbe immedesimarsi, Melinda May e Grant Ward non sono né più né meno che le classiche rappresentazioni degli agenti segreti tutti muscoli ed agilità. Nessuno dei due riesce a creare intorno a sé grande empatia, sebbene May abbia il vantaggio di un problematico passato che andrà prima o poi affrontato. Davvero apprezzabile, inoltre, la scelta di mantenere l’ambiguità di fondo che sorreggeva lo S.H.I.E.L.D.: anche qui, infatti, l’organizzazione mostra alcuni lati piuttosto spregiudicati che rendono più problematica la morale della squadra stessa.
È possibile arrestare questa emorragia di spettatori? Assolutamente sì. Il pubblico che sta affollando le sale per Thor è chiaramente interessato ai prodotti Marvel; il fatto poi che la serie stia preparando degli episodi cross-over con l’universo filmico (ricordiamo anche la brevissima apparizione di Samuel L. Jackson come Fury) non può che far ben sperare. Dal canto loro, però, gli autori devono mettersi al lavoro con un diverso spirito: costruire una trama orizzontale che faccia maggior presa sul pubblico ed evitare, quanto più possibile, le banalizzazioni troppo sfacciate. Se i personaggi vengono approfonditi e le storie rese più originali, Agents of S.H.I.E.L.D. ha tutte le carte in tavola per riprendersi.
Voto Episodi 2 – 7: 6 ½
P.S. Proprio per confermare il successo della Marvel, Netflix si impegnerà a realizzare ben 4 serie TV su 4 supereroi della Casa delle Idee.
Non sono d’accordissimo, specialmente perchè avete sostenuto come gli ultimi due episodi siano i migliori; l’ultimo episodio è per me il peggiore fra questi, davvero tremendo, mentre gli altri hanno avuto un vero e proprio crescendo qualitativo, conclusosi con il quinto e il sesto, i più belli. Se è vero che il problema sono le trame (anche se non tutte), alcune delle quali, come l’ultima, potevano riguardare una qualsiasi agenzia segreta, anzi, pareva una cosa più da CIA, a parer mio i personaggi sono tutti molto buoni, tranne forse Ward che è davvero troppo statico…è vero che non sempre i personaggi sono in-character: Skye che ancora non ha capito come funziona lo SHIELD e continua a disobbedire porta a chiedersi: che se la tiene a fare Coulson?? Non hanno hacker allo SHIELD? e quindi il comportamento dello stesso Coulson, o May che nell’ultimo episodio disobbedisce agli ordini (cosa che non avrebbe mai fatto se non per Coulson, forse).
Credo in ogni caso che sia tutto a causa dell’ultimo episodio (se non si è capito, proprio non mi è piaciuto).
Per il resto, credo che, certo, la serie non stia spiccando o facendo vedere il suo vero potenziale, come spero prima o poi farà, invece di imbottigliarsi ancora nella trama di Coulson e di come Tahiti sia un posto magico, perchè anche se c’è chi ritiene che la serie sia bella perchè gioca sul suo essere godibile, perfettamente scorrevole, ironizzi su se stessa e non si prenda mai troppo sul serio, sono del parere che una vera trama orizzontale, un’uso più corretto del gruppo dei main character e una migliore gestione in generale possano portare a grandi risultati. Perchè come dite voi il potenziale c’è, e il pregio delle serie di quel MITO di Joss Whedon è la costruzione e l’evoluzione di personaggi principali sempre fantastici.
(comunque un abbozzo di trama orizzontale l’abbiamo vista con il Centipede nei 1×01 e 1×05, o no?)
Carine le citazioni e i richiami ai film e ai personaggi marvel…anche se mi aspetto più special guests.
Sono d’accordo con la recensione sul fatto che gli ultimi due episodi sono stati più movimentati e belli e sembra che in generale per adesso si stanno incentrando uno ad uno su tutti i personaggi della serie.
La marvel ha già ucciso il cinema, speriamo non lo faccia anche con la televisione
Perche dici ciò?
Io sono dell’idea che il cinema si sia ucciso da solo.
A questo punto meglio sapere che se la marvel fa un film sarà spettacolare, esplosivo e spumeggiante (certo lontanissimo dall’essere un capolavoro o un esempio di sceneggiatura) che sarà godibile e assolutamente inimitabile nel mondo dell’intrattenimento.
Il cinema muore per altri motivi suppongo.
Detto questo agents of shield non mi fa impazzire