American Crime Story: The People v. O.J. Simpson – 1×04/05 100% Not Guilty & The Race Card 1


American Crime Story: The People v. O.J. Simpson - 1x04/05 100% Not Guilty & The Race CardSe gli episodi che segnano la metà di una stagione rivestono un’importanza fondamentale nell’economia di una serie, ancora più tangibile sarà la rilevanza rivestita dagli stessi nell’ambito di un prodotto antologico.

Nel caso specifico di American Crime Story, sia la quarta che la quinta puntata contribuiscono a delineare, molto più che negli episodi precedenti, i sapienti ritratti di quei personaggi che inesorabilmente stanno conquistando il centro del palcoscenico: ecco che la coppia di episodi che andiamo a prendere in considerazione si concentra sulla figura di Johnnie Cochran, complessa ed affascinante nella sua ricerca sfrenata della giustizia e nel suo ruolo attivo nella comunità afroamericana. In una parabola negativa che sembra distruggere le incrollabili certezze di tutti quei  personaggi che il pilot ci aveva presentato (da Shapiro fino alla Clark), Cochran, complici i forti dialoghi che scambia con O.J., riesce a ritagliarsi un ruolo più che significativo nello svolgersi delle vicende.

You are O.J. Simpson and you are an inspiration.

American Crime Story: The People v. O.J. Simpson - 1x04/05 100% Not Guilty & The Race CardLe scene che O.J. e Cochran condividono sono foriere di grandi informazioni per lo spettatore; rispetto al loro primo incontro, la figura dell’avvocato ha assunto dei contorni più netti e definiti. Se la serie voleva presentarci l’uomo come un paladino della comunità, una figura forte ed eminente, il ritratto del personaggio ha ben risposto alle sue aspettative: ma gli autori, nel tentativo meno invasivo possibile (e più politically correct), hanno evidenziato quanto la presa di posizione di Cochran nei confronti di O.J. sia dettata da motivi molti più articolati e complessi rispetto a quello della semplice ricerca della giustizia. Ma come si è arrivati a questa conclusione, così definitiva ed inequivocabile?
Attraverso gli episodi gli autori hanno costruito lentamente il ritratto di un personaggio forte ed autoritario, ma al contempo, a partire dalla scelta dei suoi abiti sgargianti, hanno portato avanti l’idea di una figura fortemente egocentrica e concentrata su di sé. Le prime scene che ci portano nel mondo di Johnnie sottolineano tali aspetti, facendo notare quanto sia forte il desiderio di subentrare in un caso così importante, non solo a causa del suo protagonista, ma per ciò che questa vicenda realmente rappresenta: la lotta contro l’ ingiusta polizia di Los Angeles, lo scontro con quelle stesse autorità che qualche anno prima fermavano lo stesso Johnnie semplicemente perché alla guida di un veicolo costoso. Ma il motore principale che guida le azioni dell’avvocato è  la possibilità che proprio lui, tra tutti, abbia le capacità di vincere un caso già perso in partenza.

[…] this right here, O.J. Simpson, is the run of your life.

American Crime Story: The People v. O.J. Simpson - 1x04/05 100% Not Guilty & The Race CardNel corso di questi due episodi assistiamo al progressivo sostituirsi, nella figura di avvocato leader, della figura di Johnnie a quella di un sempre più fuori luogo Shapiro (incapace, anche lui, di presagire la piega degli eventi dovuti alla “carta razziale”). Ma è con l’avanzare di Cochran che i dubbi, o manifesti tali, di O.j., diventano sempre più incalzanti. Fin dal pilota della serie un’aurea di mistero ha circondato la figura dell’ex-giocatore, sempre più relegato ad un ruolo di secondo piano in quella che è una sfida che riguarda più il suo team di avvocati che la sua stessa assoluzione. Un ottimo Cuba Gooding Jr. accompagna lo sconforto di un personaggio spezzato e sconfitto in partenza, incapace di credere nella sua vittoria e di pensare autonomamente: in quel volto abbassato, che quasi non riesce a sopportare la luce della cella né lo sguardo penetrante del suo interlocutore, si legge tutta l’insicurezza di un uomo che, abbia o non abbia commesso l’omicidio, ha visto la sua intera vita crollare sotto il peso dei suoi errori. Ma c’è ancora qualcuno che crede in lui: Johnnie continua ad essere uno dei sostenitori più appassionati dell’ex giocatore, uno dei suoi tifosi più accaniti. Ma non per ciò che O.J. realmente è – non è un caso che le registrazioni della chiamata di Nicole vengano ancora menzionate negli episodi – ma per ciò che rappresenta: il sogno e la rivalsa di un’intera comunità, ancora ferita nel profondo e non del tutto tollerata, e la capacità di un solo uomo, un uomo afroamericano, di diventare quel qualcuno che nessuno avrebbe mai immaginato.
American Crime Story: The People v. O.J. Simpson - 1x04/05 100% Not Guilty & The Race Card“The run of your life” dice in tono fermo un Cochran sempre più convinto delle sue parole – e forse, sempre più bugiardo nei suoi stessi confronti. È la sfida del Dream Team e di una reputazione da difendere; ma è anche la battaglia della polizia di Los Angeles, che tenta di risollevarsi da un passato poco felice per fare giustizia e portare verità anche ai poveri familiari della seconda vittima, Ron. È la battaglia di O.J., la cui reputazione non potrà mai essere la stessa. Ma è sopratutto la battaglia di Johnnie Cochran, le cui radici affondano nel passato dell’intera comunità: perché salvare O.J. significa vincere e riscattare tutti quegli individui che l’uomo ha perso nei suoi anni di carriera, significa vincere contro quel poliziotto, che in un giorno qualunque e senza alcun apparente motivo decise di ammanettarlo di fronte ai volti stupefatti delle giovanissime figlie.

Skirts instead of business suits. Perhaps a new hairdo. Maybe try smiling a bit more.

American Crime Story: The People v. O.J. Simpson - 1x04/05 100% Not Guilty & The Race CardMa American Crime Story non è solo la storia di un crimine efferato e di una giustizia il cui volto, complice l’uso sfrenato dei media, cambierà per sempre; la serie è anche una storia di piccoli dettagli, quasi insignificanti, capaci di scatenare una reazione inaspettata. Se all’inizio della serie Marcia sembrava incasellare un successo dietro un altro, con il passare del tempo le sue certezze hanno iniziato ad andare in frantumi, complice la consapevolezza che niente e nessuno possono contro una personalità famosa processata per omicidio.  Ma Marcia non è una donna come le altre, e questo la serie tenta di dirlo fin dal pilot, quando ci ricorda dei suoi diversi divorzi e della freddezza con cui accetta inesorabilmente anche il nuovo fallimento matrimoniale: ma è comunque un essere umano, scalfito dalla presentazione dei dati di gradimento, che la vedono in classifica con un voto tanto basso da far male. Marcia è una donna molto diversa in una società ancora molto chiusa, una donna in un ufficio di uomini, rispettata ma sempre derisa, determinata ed al contempo accecata dalla realtà delle prove per poter guardare chiaramente al quadro generale, per poter notare cos’è che veramente sta sbagliando.

We’re here to tell a story. Our job is to tell that story better than the other side tells theirs.

American Crime Story: The People v. O.J. Simpson - 1x04/05 100% Not Guilty & The Race CardMarcia appare fin da subito come la persona meno adatta a raccontare quel tipo di storia. Incapace a relazionarsi con il suo stesso sesso, è lei che riceve cartoline dalle sue ex-clienti ma rifiuta di capire perché le persone sembrano impaurite da lei. Ma è nel sottovalutare il suo pubblico che la donna compie l’errore che le sarà fatale: perché nel raccontare una storia, bisogna essere prima ascoltatori e poi narratori; perché nel raccontare questa storia, Marcia non riesce, e forse mai riuscirà, a capire che una comunità intera, che ha visto in O.J. Simpson il volto della rinascita e della possibilità di cambiamento, mai e poi mai condannerà quest’ultimo per omicidio. Perché O.J. Simpson non avrebbe mai potuto commettere un atto del genere: ed in questa presa di posizione sta tutto il destino dei nostri protagonisti.

When did they get a black guy? / Make the white people do him.

American Crime Story: The People v. O.J. Simpson - 1x04/05 100% Not Guilty & The Race CardPersonaggio ambiguo e fin dall’inizio nell’ombra del ben più carismatico Cochran, Darden ha mostrato fin dall’inizio più di un dubbio nella strategia utilizzata dall’accusa, incentrata su di un testimone chiave non del tutto privo di scheletri nell’armadio. Ma la figura di Darden assume un significato più preciso in relazione alla visione che gli altri hanno di lui: a partire dallo stesso Simpson, che con una sola battuta esprime lo stato d’animo dell’intero dream team, fino allo stesso Cochran, che non si fa scrupoli a gettarlo nella gogna mediatica pur di screditare il suo lavoro.

American Crime Story continua il suo percorso scavando a fondo nelle personalità sempre più ambigue dei protagonisti, scolpendo dei ritratti coerenti e multiformi, capaci di reggere su di sé uno dei fatti di cronaca più scioccanti della storia dell’America. Ma i risultati più brillanti arrivano quando, accantonata una tendenza fin troppo didascalica, gli autori si limitano a raccontare due versioni differenti della stessa storia: sta al pubblico decidere quale sarà la versione migliore.

Voto 1×04 “100% Not Guilty”: 8,5
Voto 1×05 “The Race Card”: 8,5

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Un commento su “American Crime Story: The People v. O.J. Simpson – 1×04/05 100% Not Guilty & The Race Card

  • 999sickboy666

    Complimenti, Annalisa, bella recensione – che, per altro, arriva quasi in contemporanea alla notizia che, pare, il caso O.J. Simpson potrebbe essere riaperto negli USA dato che sembra sia spuntata fuori una possibile arma del delitto (non che faccia poi molta differenza, almeno a livello pratico, per l’imputato visto che Simspon è in carcere da diversi anni per altri crimini).

    Mi piace molto osservare come ci sia un collegamento profondo, un “filo rosso” che va a creare un vero e proprio discorso, che unisce le due docuseries “The Jinx” e “Making a Murderer” insieme a “American Crime” e a questo “The People vs. O. J. Simpson”.
    Un discorso analitico che va a delineare, con grande precisione, come la giustizia (in America, ma pensare di essere al riparo da questo fenomeno solo perché si vive fuori dagli Stati Uniti sarebbe un errore) sia diventata molto di più una questione di immagine, di percezione e rappresentazione, che non un’analisi ragionata di dati, fatti e circostanze.

    Trovo che un valore molto importante, che accomuna tutte le quattro serie che ho citato e che ACS esprime in modo egregio, sia la capacità di queste storie (vere o di fiction che siano) di far emergere – spesso con astuzia – tutti i possibili pregiudizi, le idee preconcette e le inclinazioni di parte dei personaggi e del mondo in cui si muovono (e quindi, di riflesso, forzare lo spettatore a farci i conti e a darne ogni volta una rilettura ragionata).
    E’ forse la migliore interpretazione possibile dell’approccio “politically correct” – usato NON come ‘pezza a colori’ ma come occasione per esprimere e confrontarsi con una pluralità di punti di vista, spesso anche difficili e scomodi, ma con cui è fondamentale relazionarsi se si ambisce ad evitare (o, almeno, a poter cercare di evitare) le catastrofiche tragedie umane che queste storie raccontano.

    Grazie dell’ottimo lavoro che fate con le vostre recensioni, continuate così! 🙂