Poche cose possono essere già a busta chiusa una certezza di qualità, divertimento ed intelligenza come Broad City, che inaugura la quarta stagione con un episodio che si potrebbe definire classico e per tanti versi anche molto tenero, che arriva a celebrare senza alcun timore la coppia protagonista e la loro amicizia, dipingendola come qualcosa che non poteva non accadere.
Per loro stessa dichiarazione, questo episodio era nel cassetto delle due ideatrici e sceneggiatrici già da molto tempo e la loro idea iniziale era quella di usarlo per chiudere la prima stagione; ma Amy Poehler, produttrice e grande fan della serie, le ha convinte a rimandarne la realizzazione. Forse ha avuto un effetto apotropaico, perché, se all’inizio non sapevano per quante stagioni sarebbe stata rinnovata e volevano quindi raccontare l’origine di Ilana ed Abbi come personaggi, ad oggi Broad City arriva alla sua quarta annata non solo promettendo di far divertire ancora i suoi spettatori, ma riuscendo ancora a stupirli.
L’episodio, come rivela sin da subito il titolo, viaggia su due livelli narrativi, descrivendo due situazioni praticamente opposte ma che finiscono con lo stesso risultato: Ilana ed Abbi che diventano amiche. La variabile è, per citare il famoso film cui immediatamente rimanda, riuscire o meno a prendere quella corsa di metropolitana, superando tornelli, uomini d’affari che vomitano per le scale e barboni fermi a chiedere l’elemosina. Si generano così due possibili giornate: riuscendo a prendere la metro le due si separano e vivono la loro quotidianità ognuna per conto proprio; arrivando invece troppo tardi per salire, grazie a quei pochissimi secondi, stringono amicizia e passeranno il resto del giorno insieme. Nel primo universo la giornata scorre malissimo, nel secondo caso invece le due iniziano a scoprirsi, stringono subito un’intesa e soprattutto passeranno metà del loro tempo con la consapevolezza di poter morire da lì a poche ore – Constance Shulman è perfetta nei panni dell’eccentrica medium.
Nella storyline del giorno pessimo ritroviamo esattamente tutti gli elementi che già conosciamo delle loro vite in forma embrionale, e su tutti non può che spiccare Beavers, il coinquilino parassita di Abbi; quest’ultima, reduce dal criminale taglio alla sua coda di cavallo, rientra a casa e conosce per la prima volta il fidanzato della sconosciuta Melody. E ci troviamo difronte ad un Beavers completamente diverso, magro ed affascinante, che in poche mosse riesce a raggirare Abbi e porre le basi per diventare lo scroccone che ormai conosciamo. Nell’universo parallelo, invece, la ragazza non l’ha ancora visto di persona e, su spinta di Ilana, chiama la sua coinquilina manifestandole l’insofferenza per l’incursione del fidanzato nel loro appartamento e oltretutto per un tempo indefinito . E quale delle due situazioni sarà quella vera? Com’è nel pieno stile di Broad City, la giornata che scorre tranquilla, tra un discorso su Obama e Michelle e un tatuaggio di Oprah, non può che essere una fantasia, o meglio, è forse la proiezione perfetta di come potrebbe essere la loro vita se non riuscissero sempre a rendere ogni situazione al limite dell’assurdo. Non a caso il plot twist finale le vede attraversare la strada ed essere travolte da un camion.
Nella giornata brutta di Ilana conosciamo le Madison, coinquiline in stile barbie che la accolgono a casa con una dettagliata proiezione su tutte le sue pessime abitudini, che incorniciano il licenziamento di qualche ora prima e il tentativo di improvvisare una presentazione in classe poco dopo. Il senso è che in entrambi gli universi accadono le stesse cose ma con input diversi, perché il licenziamento dal bar in cui lavora c’è in tutte e due le storie, ma nel giorno perfetto la notizia arriva con un semplice messaggio ed è una delle spinte per trascorrere la giornata insieme, una volta eliminata anche la questione lavoro. Ed è su questi due binari per cui tutto sarebbe accaduto lo stesso ma partendo da presupposti non identici, che si costruisce non solo il canovaccio di questa puntata nello specifico, ma l’essenza stessa di questa amicizia.
Come sempre, altro elemento fondamentale nell’economia intera di Broad City è la città di New York con i suoi personaggi, tra il venditore ambulante di bolle di sapone, o la ragazza che si è appena trasferita, o il tizio in bicicletta che guarda caso strappa il vestito di dosso ad Ilana. New York funziona poi come il perfetto contesto fatto di caos, confusione, un contenitore enorme di persone e di situazioni tra le più disparate, in cui è difficile riconoscersi e conoscersi, anche se, in diversi momenti nella giornata passata separatamente, le due sfiorano più volte la possibilità di incontrarsi. Cosa che però non può accadere finché entrambe non sono sfinite e, dopo la separazione in metropolitana, si ritroveranno sulla stessa panchina a condividere un po’ di erba e qualche pezzo di pizza, ma con la differenza, questa volta, che non attraverseranno la strada, perché ne prenderanno un’altra – quella che ci hanno raccontato nelle tre stagioni precedenti.
“Sliding Doors” è la celebrazione di Ilana ed Abbi (con la “i”), del loro mondo e della loro amicizia, alle quali né il caos della città né le circostanze della vita avrebbero impedito di incontrarsi quel giorno del 2011, facendo di questa première un pezzo speciale e quasi unico della loro serie, totalmente incentrato su di loro e che ce le racconta per come le conosciamo ma da un punto di vista per certi versi inedito.
Voto: 9