The Leftovers – 2×07 A Most Powerful Adversary 5


The Leftovers – 2×07 A Most Powerful AdversaryArrivati al settimo episodio è possibile, in modo abbastanza sicuro, definire la seconda stagione di The Leftovers la consacrazione stilistica dello show, l’anno in cui la potenza espressiva del racconto viene a galla insieme ad un’identità più consapevole e, per questo, riconoscibile. 

Si tratta di un’evoluzione ben chiara fin dalla riuscitissima premiere, ma “A Most Powerful Adversary” è una puntata che toglie ogni dubbio, unica nella sua capacità di riassumere perfettamente la serie in una delle sue ore di televisione più potenti e spiazzanti, oltre a concentrarsi sui temi fondanti della narrazione di quest’anno.

It’s gonna be a hard day, buddy.

The Leftovers – 2×07 A Most Powerful AdversarySfruttare la condizione psicologica di Kevin, dopotutto, era inevitabile: si tratta di una componente che è rimasta sullo sfondo delle vicende da moltissimo tempo, evolvendosi in questa stagione ma restando comunque latente, nonostante la sua enorme importanza sul piano narrativo. The Leftovers è una serie che preferisce lavorare sulla crescita dei suoi personaggi piuttosto che su quella degli archi narrativi veri e propri, ma in questo caso le due cose vanno di pari passo, alternandosi con una fluidità ed un equilibrio unici nella storia dello show; è forse per questo che, nonostante l’ovvia coralità del racconto, è normale vedere in Kevin quasi un protagonista, o meglio una sorta di punto focale, l’incontro (e la risoluzione) delle due anime della creatura di Lindelof.
Non è un caso, infatti, che quasi tutte le storyline di questa stagione, finora praticamente irraggiungibili tra loro, si tocchino per la prima volta in questo episodio, alimentando la potenza della storia di Kevin Garvey tramite i rapporti con le persone che gli stanno intorno.

The Leftovers – 2×07 A Most Powerful Adversary“A Most Powerful Adversary” è, in fondo, un episodio sul sacrificio, la rinascita, la resurrezione: è un racconto che parte dal più intimo dei problemi e lo estende a chi ne viene influenzato, a chi è capace – a sua volta – di renderne chiara la soluzione. Kevin è il centro assoluto della puntata, ma le parti fondamentali in cui la situazione viene alterata sono tutte affidate ai personaggi che gli orbitano intorno: a Laurie che spiega la sua psicosi, a Jill e Nora che danno un senso alla sua scelta, a Michael che lo guida verso di essa. Si tratta quindi di un episodio atipico, che parte da una condizione psicologica e non si interroga (se non brevemente) su cosa esista oppure no, ma piuttosto su quale possa essere la causa di quel crollo, le ragioni che spingono l’individuo a rispondere in un certo modo all’assurdità di quello che lo circonda. La storia di Kevin sta tutta lì, nel tentativo di disfarsi di una parte di se stesso, la stessa che lo ha portato al tentato suicidio e al collasso di tutti i suoi rapporti familiari; l’unico modo per purificarsene è, appunto, darle ascolto, riconoscere la realtà di quelle “voci” in quanto semplici proiezioni di ciò che non si è capaci di accettare. La manetta che lo accompagna per tutte le vicende non è altro che la metafora di tale condizione, un monito di come, nonostante tutto, Kevin non riesca ad essere totalmente libero; un simbolismo forse un po’ troppo didascalico, un po’ grossolano (come lo è, del resto, la rete che separa il protagonista dall’ex moglie), ma che funziona nel restituire il tema principale dell’episodio.

Are you pretending?

The Leftovers – 2×07 A Most Powerful AdversaryPer quanto ogni puntata cambi il focus dell’introspezione, quindi, il tema di fondo rimane lo stesso, garantendo una coerenza nello sviluppo di altissimo livello e continuando un discorso sul dolore e la sua liberazione che si fa sempre più stratificato. In particolare, il dialogo con Laurie esplicita quella che è la sfumatura fondamentale dei temi trattati dalla serie: la riflessione sulla fede non assume carattere metafisico o spirituale, ma profondamente umano, legato alla reazione che ognuno sperimenta quando è vittima di un qualche evento scatenante. Come detto prima, il punto non è se le proprie credenze siano giuste o sbagliate: il centro del racconto di Lindelof sono le domande, o meglio il meccanismo che le provoca e, di conseguenza, il modo in cui i personaggi scelgono di reagire, a prescindere dalla veridicità o meno delle loro risposte. Kevin si inserisce in tale contesto facendo appello a qualcosa di personale, radicato, perfino ereditario, ma il motivo che lo spinge è molto simile a quello che ha mosso le azioni del reverendo Jamison, di Nora o di chiunque altro: la differenza sta, appunto, in come il tema viene declinato secondo la sua prospettiva personale, nel modo in cui lui decide di approcciare la questione.

The Leftovers – 2×07 A Most Powerful AdversaryTuttavia, si può parlare di questo settimo episodio come qualcosa di unico non solo per la sua densità tematica, non solo per aver finalmente affrontato una delle questioni cardine dell’intera serie: le svolte presentate sono anche “utili”, nel senso che l’introspezione del personaggio di Kevin viene legata alla sua grande importanza per l’evoluzione dell’intreccio. I passi avanti compiuti dallo show in una sola ora sono infatti impressionanti, considerata la velocità di svolgimento a cui siamo abituati; eppure quasi nulla appare forzato, e la narrazione si muove in avanti in modo fluido, naturale, senza rinunciare alla consueta attenzione alla psicologia dei personaggi. Certo, il discorso rimane ancora in sospeso per il cliffhanger finale, di gran lunga la svolta più spinta della serie, in una mossa che ricorda quel “Two for the Road” dilostiana memoria: l’impatto immediato è di sicuro immenso, ma il giudizio per l’effettiva necessità di una scelta del genere non può che essere rimandato al futuro, quando il tutto apparirà più chiaro – la morte di Kevin, in ogni caso, appare molto improbabile. I rischi di esagerare non sono pochi, ma, vista la qualità a cui siamo stati abituati quest’anno, si può dire che gli autori un po’ di fiducia se la siano decisamente meritata.

The Leftovers – 2×07 A Most Powerful Adversary

“A Most Powerful Adversary” non è un episodio perfetto, e pecca occasionalmente di un uso un po’ didascalico, un po’ “urlato” di certi simbolismi; ma è anche un’ora di televisione potentissima, spiazzante, coraggiosa e ricca di spunti tematici. È un prodotto della scrittura di Damon Lindelof, e come tale non può che suscitare qualche critica; ma è anche una prova di come The Leftovers sia ormai una serie matura, sviluppata e coerente, capace senza dubbio di lasciare il segno e creare attesa anche in una stagione televisiva densa come quella corrente.

Voto: 8/9

 

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5 commenti su “The Leftovers – 2×07 A Most Powerful Adversary

  • annamaria

    The leftovers è diventata una serie potentissima ormai e non l’avrei mai creduto possibile.
    La 1^ stagione mi aveva lasciata parecchio fredda, ben recitata ma a tratti irritante e soprattutto non me ne importava un fico secco di nessuno.
    Ma adesso!…
    Sta infilando un episodio maiuscolo dietro l’altro.
    Questo, e soprattutto il prossimo che ho già visto, sono fenomenali.

     
  • mattia

    Si sta confermando una serie di altissimo livello .
    Questa stagione rispetto alla precedente ha avuto un miglioramento pazzesco da ogni punto di vista.

     
  • Jacopo

    Secondo me é la migliore serie al momento …. girata e interpretata in maniera superba.
    Purtroppo vedo che sia in italia ma soprattutto dove conta (usa), la serie non raccoglie molto pubblico, è publicizzata meno di altre e quindi viene vista solo da chi ne è veramente fan …. spero di sbagliarmi ma rischia seriamente la cancellazione 🙁

     
  • Michele

    Episodio molto bello e ottima recensione!
    Sono d’accordo: la seconda stagione ha un senso ed e’ meglio della prima.
    Ora sono cuiroso. Leftover ha ucciso il suo protagonista. Finira’ tutto in una presa in giro, come in True Detective 2 con Colin Farrel, o avranno veramente il coraggio di far morire Kevin?

     
  • Enrico

    Io non ho capito perché lo sciamano (dimenticai il nome) non dà l’antidoto a kevin e si spara. Quando ho visto l’episodio pensavo glie l’avesse chiesto john il quale aveva identificato l’impronta del palmo di kevin sull’auto della figlia scomparsa e lui si fosse poi sparato per il senso di colpa ma nel finale di stagione si vede che john non sapeva ancora dell’impronta. Dunque perché? Sapeva già che kevin sarebbe tornato? Si è sparato per aiutarlo nell’aldilà? Lui però non è tornato…