[Consigli Estivi #6] Inside Amy Schumer – This slut is not ashamed 2


[Consigli Estivi #6] Inside Amy Schumer  - This slut is not ashamedSe seguite un po’ le vicende e l’andamento della tv americana, vi sarete di certo imbattuti almeno una volta nel nome di Amy Schumer. Soprattutto negli ultimi mesi, infatti, le occasioni per notare e apprezzare la comica statunitense sono aumentate di molto, perfino in Italia.

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Ad esempio grazie alla fresca nomination agli Emmy o la vittoria del Critic’s Choice e del Peabody Award di quest’anno; o per il fantastico acceptance speech di un altro, ennesimo, premio ‒ il Trailblazer Award di Glamour UK‒ passato alla storia per quel  “I can catch a dick whenever I want” di cui hanno scritto in tanti, oltreoceano e non solo; o, magari, per la recente copertina di GQ a tema Star Wars che ha indignato la LucasFilm; o, ancora, per il film “Trainwreck“, appena uscito in USA, prodotto da Judd Apatow (Freaks and Geeks, Girls – giusto per restare nell’ambito delle serie tv) e da lei interamente scritto, oltre che interpretato.
Oppure, semplicemente, perché Inside Amy Schumer e la sua creatrice sono il fenomeno comico del momento: è impossibile ignorarlo, e soprattutto non riusciamo a trovare un solo motivo per cui dovreste farlo. Anzi, con questo articolo ci teniamo a spiegarvi perché dovreste assolutamente inserire la serie di Comedy Central nella vostra lista dei recuperi estivi.

I don’t think I’m better than anyone else. I just think I’m like funnier and that my pussy is magic.

[Consigli Estivi #6] Inside Amy Schumer  - This slut is not ashamedInside Amy Schumer non è una comedy in senso stretto, intesa cioè come una serie comica strutturata intorno ad un unico universo narrativo, un gruppo specifico di personaggi e una trama che si dispiega in più puntate. Si tratta, invece, di una sketch comedy series, basata quindi sul susseguirsi di cosiddetti skit di pochi minuti senza alcuna continuità narrativa, ma non necessariamente scollegati a livello tematico – anzi, gli episodi hanno in genere una loro coerenza interna.
Nel caso di Inside Amy Schumer, gli sketch sono intervallati da spezzoni dei suoi spettacoli stand up (come in Louie, per intenderci), da delle brevissime street interview legate al tema della scenetta precedente e dalla “rubrica” Amy Goes Deep, in cui la Schumer intervista di volta in volta una persona diversa, quasi mai famosa– ad esempio una donna centoseienne, una ragazza transessuale, un gigolo etc.

[Consigli Estivi #6] Inside Amy Schumer  - This slut is not ashamedLa serie, la cui terza stagione si è conclusa da poco, è stata rinnovata per una quarta annata sulla scia del successo sempre più palpabile della sua mattatrice e della risposta positiva di critica e pubblico (è la serie più vista di Comedy Central). Per farvi un’idea della popolarità dello show, tra le guest star della terza stagione troviamo Tina Fey, Julia Louis-Dreyfus e Patricia Arquette, protagoniste di un illuminante sketch sugli standard di desiderabilità delle attrici hollywoodiane; ma anche Paul Giamatti, Jeff Goldblum, Vincent Kartheiser e Dennis Quaid, a loro volta protagonisti di uno degli episodi più celebrati e coraggiosi dell’intera serie, incentrato anche in questo caso sul rapporto tra bellezza (femminile) e successo: “12 Angry Men Inside Amy Schumer”, in cui la struttura classica della puntata è messa da parte in favore di un unico sketch lungo quasi 20 minuti, rivisitazione in bianco e nero del film del ’57 “12 Angry Men“.

A woman talks like a sailor… that’s not hot! That’s unnatural!

[Consigli Estivi #6] Inside Amy Schumer  - This slut is not ashamedAvrete sicuramente già capito intorno a quali temi si sviluppa gran parte dello show e, più in generale, l’intera produzione di Amy Schumer: l’immagine della donna nell’industria televisivo-cinematografica, il rapporto tra i sessi, i ruoli di genere e il bisogno di sfuggirvi. È stata celebrata come un’icona femminista per aver denunciato nei suoi sketch la pervasività della cosiddetta  rape culture o l’estenuante trafila a cui le donne americane devono sottoporsi per avere accesso agli anticoncezionali, ma in realtà la forza rivoluzionaria della Schumer risiede innanzitutto nella sua immagine, in maniera paragonabile all’importanza che quest’ultima gioca, ad esempio, nella produzione e nella ricezione pubblica di un altro fenomeno televisivo degli ultimi anni: Lena Dunham. Anche la comica newyorkese, proprio come la creatrice di Girls, è una donna dall’aspetto ordinario, lontana anni luce tanto dagli estremi di una certa industria culturale quanto di alcune campagne body positive, che discute apertamente di sesso e soprattutto ritiene di avere tutto il diritto – e le possibilità – di farlo. È in primo luogo questo suo “personaggio”, così genuinamente disinvolto, a fare dei suoi sketch e monologhi delle chicche quasi sempre imperdibili.

[Consigli Estivi #6] Inside Amy Schumer  - This slut is not ashamedLa comicità di Amy Schumer, tra l’altro, centra davvero il segno quando, piuttosto che impartire una lezione – per quanto ancora tristemente utile se non addirittura necessaria – riesce a scavare nelle pieghe di quella società maschilista in cui ci troviamo (nostro malgrado?) immersi, svelandone uno alla volta i sottili meccanismi. Il tutto avviene senza risparmiare all’universo femminile una buona dose di (auto)critica, attitudine che ha spinto alcuni commentatori a negare il suo impegno nella causa femminista. A ben vedere, in realtà, è proprio questa capacità di smascherare ANCHE le nevrosi e le incoerenze di una certa categoria di donne – contemporaneamente vittime e carnefici nel gioco del gender normativism – a fare di lei una vera femminista, oltre che un’artista di grande talento.

I realized a woman’s life is worth nothing unless she’s making a great man greater.

[Consigli Estivi #6] Inside Amy Schumer  - This slut is not ashamedSe dovessimo indicare una tipologia di sketch particolarmente riuscita all’interno dello show, la scelta ricadrebbe senz’altro sulle numerose e spassosissime parodie. Attraverso questo strumento in particolare, Amy Schumer si diverte a scomporre e ricomporre elementi e simboli della cultura pop contemporanea, dimostrando di averli compresi a fondo e aiutando così lo spettatore a fare altrettanto. I due video musicali parodia Milk Milk Lemonade e Girl You Don’t Need MakeUp, ad esempio, sono tra gli sketch più amati e riusciti di quest’ultima stagione proprio perché dissezionano, e dunque smascherano, alcuni dei motivi più ricorrenti nel nostro panorama musicale e soprattutto culturale; il tutto, per altro, in una confezione impeccabile, sia dal punto di vista tecnico che da quello dell’aderenza al materiale originale.
Per gli amanti delle serie tv, invece, è impossibile non ricordare, oltre al già segnalato Football Town Lights (da Friday Night Lights), la meravigliosa parodia di The Newsroom con Josh Charles, che rappresenta un’analisi a dir poco perfetta della serie di Aaron Sorkin.

In conclusione, se cercate un prodotto intelligente ma non troppo impegnativo, Inside Amy Schumer rappresenta la soluzione ideale. In più, nonostante in Italia non abbia lo stesso seguito che negli Stati Uniti, si tratta di una serie ormai imprescindibile, sia per la qualità generale del prodotto che per la discussione pubblica che lo circonda. Vorreste davvero perdervi la comedy più chiacchierata del momento?

Note:

– Per approfondire la figura di Amy Schumer, consiglio questa lettura sulle recenti accuse di razzismo che l’hanno riguardata.


Informazioni su Francesca Anelli

Galeotto fu How I Met Your Mother (e il solito ritardo della distribuzione italiana): scoperto il mondo del fansubbing, il passo da fruitrice a traduttrice, e infine a malata seriale è stato fin troppo breve. Adesso guardo una quantità spropositata di serie tv, e nei momenti liberi studio comunicazione all'università. Ancora porto il lutto per la fine di Breaking Bad, ma nel mio cuore c'è sempre spazio per una serie nuova, specie se british. Non a caso sono una fan sfegatata del Dottore e considero i tempi di attesa tra una stagione di Sherlock e l'altra un grave crimine contro l'umanità. Ah, mettiamo subito le cose in chiaro: se non vi piace Community non abbiamo più niente da dirci.


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