Si chiude con queste due puntate la nona stagione di 24, un’annata anomala per la sua costituzione – solo 12 episodi – ma perfettamente in linea con la tradizione della serie, sia nei pregi che nei difetti. Può ancora funzionare ad oggi un sistema come quello che ha portato Jack Bauer dentro la leggenda delle serie televisive? Dipende.
Quando si guarda un prodotto come 24, e questo Live Another Day non fa eccezione, bisogna sapere esattamente con cosa si ha a che fare: il personaggio stesso di Bauer è un mito più che un uomo reale, un individuo capace di compiere azioni impensabili e di metterle in scena con una pretesa di veridicità encomiabile, nonché frutto di una lunghissima costruzione nel corso degli anni.
È chiaro che se si cerca una vera e completa adesione alla realtà, le aspettative possono essere talora deludenti: ma se si entra nel mondo di Jack Bauer bisogna essere consapevoli della realtà a cui si va incontro, e risulta necessario di tanto in tanto sospendere la propria incredulità per gustarsi lo show in quanto tale.
Questo, chiaramente, non può e non deve essere una giustificazione per tutto: l’ennesima talpa all’interno della squadra investigativa – in questo caso Navarro – è ormai un cliché talmente tipico che il vero stupore si avrebbe se non comparisse affatto, e alcuni buchi nella sceneggiatura possono essere altrettanto pesanti. Nonostante questo, e nonostante una stagione che ha compattato la classica giornata di 24 ore in 12 episodi, questa annata ha avuto molti punti a suo favore.
9×11 – The following takes place between 9 pm and 10 pm.
Ci avevano avvisato che, sebbene la stagione avesse la metà degli episodi canonici, avremmo avuto uno sguardo su tutte le 24 ore previste, ma la penultima puntata, sin dal titolo, mette in chiaro come non avremo avanzamenti rapidi nemmeno in questa occasione.
L’undicesimo episodio porta la situazione che ha dominato questa seconda parte di stagione al suo punto più alto: se la prima fase aveva riguardato il progetto di Margot e il controllo dei droni come vendetta nei confronti di Heller, il passaggio del dispositivo nelle mani di Cross e quindi dei cinesi ha creato una seconda (e terza, e quarta) sottotrama dai toni sempre più alti. Il rischio di un conflitto mondiale è sempre difficile da gestire in televisione, e certo, l’idea che tutto sia nato appena 12 ore prima con la visita del POTUS a Londra per motivi decisamente più tranquilli potrebbe dare da pensare: ma ricordiamolo, 24 è anche questo.
Ecco che quindi questo penultimo episodio raccoglie quanto accaduto finora e si prepara al gran finale alzando il volume in tutte le dinamiche e arrivando a momenti chiave ampiamente previsti eppure ricchi di soddisfazione. Lo smascheramento di Mark da parte di Jack, che con la sua innata e consueta grazia gli punta contro una pistola davanti al presidente, è una di quelle scene a lungo attese per cui l’applauso in piedi sul divano si rende obbligatorio; ma Bauer, si sa, oltre ad essere vendicativo è soprattutto pragmatico, e dunque l’utilizzo di Boudreau per entrare nella residenza di Stolnovich si rende necessario.
Il personaggio di Chloe, un po’ bistrattato negli ultimi episodi a causa di un poco convincente Adrian Cross, torna protagonista riuscendo ad informare Jack della presenza (in Inghilterra, ma soprattutto nel mondo) di Cheng Zhi e a scappare, in modo sempre molto rocambolesco, dalle mani dei cinesi. I piani per evitare un conflitto quindi aumentano a dismisura: da una parte Jack che cerca di raccogliere informazioni insieme a Kate e Mark a casa di Stolnovich; da un’altra il Presidente che tenta di impedire l’innalzamento a DEFCON 3 – il livello di sicurezza più alto e grave in tempo di pace; e infine Audrey, che con la sua idea sembra passare in secondo piano per poi tornare alla ribalta in conclusione di puntata.
L’undicesimo episodio, insomma, tira le fila di quanto raccontato fino ad ora senza scollegarsi dal resto del racconto – non a caso, le prove da portare al Presidente Cinese sono il dispositivo, a rappresentare la prima metà di stagione, e Cheng Zhi, simbolo del passato ma anche di questa seconda parte di Live Another Day. L’opposizione tra Heller e il reparto militare degli Stati Uniti sembra voler costantemente suggerire una risoluzione scontata, che porti nuovamente nella trama la questione dell’Alzheimer del Presidente: ma per una volta 24 stupisce davvero, decidendo di non calcare la mano su qualcosa che un tempo avrebbe fatto la (s)fortuna della serie. La tematica verrà risollevata in modo decisamente più importante solo nell’ultimo episodio.
Voto: 8
9×12 – The following takes place between 10 pm and 11 AM.
La voce di Kiefer Sutherland sottolinea in modo enfatico quel “a.m.” della sua solita frase d’apertura ed è forse già da qui che si trova il primo passo falso dell’ultima puntata: aver parlato di come questa stagione avrebbe comunque contemplato lo svolgimento di una storia di 24 ore aveva condotto alle ipotesi più disparate, ma di certo nessuno si sarebbe aspettato che le successive 12 ore diventassero un semplice flashforward negli ultimi dieci minuti dell’episodio.
La vicenda continua ad articolarsi secondo tre filoni – Jack all’inseguimento di Cheng, Kate alle prese con il salvataggio di Audrey, Heller a gestire un attacco dai toni sempre più inevitabili – che si intersecano continuamente, in mezzo a rivelazioni e notizie che ribaltate più volte nell’arco della puntata.
Questa è la vera parte che funziona: la costruzione delle tre vicende e la loro intersezione porta ad una narrazione che convince e che vede nella sua sintesi finale uno scioglimento – benché prevedibile su alcuni punti – convincente e di impatto.
Quello che funziona meno si intravede proprio con la conclusione della storia e il suo passaggio al “12 hours later”. Ad esempio, l’uccisione di Cheng da parte di Jack – sorvoliamo sulla katana che si trova sul cargo olandese gestito dai russi – non ha alcuna successiva ripercussione, nonostante sia stata una mossa dettata dalla vendetta personale di Jack, che in qualunque altra occasione avrebbe causato come minimo la ripresa del conflitto. Sul finale, poi, il rapimento (di nuovo!) di Chloe, questa volta da parte dei russi, risulta fin troppo evidente come stratagemma narrativo per portare Jack (di nuovo!) ad essere prigioniero.
Da questo momento in poi è difficile capire quale sarà il destino della serie, soprattutto dopo l’utilizzo di un silent clock che non sembra lasciare speranze per la sorte di Jack: ma è davvero così che si può concludere il percorso di un personaggio del genere? Se questa deve essere la vera fine della storia di Jack Bauer, allora tanto valeva lasciarci con una conclusione come quella del Day 8, di sicuro più rispettosa del percorso di questo incredibile protagonista della serialità televisiva.
E se invece Jack Bauer tornasse? Ad oggi non se ne sa nulla, ma in tal caso verrebbe completamente travisato l’utilizzo del silent clock come forma di rispetto per i morti, esattamente come viene utilizzato in questo episodio alla morte di Audrey.
Il temporaneo salvataggio della donna ad opera di Kate risulta narrativamente fondamentale per permettere a Bauer di portare avanti la sua azione, e si rivela tale anche la sua morte, quando Jack si trasforma in una macchina da guerra ancor più vendicativa di quanto sia mai stata. Ci sarebbe da riflettere su quanto sia sensato far morire sempre tutte le donne che hanno a che fare con Jack, quanto sia accettabile premere di nuovo l’acceleratore sulla vicenda della maledizione di Bauer: eppure in questa stagione, in cui l’uomo ci era stato presentato come un guscio ormai vuoto e con Audrey unica rappresentante di un passato felice, la scelta di far morire la donna trova una sua giusta collocazione, grazie soprattutto all’interpretazione di Sutherland.
Abbiamo visto spesso Jack in crisi, ma mai come in questo momento l’opzione suicida si è fatta così forte e tuttavia solo accennata: alla notizia data da Kate, un Jack disperato mette mano alla pistola e solo il rumore degli uomini di Cheng lo distoglie da una prospettiva che, ai suoi occhi, pare temporaneamente l’unica possibile.
Allo stesso modo, la morte di Audrey si riflette sulla storia del padre Heller in un modo che non era possibile prevedere ad inizio stagione, quando la notizia della sindrome di Alzheimer del Presidente aveva fatto storcere il naso a più di una persona. E sì, quella scena finale con il primo ministro inglese è scritta volutamente per commuovere, ma anche se così fosse ben venga: perché l’interpretazione eccezionale di William Devane, mai sopra le righe e sempre misurata, regala un addio eccezionale al suo personaggio, che accetta persino l’inaccettabile – perdere se stesso, i suoi ricordi, la sua vita – se questo significa dimenticare il dolore più devastante per un genitore.
L’ultima puntata della stagione, quindi, risulta la più ricca emotivamente ma al contempo quella più criticabile a livello di costruzione: pur nell’aver portato a termine dignitosamente ogni storyline – tranne aver dato una giustificazione all’utilità di Erik Ritter: quella rimane un mistero – perdura un senso di mancata chiusura, di poca soddisfazione in termini di arco generale nella storia di Jack Bauer.
È stata un’annata in grado di stupire su alcuni punti, tra i quali spicca il personaggio di Kate Morgan: inizialmente più cliché che donna a tre dimensioni, nel corso della stagione si è distinta fino a diventare una delle migliori alleate che Jack abbia mai avuto, senza contare una certa somiglianza nelle rispettive vicende – l’essere da soli contro tutti, traditi da amici e colleghi fidati, disposti a tutto sul lavoro e dotati di un’empatia spesso celata eppure presente.
Ma gran parte del giudizio nei confronti di questo finale si lega alla scelta che verrà intrapresa circa un eventuale futuro di 24: dobbiamo accettare che Jack muoia e che questa sia davvero la conclusione? O il silent clock ha mentito e in realtà qualcuno è già a conoscenza del futuro della serie?
Ad ogni modo, rivedere 24 dopo quattro anni è stato più di quanto si potesse sperare: non è mai stata una serie esente da difetti, ma ha di certo fatto la storia della serialità televisiva e, nonostante alcuni buchi nell’acqua, di Jack Bauer non se ne ha mai abbastanza.
Voto: 7
Voto stagione: 7 ½
24 è sempre 24 ragazzi e anche stavolta riesce a darmi quella piacevole sensazione di dispiacere nel vedere l’orologio scorrere per l’ultima (?) volta.
Che ne sarà di Jack? Sembrerà strano ma poco importa. Abbiamo metaforicamente pianto la brutta morte della povera Audre e tutti ci siamo sentiti televisivamente parlando col cuore a pezzi per Jack e che soddisfazione vedere quella katana essere usata nel modo più appropriato.
24 ha fatto il 24 e ha dato adrenalina, colpi di scena, tanta azione e quelle emozioni che ti legano a personaggi iconici come Bauer e a teneri duri come il presidente heller, Ti regala un ottimo agente Morgan e twist sempre nuovi ma collocati sempre nella stessa e collaudata formula. Voto 8 considerando che il rischio di fallire era altissimo e spero vivamente che tornino con una nuova stagione e da quel che ha detto ieri il presidente della fox credo proprio sarà cosi.
Good Luck in Russia JACK
Ok, ma se 24 dovesse tornare con quale criterio potrebbero giustificare il silent clock finale? L’orologio muto ha un valore abbastanza chiaro, e indica la morte di un personaggio importante nella serie. Diciamo che secondo me con questa decisione si son dati un po’ la mazzata sui piedi: non può finire così perché è un finale terribile per Jack (non parlo di destino del personaggio, ma proprio di sviluppo narrativo), ma al contempo questa scelta mi lascia un po’ dubbiosa sulle loro intenzioni
Ho letto in giro – e confesso che dovrei ricontrollare la scena per esserne certo perché è passato del tempo dall’ultima volta che l’ho vista – che il day 2 si chiudeva con un silent clock, eppure il presidente Palmer non muore in quell’occasione. Se così è, la regola è già stata infranta in passato.
E anche al termine del Day 6, dove c’è sì una morte importante, ma solo metaforicamente parlando, non c’è alcun ticchettio. 😉
Hai ragione, non lo ricordavo proprio.
http://24.wikia.com/wiki/Silent_clock
Credo che comunque avrebbero potuto evitarlo in una puntata in cui
a) era già stato usato giustamente per Audrey
b) nessuno aveva la certezza (e in effetti ancora non c’è) di un seguito per la serie.
Oramai con queste enciclopedie mirate create dagli appassionati in rete si può chiarire qualsiasi dubbio venutosi a creare su una data serie in pochi minuti. XD
Per quanto concerne i gusti personali, hanno ragione sempre tutti: a te non ha garbato particolarmente questo silent clock finale; a me, tutto sommato, non è dispiaciuto, paradossalmente per le stesse ragioni.
Ad ogni modo, secondo me, gli autori hanno ben chiaro il percorso da imprimere alla serie per il futuro: mi pare che Live Another Day si chiuda in maniera troppo aperta e contemporaneamente troppo grama per il protagonista per rappresentare la fine delle (dis)avventure di Jack Bauer. Difatti, ho preferito – anche e soprattutto in termini di commozione – di gran lunga la scena conclusiva del Day 8, quella sì evidentemente pensata e realizzata per dare un epilogo alla storia narrata: Jack è allontanato dalla propria famiglia, braccato dalle autorità, ma è comunque là fuori da qualche parte e lotta insieme a noi. Jack catturato dai Russi, invece? È quasi una dichiarazione d’intenti futuri: 24 tornerà, con meno Kiefer forse (ho fatto un’ipotesi in uno dei commenti più in basso), ma tornerà. E se così non dovesse essere, ti offro una pizza a tua scelta. XD
al 90% faranno un altra stagione stando ai rumors.
La fox ha lasciato un finale in sospeso per vautare gli ascolti e x loro gli ascolti sono stati oltre le più rosee aspettative e fra qualche settimana parleranno con autori e produttori per sondare il terreno per una prossima stagione.
Il clock finale ha un sgnificato è vero ma in questo caso sarebbe un modo per fare un colpo di scena.
L’importante è che la facciano bene…
secondo me faranno un film o similia più che un altra stagione o forse s parla di spinoff con chloe e kate-
Sìsì ma che ci fosse un possibile seguito si è letto in giro, anche se non sono ovviamente ancora chiare le modalità.
Se il seguito fosse un film tutto sommato il silent clock potrebbe essere giustificato per dare una chiusura alla serie in quanto tale. Forse sarebbe l’unico motivo!
Lo spin off con Chloe e Kate non mi vede molto d’accordo.. poi va beh, io son sempre molto dubbiosa sugli spin off e a maggior ragione in questo caso se bisogna chiudere sarebbe meglio chiudere con tutto.
Sullo spin-off anche io aborro l’idea, soprattutto perchè sarebbe su un personaggio nuovissimo come kate che ok bene ma non è che si può ora mettere sulle sue spalle una serie intera oppure su un personaggio come Chloe che senza jack vale poco o niente a mio avviso sia come carisma attoriale che come personaggio principale in se.
Lo spinoff di Saul goodman è un conto quello di Kate morgan un’altro..
È stato confermato che tra i contenuti aggiuntivi del DVD ci sarà una scena inedita riguardante un personaggio del passato molto amato (non lo nomino per non fare spoilers, ma se avete visto l’intera serie fino ad ora avrete capito benissimo a chi mi riferisco). A questo punto direi che l’operazione di recupero dalle prigioni russe è solo una questione di tempo.
Quando si conclude una serie di questo tipo, non c’è molto da aggiungere rispetto a quanto messo sul tavolo nel corso dei commenti alle singole puntate della stagione. Complessivamente, a mio avviso il lavoro fatto è stato ottimo: abbiamo avuto un inizio esaltante con un villain principale ben costruito, partito un po’ in sordina, ma sempre più interessante con il passare delle ore; una fase di transizione sufficientemente incalzante, con più fronti da gestire che si sono successivamente ben intrecciati l’uno con l’altro; una conclusione con un colpo di scena spiazzante grazie al ritorno improvviso di Cheng e una resa dei conti inevitabile e dalle conseguenze terribili un po’ per tutti (io darei una nomination agli Emmy per Kiefer per la sola scena dell’apprendimento della morte di Audrey: il modo in cui il suo volto è passato nel giro di pochi istanti da stupito ad affranto, da affranto a disperato e da disperato ad infuriato rappresenta una prova attoriale di livello egregio, che merita di stare lì con il McConaughey in versione infiltrato speciale in True Detective, la telefonata di commiato provvisorio a Skyler di Walter White messa in scena da Cranston in Breaking Bad e lo sguardo gelido di Jon Hamm quando il suo personaggio scopre di dover lavorare come sottoposto di Peggy in Mad Men).
Quando annunciarono il ritorno di 24, non ero solo dubbioso, ma quasi certo che l’operazione avrebbe rovinato un gran personaggio e una gran serie. Fortunatamente, così non è stato e dopo svariati nuovi momenti che entreranno a pieno titolo negli “annales ventiquattroidei”, a questo punto sono in prima fila a chiedere anch’io one more season, a patto, tuttavia, che questa volta i giochi vengano chiusi per sempre (Jack deve vedersi morire). Un dream team formato da Tony, Chloe, Kate e Belchek in trasferta moscovita per salvare l’amico di un tempo potrebbe darci grandi soddisfazioni e anche fungere da occasione per dare nuova linfa allo show (immagino, ad esempio, una prima parte di stagione in cui un Jack defilato è il fine da raggiungere e non il mezzo per ottenerlo).
In attesa di notizie ufficiali sul prosieguo, da spettatore mi ritengo pienamente soddisfatto.
Premessa: 24 è stata per me la prima serie da divorare in un sol boccone, soprattutto quando agli inizi degli anni 2000 in Italia fu snobbata e maltrattata prima da Mediaset, storica cliente privilegiata della 20thCF, ma poi anche da Sky e dalla Fox Italia, così che, pazientemente, aspettavo lo “spacciatore” di serie (EDIT) o addirittura il cofanetto con i dvd delle serie per poter poi consumare voracemente tutti e 24 gli episodi senza pause come successe per il Day 5, visto tutto d’un fiato in un weekend!
L’amore è rimasto fedele anche nella piena consapevolezza del suo/mio inevitabile declino, com’era già successo per un’altra serie Fox, ma è certo che l’effetto “The Expendables” aggiunge tanta, tanta tristezza, come rivedere un amico dopo tanti anni e trovarlo invecchiato e chiederci “se lo siamo anche noi, certo che sì”.
Come volevasi dimostrare, riesumare Jack Bauer non aveva nessun senso, 24 era morta da secoli, questa serie aveva già detto tutto con il quarto, incredibile giorno, salviamo anche il quinto, due stagioni dove successe davvero tutto.
Tutto già visto, tutto ripetuto come un noiosissimo mantra, casting “inopportuno” con attori fin troppo noti per altri ruoli in altre serie piazzati in posti chiave (EDIT: è vietato fare riferimento a spoiler su personaggi di altre serie, né per eventi già accaduti né per eventi futuri. La Redazione).
Salvo solo il personaggio di Cloe, la sua trasformazione da petulante e impacciata analista in punk antagonista l’ho trovata geniale!
Bye bye Jack, restatene a Mosca, secondo me ti troverai bene lì col compagno Putin, ti prego, non tornare come Scully e Molder a rovinarmi i bei ricordi…
Rivedere Jack Bauer è stata una cosa che mi ha riempito di gioia, anche se da una parte ritenevo il finale dell’ottava stagione perfetto. Questo nuovo formato da 12 episodio, mi ha dato fin dall’inizio tutta l’aria di un esperimento per vedere se i tempi fossero maturi per ripescare uno dei personaggi più amati e controversi della tv americana. Impressione confermata da questo season finale: sono convinto che un’altra stagione ci sarà, non c’è la conferma finale ma ci sarà. Magari non subito l’anno prossimo, ma presto. Le strade a livello produttivo davanti a loro sono moltissime. Potrebbero fare un’altra miniserie usando sempre il marchio 24 con un altro sottotitolo invece di live another day, oppure fare una specie di seconda stagione (o decima come la si voglia vedere) con il medesimo titolo.
Importante però è correggere i difetti emersi in questa stagione relativi al formato di questi 12 episodi: troppi passaggi velocizzati e forzati e trattati in maniera superficiale, si è sentita troppo la sensazione che il tempo non bastasse davvero.
Concordo più o meno con tutta la recensione.Soprattutto quella dell’ultimo episodio. Emotivamente il più significativo, narrativamente il più sfilacciato.Troppi buchi perfino per una serie come 24. Uccidere Cheng Zhi quando nemmeno sei sicuro che la crisi sia compeltamente passata per me è troppo inverosimile. E poi come faceva quest’ultimo a sapere dove si sarebbe trovata Audrey? Aveva degli informatori? Qualcuno ha tradito tra gli americani o i cinesi? Sembra che 24, in genere attenta a questi doppi, tripli giochi e alle varie talpe in cui sguazza, questa volta sorvoli un pò troppi punti per far andare avanti la storia.
Non sono sicurissima nemmeno di avere apprezzato la morte di Audrey. Emotivamente è stata otiima, non discuto, però anche l’idea di far morire tutte le donne con cui Jack ha avuto una relazione è un cliché narrativo ormai strausato.
Sull’ennesimo traditore all’interno degli organi ufficiali ho già commentato in altra sede.
Però non posso dire di essermi annoiata. Anzi. Solo in qualche episodio iniziale.
Comunque mai reputato che Jack muoia alla fine della stagione. Per me ritornerà come è tornato dalla Cina. Magari per un’ altra stagione o magari per un film (se ne discuteva anni fà mi pare).
Tra l’altro ora che Chloe è vedova potrebbe intraprendere una liason con Jack. Non scherzo. Mai capita la fedeltà assoluta di questa donna per Bauer…
Dimenticavo: anch’io ho seguito 24 fin dalla prima messa in onda su Rete4, ma allora aveva un’impatto che forse oggi ha perso. Un pò perchè il cliché è sempre quello e si ripete all’infinito, un pò perchè ormai le serie tv hanno fatto dei passi da gigante.
Però per carità meglio Jack di moltissime altre cose che vengono sfornate oggi.
Sì, diciamo che il punto “sospendiamo l’incredulità perché in fondo lui è Jack!” può funzionare fino ad un certo punto. Il materiale di questa stagione dimezzata sarebbe stato sufficiente per una stagione intera, e i buchi narrativi evidenziati anche da te – cosa ne sapeva Cheng di dove stava Audrey? – diventano un po’ troppi per poter semplicemente chiudere un occhio.
Certo non ci si annoia mai, e Jack Bauer e il suo 24 sono comunque molto meglio di certa robaccia che gira negli ultimi tempi! Però un po’ di attenzione in più non guasterebbe.
Grande jack. Grandi gli autori. Non sono d’accordo su certi giudizi negativi. Penso che non finisca qui. I dvd li ho tutti doppi. Anche io ho visto la 5 serie in un weekend. Comunque anche l’ ottava era ok. Grande anche kate penso che la vedremo presto in una operazione per riportare jach a casa. Un caro saluto a tutti gli appassionati di 24.
Vorrei che la serie 24 continuasse perché da una carica adrenalina a eccezionale!