Se ci fosse stato un modo per rendere la premiere del secondo ciclo di Broad City ancora più entusiasmante di tutta la stagione di debutto, Abbi ed Ilana, creatrici-attrici protagoniste, devono averlo scoperto, perché il livello di “In Heat” è così sorprendentemente alto da lasciare senza parole.
Se nella prima stagione era chiara la volontà di fare ironia sui giovani d’oggi tramite la presa in giro in primis delle due ragazze protagoniste, ora lo spettro si allarga, buttando nella mischia anche il mondo esterno alle due, che non solo subiscono i difetti e le incoerenze delle persone, ma entrano anche a gamba tesa nelle vite degli altri, scavalcando l’ipotetico ed invisibile confine che prima c’era. Non a caso la scena iniziale ci scaraventa proprio nel mondo esterno, vissuto prima dagli altri (che per un fatto numerico e di prospettive vediamo più di Abbi ed Ilana) e poi dalle protagoniste. Quei pochi minuti sono il manifesto programmatico della stagione, se non dell’intera serie, evidenziando, in una manciata di situazioni, la vera essenza di Broad City.
Questa premiere ce lo mostra chiaramente: le due dude stanno per intraprendere un viaggio nei meandri del genere umano, in una sorta di inferno dantesco che si chiama New York. Le protagoniste scendono le scale della metro — proprio come fa Dante verso l’inferno —, ne varcano la soglia e iniziano il loro cammino tra i gironi infernali-carrozze della metro, divise a seconda dei peccati (leggasi stranezze) commessi in superficie. Le due però, alla fine del percorso, riescono ad uscire incolumi dalla metropolitana, sopravvivendo a tutte le sfide (umane) che quel viaggio ha sottoposto loro.
Il tema dell’inferno è portato avanti per tutto l’episodio tramite il caldo che affligge le esistenze non solo delle ragazze, ma di tutta la città. La ricerca di un condizionatore diventa di primaria importanza, strumento virgiliano che le potrà aiutare a portare a termine il loro viaggio senza cedimenti, come capita alla guest star Seth Rogen. L’attore è anche il veicolo tramite il quale si parla del primo peccato, la rape culture, che collega ogni segmento dell’episodio in modo non particolarmente originale, ma organico ed efficace. Abbi che si trasforma in una rapist — anzi sex offender — diverte sia per la inconsapevolezza della ragazza, che per il ribaltamento del ruolo che eravamo abituati a vederle interpretare. Il suo crucciarsi dell’aver limonato strafatta un ragazzino delle superiori ci intenerisce perché sinceramente pentita del gesto e quindi meritevole di andare avanti, verso il prossimo girone ed il prossimo peccato.
Se l’impostazione del racconto sembra aver fatto un passo in avanti, il tipo di comicità è rimasto lo stesso della prima stagione, molto diretto, veloce, a volte caustico e sempre impertinente. Abbi ed Ilana continuano a farci divertire senza aver perso lo smalto e la freschezza che hanno caratterizzato le ottime dieci puntate della prima stagione; il pericolo di trovare ormai normali le due ragazze decisamente anormali (e quindi noioso l’episodio) è stato totalmente evitato costruendo un plot solido basato non solo su di loro, ma anche su altri personaggi e mondi (dalla guest star, alla festa di compleanno, fino al trasloco e al blitz nel dormitorio universitario). La forza di Broad City è proprio l’unione di questo tipo di comicità a situazioni che la possano esprimere al meglio, non avendo paura di essere a volte sopra le righe o eccessivamente parodistici ed anzi usare queste caratteristiche a proprio vantaggio, non facendo mai diventare stupida la serie.
Se la prima stagione era entrata di diritto al secondo posto nella nostra classifica delle migliori comedy del 2014, a vedere da questo debutto sembra che le cose non possano che andare in un crescendo che, vista la già alta qualità dello scorso anno, poteva apparire inaspettato. Se il livello si mantenesse tale, potremmo dirci davanti ad una delle comedy più belle degli ultimi anni, che, comunque vadano le cose, ci terrà compagnia anche il prossimo anno, grazie al rinnovo più che meritato da parte di Comedy Central.
Voto: 8