The Strain – 2×10/11 The Assassin & Dead End 3


The Strain - 2x10/11 The Assassin & Dead EndThe Strain non è mai stato uno show dal ritmo equilibrato, uno di quelli che sanno garantire allo spettatore una ragionevole aspettativa sul proprio intrattenimento settimanale. In questa stagione, più che nella precedente, i picchi di grande intensità si sono spesso alternati a momenti di noia assoluta: una tendenza confermata dagli ultimi due episodi, esempio perfetto di questi frustranti alti e bassi.

“The Assassin” è senz’altro il picco positivo di questa coppia di puntate, che regala un’ora di azione intensa, un plot efficace e dialoghi molto più scoppiettanti della media non solo di questa annata, ma anche della serie in generale.

The Strain - 2x10/11 The Assassin & Dead EndÈ The Strain al suo meglio, un grande fumetto dal ritmo incalzante e dalle situazioni magari anche prevedibili, ma che giocano con ironia sui cliché; Eph in particolare è protagonista della parte più memorabile dell’episodio, focalizzata sul suo tentativo di uccidere Palmer. Sono momenti risolti con un pugno di scene, ma che mettono in moto dinamiche più complesse e interessanti; da una parte, la vicinanza di Dutch che tira fuori ulteriormente l’aspetto più badass e brillante del dottore già approfondito a inizio stagione, con un Eph finalmente libero di sfogare il proprio lato più dark, emancipato dalla gabbia del drama familiare in cui era imprigionato. Dall’altra anche le scene più genuinamente action, come quella dell’attacco strigoi alla stazione di polizia, beneficiano di una salutare essenzialità e semplicità che riesce a bilanciare la pochezza degli effetti visivi con idee interessanti e la giusta dose di tensione.

“You’ve changed a lot since my first impression of you. Seriously though, this is pretty badass of you”
“Yeah well, I won’t be that badass if I miss.”

The Strain - 2x10/11 The Assassin & Dead EndLa ricerca del lumen paga invece la quota di lentezza e del tipico trascinarsi dello show, con una serie di situazioni che si ripetono con minuscole varianti e una generale sensazione di prevedibilità e pesantezza; il trattamento di Setrakian, la sua riduzione nel plot alla mera ricerca del libro, costituisce forse il difetto peggiore di questa seconda stagione e ha chiaramente il sapore di un riempitivo per mantenere in azione il resto dei Vampire Hunters per tutta la durata della missione di Eph.
Questa è una chiara dimostrazione di come lo show guadagnerebbe in qualità se fosse in grado di scegliere su cosa concentrarsi mantenendo la tensione alta, perché la necessità di avere sempre tutte le palle in campo e non trascurare nessun personaggio fa sì che la qualità della scrittura (i dialoghi in particolare) scenda di livello e trascini con sé tutta la storyline.

“I persist because I understand the salient facts. Civilization is in free fall. Our world is about to change, violently and forever”
“With you selling out the human race, so you can live as one of these monsters”

The Strain - 2x10/11 The Assassin & Dead EndTutto sommato però, “The Assassin” è una delle cose migliori che si siano viste in questa stagione, che ricorda ai molti di noi che se lo stavano chiedendo perché stiamo ancora guardando The Strain.
“Dead End”, al contrario, è un deciso autogol che ne mette a nudo tutti i maggiori difetti: innanzitutto la storyline di Dutch prigioniera di Eichorst, che dopo il cliffhanger intelligente del finale di “The Assassin” si trascina per l’intero episodio segnando alcuni momenti interessanti (le one liner di Dutch e il flashback sul passato nazista di Eichorst, soprattutto), ma anche tanti momenti superflui ed eccessivamente pesanti.

Gotta respect a guy who keeps the party going no matter what

The Strain - 2x10/11 The Assassin & Dead EndIl filler più degno di nota di biasimo è sicuramente la storyline di Gus e Silver Angel – ancora un tentativo di tenere in piedi tutti i plot, ancora un trattamento manieristico di personaggi e situazioni – che vorrebbe essere l’introduzione di una nuova “squadra” di Vampire Hunters ma che è gestita in modo gratuito, emozionalmente e temporalmente.
Sia la love story di Gus e Aanya che l’abbandono dei Guptas al loro destino sono sviluppati in modo banale e superficiale, soprattutto per l’assenza di motivazioni davvero forti che siano intuibili in base allo sviluppo degli eventi: tutto è banalmente gestito come un cliché supereroistico, da personaggi che vanno oltre l’essere cartoonistici per diventare dei veri e propri fantasmi narrativi privi di approfondimento.

I was wrong about you. You’re not destined for better things. You’re right where you belong. At the bottom of the blackboard.

The Strain - 2x10/11 The Assassin & Dead EndCome spesso accade in The Strain, la parte migliore di “Dead End” sta nell’approfondimento del passato, forse uno dei flashback migliori mai visti finora: lungi dal regalare una vera ambiguità al personaggio di Eichorst (in fondo è un po’ tardi per farne un villain sfaccettato, a questo punto della storia), ne indaga però il carattere, le debolezze e le motivazioni.
La frustrazione del perdente, la voglia di rivalsa e la sete di potere ne fanno un parallelo perfetto con Palmer (pur essendo meno umanamente ambiguo) ma anche un perfetto contraltare di Setrakian, con il suo fanatismo forse altrettanto folle ma dedicato alla “parte giusta”, a costo di perdere tutto e rinunciare alla propria vita per la missione che si è prefisso.
Il ricordo ci mostra il momento in cui il braccio destro del Maestro ha iniziato a perdere la propria umanità, così come quelli su Setrakian ci hanno mostrato i momenti in cui la sua missione è diventata sacra e irrinunciabile.

So you joined the Nazi party because you couldn’t get laid?

The Strain - 2x10/11 The Assassin & Dead EndNell’ambiguità del trattamento riservato a Dutch, poi, emerge un lato davvero negativo della scrittura dello show, che sa spesso essere decisamente pigra e trascurata: il tentativo di stupro è uno dei momenti più gratuiti visti in televisione da molto tempo a questa parte (speravamo di esserci liberati delle violenze sessuali utilizzate come elemento “eccitante” di un prodotto di intrattenimento, ma ci sbagliavamo), assolutamente ingiustificato da parte di Eichorst e inutile ai fini della storia.

Se ci si fosse limitati alla parte di azione convenzionale tutto sarebbe funzionato al meglio, perché Dutch fa una figura splendida nella parte dell’eroina piena di risorse ed Eichorst è credibile come assassino torturatore che ama vedere soffrire la sua vittima; ma The Strain non ha resistito ad aggiungere un risvolto sessuale, che oltre ad essere banale è anche di una misoginia imbarazzante, nel ridurre la più badass del gruppo a una fanciulla in pericolo che crolla tra le braccia di Fet.

Every once in a while I enjoy a human cocktail. It relaxes me.

The Strain - 2x10/11 The Assassin & Dead EndA due episodi dalla fine della stagione tirare le somme non è prematuro, ma la cavalcata finale degli eventi potrebbe far capire finalmente se ancora vale la pena continuare a seguire le vicende dei nostri Vampire Hunters, nonostante i loro difetti.

Nel complesso, a chi si sta ancora chiedendo perché continuare a guardare The Strain questi due episodi hanno dato due risposte assolutamente agli antipodi; probabilmente lo show non riuscirà mai a liberarsi del tutto da certe pochezze di scrittura (ed è frustrante, date le potenzialità del materiale e la grande capacità di mettere in scena i cliché dell’horror in modo efficace). Bisognerà quindi aspettare il season finale per scoprire se la pazienza degli spettatori verrà premiata.

Voto 2×10: 7
Voto 2×11: 6

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Informazioni su Eugenia Fattori

Bolognese di nascita - ma non chiedete l'età a una signora - è fanatica di scrittura e di cinema fin dalla culla, quindi era destino che scoprisse le serie tv e cercasse di unire le sue due grandi passioni. Inspiegabilmente (dato che tende a non portare mai scarpe e a non ricordarsi neanche le tabelline) è finita a lavorare nella moda e nei social media, ma Seriangolo è dove si sente davvero a casa.


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3 commenti su “The Strain – 2×10/11 The Assassin & Dead End

  • Setteditroppo

    Gran bella recensione! Mi hai fatto ricordare le incredibili differenze di valore che continuano ad esserci tra un episodio e l’altro e spesso all’interno dello stesso episodio. Hai ragione, aspettiamo il finale e speriamo che prevalga in entrambe le puntate la buona scrittura e premiata sia, o divinità del seriale orror, la nostra pazienza di spettator! 🙂

     
  • sixfeet

    Bella recensione! Comunque la parte a mio parere più assurda del secondo episodio è la modalità insaporire il sangue delle vittime a piacere con vodka o ananas…mah! Scusate ma che io sappia l’alcol per entrare in circolo nel sangue ha bisogno di almeno qualche minuto, Eichorst ha invece azzannato il poliziotto dopo neanche un secondo dall’avergli fatto tracannare la vodka. Lo so, sono quisquilie, ma urtano.

     
  • Enrico

    Al limite tutto il contrario, Assasin è la classica puntata di The strain, gestita e diretta maluccio, mentre Dead end forse è la prima vera puntata decente, per scrittura e approfondimento dei personaggi che ho visto, ce ne sarebbero volute di più di questa qualità per alzare il livello dello show.
    Tra l’altro dimostra che Sammel/Eichorst come attore e personaggio si mangia tutti gli altri.